CAPITOLO XII

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Io e Alec stiamo seduti ormai da tempo indefinito sulle poltrone della sala conferenze, con mal di testa e una voglia improvvisa di diventare sordi.

La nostra ospite, Cristine, sta parlando in continuazione senza sosta di cose che non stanno né in cielo e né in terra e ovviamente viene assecondata da Aaron che le da corda.

Quindi in poche parole stanno parlando soli di cose loro e noi stiamo qui, seduti come due mongoloidi tentando di tenere gli occhi aperti e le orecchie chiuse.

Aaron oltre che ad essere il più saggio e il più intelligente è anche il più logorroico e chiacchierone che abbia mai conosciuto e ha trovato Cristine che è cento volte peggiore di lui.

<Ragazzi ma che facce morte! Tutto bene?>

<Certo Cristine! Sai cosa stavo pensando? Che Alec potrebbe farti fare un giro del villaggio così per farti ambientare> sorrido tirata e mi giro verso Alec che mi sta uccidendo con lo sguardo, con gli occhi gli faccio segno di portarla via e lui sbuffa.

<Alpha, andiamo?>

<Oh ma certo! Sono così gasata! Una guida turistica! Sai mentre venivo scortata ho notato varie cose! E non vedo l'ora di farti tutte le domande per risolvere i miei dubbi!> Cristine esce per prima dalla sala, seguita da Alec che borbotta cose.
Una volta sola e con le porte della sala chiuse, tiro un sospiro di sollievo e mi godo la pace del silenzio. Mi appoggio con la schiena alla libreria chiudendo gli occhi e proprio quando il mio mal di testa sembra attenuarsi le porte vengono aperte violentemente.

<Che cazzo ci fa Cristine qui! Il ballo è domani! Quella non mi farà dormire, parla in continuazione> sbraita Meredith seguita da una guardia, la quale porta un carico di buste abbastanza esagerato.

<Evita di urlare, mi scoppia la testa> borbotto sedendomi di nuovo sulla poltrona, Meredith fa un segno alla guardia di uscire e anche lei si siede su una poltroncina accanto a me.

<Quella donna è una trottola, parla parla parla parla è insopportabile. E non me ne fotte che sia un Alpha, anche se, Aaron sembra peggio di lei>

<Fidati, lo è> mi massaggio la fronte con la mano per cercare di fermare il pulsare della mia testa, prendo un bicchiere e verso un po' di whisky. Meredith mi guarda storcendo il naso, lei non beve e anche se i lupi mannari non si ubriacano, odia l'alcol.

<Daniel sta tornando, lo hanno visto a pochi chilometri dal villaggio. Stavo parlando con una guardia quando quell'anatra starnazzante mi ha travolta con la sua parlantina>

La guardo senza dire nulla, e bevo un sorso dal bicchiere. Lei non sa nulla del bacio con suo fratello e non so se parlarle o no. Tra poche ore starà qui e io, non so come comportarmi. È come se, giunta l'ora di mettere le carte in tavola e dire tutto ciò che penso, non abbia più il coraggio di qualche ora fa anzi vorrei solo nascondermi e non essere trovata, oppure far finta di niente alla fine devo andare via.

<Ti vedo pensierosa, stai bene?>

<Io e tuo fratello ci siamo baciati la sera prima che partisse> la bocca di Meredith prende la forma di una O e per poco non le escono gli occhi dalle orbite. Bevo in un sorso il resto del whisky e la guardo accennando un sorriso

<Vi siete baciati... ciò vuol dire che ti piace> sorride a trentadue denti e inizia a battere le mani felice

<Non ha importanza, lo ammetto ho una strana sensazione quando sto accanto a lui come se, solo con lui sto al sicuro> ruoto il polpastrello sul bordo del bicchiere tenendo lo sguardo basso e, un improvviso peso si fa spazio nel mio petto.

<Daniel ti ha accettata -mi copre la mano con la sua e con l'altra mi solleva il viso per poter avere un contatto visivo- Sei l'unica umana di qui si fida e quella sensazione che senti, è Axel che ti fa capire che il suo posto è qui: con Daniel>

Levo la mano dalla sua sospirando, il mio posto è davvero qui? E Banff? Non voglio abbandonare la mia vita ma non voglio rinunciare a loro.

<Hai ancora domani, magari quando parli con Daniel sarà tutto più chiaro> si alza e mi lascia un bacio sulla testa per poi uscire dalla stanza.

Riempio il bicchiere fino a metà e lo bevo di nuovo tutto ad un sorso. Mi fa male la testa e i pensieri non mi aiutano, oltre sull'andarmene o no, le tre parole mi stanno divorando. Decido così di andare di nuovo nella serra, questa volta quella pazza mi deve dare spiegazioni almeno mi metto l'anima in pace.

Esco dalla sala e a passo spedito esco dalla casa, faccio slalom tra i lupi e in poco tempo arrivo alla Serra. Il cuore mi batte talmente forte che per poco non mi esce dalla cassa toracica; la porta si apre da sola e in fondo alla Serra una donna sospesa in aria ride. La risata mi fa accapponare la pelle ma mi faccio coraggio ed entro. Un botto mi fa saltare in aria e mi giro notando la porta chiusa.

<Luna! Le tue visite sono più frequenti, quale turbamento ti porta da me?> la strega si materializza a un palmo dal mio viso e deglutisco tremante.

<Non avere paura mia Luna -passa un artiglio sulla mia guancia, concentrata- quante cose hanno da dire sul tuo futuro le stelle. Oh mia cara> leva la mano e si allontana leggermente senza fiatare

<Quelle tre parole! -stringo i pugni avvicinandomi a lei- Cosa significano? Cosa succederà?>

<la Profezia si attuerà, creature della notte verranno e il caos sarà il re. Sacrificio tra gli alberi> l'aria diventa fredda e in aria nuvole nere circondano l'intera stanza. Da queste nuvole escono urla e alcune prendono la sfumatura del colore del fuoco

<Cosa vuoi dire?! Sii chiara cazzo!> la guardo negli occhi con i pugni chiusi, sono venuta qui per avere risposte ma mi ritrovo con ancora più domande.

<Non tornare più qui> e con questo mi ritrovo a terra fuori dalla Serra, mi rialzo piano e guardando di nuovo: la Serra non c'è più.

N.A.
Mi scuso se il capitolo è un po' corto :)

Auguri a tutti!

Carly:)

The Alpha's girl - in the forest of BanffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora