Say Me Goodbye

1.5K 93 96
                                    

Gli scalini freddi del parco mi fanno rabbrividire. Il tempo si è rannuvolato in pieno agosto, come il mio umore, non era mai successo prima per quel che mi ricordo.

Faccio un lungo tiro dalla sigaretta, inspirando il più a lungo possibile il fumo per poi espirarlo con un soffio lento.

Questa è la 10 sigaretta in un'ora e solo con oggi mi sono guadagnato un cancro ai polmoni.

Dal posto in cui sono seduto vedo i bambini giocare, le mamme rimproverarli se rubano i lecca-lecca agli amichetti e i padri farli saltare in aria come se la vita fosse un gioco e qualsiasi cosa accada tu sai che mamma e papà sono li per proteggerti e sorreggerti. Niente è cosi bello come avere la certezza che c'è qualcuno su questo mondo che ti amerà per tutta la sua vita, forse anche più di quanto ama se stesso.

Mi rendo conto che io tutto questo non l'ho mai provato; non so cosa significa cadere e poi rialzarsi perché qualcuno ti ha teso una mano, non so cosa significhi poter avere un confidente con cui sfogarsi per un brutto voto o per una delusione d'amore. Ma che ne voglio sapere io dell'amore se non amo neppure me stesso?

Afferro tra i polpastrelli il mozzicone di sigaretta e lo butto nell'erba del parco.

Mi appoggio al muro dietro gli scalini e chiudo gli occhi cercando di zittire ogni pensiero che cerca di farsi spazio nel mio cervello. Niente è più fastidioso di qualcosa che ti punta nel cervello e non ti permette di fare altro se non pensare a quello.

"Tutto bene?" apro gli occhi con l'intenzione di strangolare chiunque si sia permesso di rivolgermi la parola.

"Wow, il ragazzo con i capelli arancioni! Che piacere poterti parlare dopo che l'altra sera ve ne siete altamente sbattuti di me." dico sarcastico tornando ad appoggiarmi al muro e a chiudere gli occhi.

Sento la sua risata appena accennata ma sto fermo al mio posto.

"Ashton è laggiù."

"Non t'è l'ho chiesto."

"Era per dire." apro gli occhi di scatto e mi stacco con la schiena in modo da essere più o meno alla sua altezza.

"Se hai qualcosa da dire o vuoi qualcosa, bhe, vedi di farlo perché oggi non è giornata."

"Sei amico di Ashton?"

"Ero." preciso io.

"Okay."

"Perché ti interessa?"

"Perché io e lui scopiamo e volevo sapere se ti dava fastidio." rimango spiazzato dalla rivelazione ma lo nascondo il più possibile mantenendo lo stesso tono di prima.

"A parte il fatto che non mi interessa se voi due siete gay, tu ed Ashton potete anche buttarvi giù da un ponte se l'idea vi attrae perché a me, di ciò che fate nel vostro tempo libero proprio non mi importa nulla." i suoi occhi diventano di un verde più scuro e sembrano quasi più tristi. Distolgo lo sguardo e lo punto su un albero lontano.

"Guarda, sta arrivando il tuo scopa-amico se ti interessa." dico acido.

Lui si volta e accenna un sorriso.

"Ehi Luke! Anche tu qui?"

"Eh si. Pensavo fosse un posto tranquillo ma ho capito che non è così."

"Hai conosciuto Michael, vedo."

"Quale onore." rispondo sempre più acido.

"Tutto bene Lucas?"

You Are My Drug [MUKE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora