Lost Boy

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"Le ho finite." rispondo alla voce vicino a me senza neppure voltarmi. Espiro il fumo facendo finta di niente e sperando che Michael se ne vada.

Lui si siede di fianco a me sulle scale e sento il suo sguardo cercare una minima reazione sul mio viso, invano.

"So che sei arrabbiato con me."

"Non credo sia la parola giusta." interrompo subito il suo discorso.

"Okay, allora sei deluso."

"Nemmeno questa lo è."

"Allora come ti senti?"

"Solo. E incredibilmente stupido."

"Perché mai dovresti sentirti stupido?" chiede lui disapprovando la mia risposta.

"Perché mi fidavo di Ashton e lui non mi ha detto nulla e perché sapevo perfettamente il tuo nome ma non avrei mai pensato che quel 'fratellastro' perfetto che avevo fossi tu."

"Non sono perfetto." sputa lui.

"Sei meglio di me sicuro, a detta di mio padre." sento che coglie quel velo di tristezza nella mia voce dal modo in cui si irrigidisce.

"Non ti conosce nemmeno, come può dire una cosa del genere?"

"Anche tu non mi conosci eppure lo stai affermando."

"Per me è diverso."

"No, non lo è. Per quanto strano possa essere non mi consoco bene neppure io."

"Un estraneo." sussurra voltandosi dall'altra parte.

"Perfino per me stesso."

"Vedi che non siamo poi cosi diversi." dice lui sorridendo.

"Io non mi faccio il mio migliore amico."

"Sono solo dettagli."

"Dettagli neanche troppo banali."

"Tu sei cosi... Così composto, cosi forte. Come fai?"

"Io forte? Stai sbagliando persona. Sei tu il menefreghista."

"Chi t'è l'ha detto?"

"Le voci corrono. Hai scaricato più ragazze tu quest'anno che io in tutta la mia vita."

"Sei molto fortunato in amore, vedo. Ne ho scaricate cosi tante perché non provo nulla per loro."

"Perché sei gay." ribatto

"Anche tu."

"Ti piacerebbe." lo zittisco e vedo con la coda dell' occhio e dai suoi movimenti che si aspettava un'altra risposta.

"Quindi alla fine, tu qui, che ci sei venuto a fare?"

"Volevo parlarti."

"Di cosa? Di quanto tu sia dispiaciuto per la cosa? Ammettiamolo, a te non importa nulla. Sei un egoista e tale resti."

"Ma perché mi dai cosi addosso se nemmeno mi conosci?" si alza in piedi mettendosi di fronte a me.

"Dammi un buon motivo per non farlo?" gli,chiedo alzandomi e finendo di fronte a lui, a pochi centimenti.

"Dammi un buon motivo per cui tu lo fai?"

"Non si risponde mai a una domanda con un'altra domanda. E non farlo soprattutto con me questo gioco. Ora rispondi."

"Non ti devo nessuna risposta. Non so neppure perché sono qui."

"Forse perché al parco non mi hai detto quello che volevi dirmi."

"E cioè?"

"Chiedilo ad Ashton che ha fatto la spia."

"Cosa ti ha detto Lucas?" mi afferra per il colletto sbattendomi al muro del casato anteriore.

Gli tiro un pugno nella pancia di modo che indietreggi ma in compenso mi prendo un pugno sul labbro.

Tampono il sangue con la mano.

"Questo non avresti dovuto farlo." gli ringhio contro. "Se prima ti odiavo, ora sei morto per me. Hai incontrato la persona sbagliata da sfidare." lo avviso proseguendo per uscire dal vicolo.

Lo sento affannare per il colpo ricevuto e sussurrare il mio nome un paio di volte ma non mi volto ed esco dalla via.

Mi immetto nella piazza principale e vado verso una panchina dove sono seduti Ashton e Calum che nel vedermi si alzano in piedi.

"Dov'è Michael?" chiede Ashton preoccupato.

"Nel vicolo. Corri dal tuo ragazzo e fissatevi in quei cervelli vuoti che avete che se volete sfidarmi ancora, è meglio pensarci due volte." lui corre verso il vicolo e io mi metto a sedere sulla panchina.

"Bhe, non devi dirmi nulla?" mi incita Calum

"No." dico io.

"Vi siete picchiati?"

"No."

"Allora vuoi dirmi che sei finito contro un'imposta e per quello ti sei tagliato il labbro?"

"Ottima giustificazione ma no. Stavamo tranquillamente discutendo quando si è alterato per qualcosa che gli ho detto e mi ha preso per il colletto. Allora gli ho tirato un pugno in pancia e lui ha fatto questo." dico indicando il labbro spaccato.

"Hai bisogno del baby-sitter." sbuffa lui irritato.

"Non ho bisogno proprio di nessuno. Me la sono cavata da solo per 10 anni e so prendermi cura di me stesso."

"Non lo metto in dubbio. Ma forse dovresti permettere a qualcuno di aiutarti."

"E chi sarebbe quel qualcuno? Tu per caso?"

"Sono l'unico che ti sopporta quindi si."

"Appunto. Non ti pare di essere anormale? Sei l'unico a sopportarmi quindi fatti due domande."

"Sarebbe meglio che te le facessi tu due domande e cambiassi il carattere di merda che ti trovi." risponde arrabbiato lui.

"Mi dispiace, sono cosi. O mi accetti o te ne vai." ribatto acido per poi alzarmi e rimettermi a camminare senza meta.

-SPAZIO AUTRICE-

Ehiiii <3

Ho pubblicato a quest'ora solo perché ieri non ho proprio pubblicato ( quindi non pensate a cose strane hahah)

So che è corto ma ho fatto un sacco di cose stamattina e tante altre ne devo fare oggi, quindi!

Con il prossimo capitolo, ci vedremo domani o direttamente lunedì ;)

Vi piace? Ho messo abbastanza Muke per essere all'inizio... Ma più in là andrà molto meglio tra i due ❤

Ora vado, a presto :)

Un bacio ❤

InMichaelsarm

You Are My Drug [MUKE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora