CAPITOLO XIX

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Karol

Ci sono dei momenti, in inverno, quando si avvicina il tramonto la luce scende obliqua e rossastra giù nelle valli fra le montagne, riflettendosi nelle acque appena increspate di un lago, nei quali si sprigiona incanto; magia e un senso di assoluta beatitudine.

L'aria fredda e limpida sembra accogliere quel meraviglioso spettacolo con reverente solennità, avvolgendolo e fasciandolo in una atmosfera incantata, o almeno questo succede nella foresta di Banff ma qui, in questa foresta popolata da fate, l'aria è calda ma il leggero vento ti fa rabbrividire leggermente.

Il giorno sta per concludersi, con struggente malinconia; ma il Sole scende vittorioso verso la fine della sua corsa mandando in ogni direzione lame di luce che, per un momento, accecano la vista e guizzano per un'ultima volta, prima di spegnersi e scomparire bruscamente nell'oscurità della sera che avanza.

Sono istanti senza tempo, fuori del tempo; è come se il tempo si fosse fermato e si rimanesse così, sospesi nel vuoto, senza ieri e senza domani.

Ma oggi, quegli istanti non arrivano... un boato fa tremare la terra e scattare Daniel sull'attenti.

<Alpha! ALPHA! -Bela arriva volando a fatica, con un'ala spezzata e il fianco sanguinante, si appoggia sulla spalla di Daniel- È un esercito... m-mostri... sono o-orribili!>

<Karol tu resta qui! Non muoverti per alcun motivo intesi?> Daniel s'inginocchia di fronte a me appoggiando Bela sulla mia coscia. I nostri sguardi s'incrociano e sento già le lacrime salire. Non andare vorrei urlargli. Resta qui. Ho paura senza di te.

<P-proteggi tutti...> sussurro con la voce incrinata; abbasso la testa per non fargli vedere le lacrime sfuggite dal mio controllo ma lui solleva il mio viso e mi sorride. Un sorriso genuino, rincuorante: dolce.

<Tornerò da te mia Luna prima che tu possa sentire la mia mancanza. Qui starai al sicuro -mi sposta una ciocca dietro l'orecchio avvicinandosi- nessuno deve torcerti un capello> conclude appoggiando la sua fronte sulla mia.

<Non farti male> bisbiglio debolmente e chiudo gli occhi quando le sue labbra toccano le mie in un bacio veloce ma dolce.
Quando riapro gli occhi, pochi secondi dopo, lui non c'è più.

<Daniel è forte, sono sicura tornerà tra non molto> osservo Bela curarsi con la sua magia le ferite e sorrido appena per poi guardare il cielo.

<Che mostri erano?>

<Non avevo mai visto creature di quel genere ma sono sicura c-che Daniel le sconfiggerà... si le sconfiggerà> inarco un sopracciglio riponendo di nuovo il mio sguardo su di lei. Sembra come se stesse convincendo se stessa. Questa situazione non mi piace, spero solo che Daniel torni presto.

Mi stendo supina sulla spiaggia composta da ciottoli e senza rendermene conto attorno a me c'è solo l'oscurità.
Quanto tempo è passato? Dov'è Bela?
Mi alzo e pian piano raggiungo l'entrata della foresta, voglio uscire di qui per controllare la situazione fuori anche se... Guardo il salice che porta alla foresta di Banff, esco o non esco? Allungo titubante il braccio verso un ramo ma nello stesso momento un'esplosione mi fa volare a metri di distanza.

Atterro rotolando rovinosamente a terra graffiandomi braccia e gambe. Gemo di dolore nel rialzarmi e un piccolo giramento di testa mi fa appoggiare ad un albero. Mi tocco la testa e la mia mano diventa totalmente rossa. Una fitta alla cute mi fa compiere una smorfia di dolore e da lontano tre uomini coperti da mantelli neri entrano nella foresta.

Due di loro sono fottutamente muscolosi e alti ma quello in mezzo è totalmente l'opposto eppure fa più paura. I loro occhi sono rossi, brillano come dei rubini al sole; dovrei correre più lontano che posso ma le gambe sono bloccate dalla paura.

<Trovatela. La voglio viva.> i due più muscolosi si dividono, mi nascondo dietro l'albero su cui ero appoggiata e quando mi giro per vedere se la via è libera per scappare, i due rubini fissano nella mia direzione. Un urletto esce dalla mia bocca e inizio a correre tra gli alberi.

<È inutile scappare. Ti prenderò.> la voce apatica rimbomba in tutta la foresta, mi volto per vedere se mi sta seguendo ma cado a terra inciampando a una radice sporgente.

I polmoni mi bruciano, i piedi mi fanno malissimo e il resto del corpo è indolenzito per la caduta di prima. Ma devo rialzarmi e continuare a correre.

Una mano all'improvviso circonda il mio collo sbattendomi contro un albero e sollevandomi da terra.

<Ma guarda un po' che bell'esemplare di umano. Daniel si è superato> la sua presa inizia ad aumentare e urlo dal dolore. Cerco di levare la sua mano da me ma ottengo solo una risata macabra.

I polmoni stanno andando a fuoco, ho bisogno di aria, anche un poco di ossigeno per far cessare questo dolore atroce. Sento le forze abbandonarmi ma non posso arrendermi, sono la compagna di un Alpha!

<L-L-lascia-a-a...mi> annaspo stringendo il suo polso esile, l'uomo continua a ridere di gusto avvicinando il viso al mio.

<Non fare la cattiva... e non provare a prendere tempo... -si avvicina al mio orecchio ridacchiando- lui non verrà. Sta morendo agonizzante e lo sai chi lo ha ridotto così? Il sottoscritto> scoppia a ridere e io a piangere. Non può averlo sconfitto, Daniel è l'alpha più potente. Ha Axel in lui.

<M-menti> la sua presa aumenta e quella poca aria che stavo riuscendo a respirare si azzera di nuovo.

<Ma come, stai già per svenire? Certo che siete deboli voi umani! I miei giocattoli ti ammazzeranno allora!> lo vedo offuscato, la forza sta diminuendo e quando un raggio di luna colpisce il suo viso l'unica cosa che riesco a vedere sono i suoi canini sporgenti, dopodiché: il buio.

Daniel

Mi rialzo da terra dopo aver ammazzato l'ennesimo mezzosangue, ho perso molto sangue a causa del loro comandante. Quel pezzo di merda è piccolo ma è mostruosamente forte.

<Alpha! I mezzosangue sono stati sconfitti ma mancano i tre componenti principali, l'ultima volta sono stati avvistati nei pressi di un salice...-

Salice? L'ingresso della foresta dove sta Karol. E se l'avessero trovata? Impossibile nessuno sa che esiste un posto del genere. Sposto Alec buttandolo a terra e inizio a correre verso il salice. Il cuore mi batte all'impazzata e stranamente ho le mani che tremano. Axel è muto, percepisco che è teso come una corda di violino.

Arrivo al salice e ciò che vedo mi gela il sangue nelle vene, una scia di sangue spicca nella neve candida.

È il suo sangue

Non puoi saperlo! Non dire così! Mi avvicino alla scia prendendo una manciata di neve sporca. Non voglio credere che sia il suo sangue.

Accettalo Daniel. È il suo. È morta o lo sarà tra poco!

<Che cazzo dici! Che cazzo dici! Lei è viva! Me lo sento! Non è debole!>

È come se mi avessero squartato il torace e stessero continuando ad aprire il mio corpo. È un dolore sordo ma atroce, non posso credere che non sono riuscito a tenerla al sicuro. Che compagno sono? Che Alpha sono se non riesco neanche a proteggere la mia compagna?
Senza rendermene conto ho iniziato a piangere, non posso accettare di non rivedere più il suo viso, il suo sorriso. Di non sentire più il suo profumo. Sono sicuro che è viva e me la riprenderò.

Ti farò tornare a casa Karol, a qualunque costo.

N.A.

Con un ritardo esagerato finalmente il nuovo capitolo!

Ragazzi come va? La situazione non è delle migliori ma forza e coraggio! L'Italia si rialzerà anche da questa batosta!

Rimaniamo positivi!

Un abbraccio

Carly :)

The Alpha's girl - in the forest of BanffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora