Bet On It

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"Esci da quella camera Luke. Sei chiuso li da 5 giorni." sentenzia mia madre da dietro la porta .

Non riceve risposta e io mi metto il cuscino sopra la testa per evitare di sentire la sua voce.

"C'è qualcuno per te di sotto." erano già passati Ashton e Michael nei giorni passati ma non ero sceso.

"Chi?" grugnisco con la voce rotta.

"Un certo Calum." dice lei ancora dietro la porta.

"Fallo salire." dico andando ad aprire la porta. Torno a sedermi sul letto e aspettando che Calum entri per poi richiudere la porta.

La sua capigliatura castana fa capolino in camera e gli faccio cenno di entrare.

Lui chiude la porta senza che io glielo chieda e si avvicina al letto.

"Siediti pure." lui si mette sul bordo allungando le gambe e mi fissa, come se volesse a tutti costi sapere cosa mi è successo; cosa sono quei solchi sotto agli occhi, perché ho i capelli cosi in disordine e perche ho gli occhi cosí vuoti.

"Sto bene." sentenzio senza dargli il tempo per parlare.

"A me non sembra."

"Tu lo sapevi?" gli chiedo anche se la domanda c'entra poco con quello che stavamo dicendo.

"Se sapevo che Michael è il tuo fratellastro?"

"Michael non è il mio fratellastro. È solo un bastardo che ha diviso la mia famiglia insieme a sua madre." calco la prima frase con tono brusco e deciso.

"Non è colpa sua."

"Ma di Ashton si. Lui lo sapeva. Se non perché eravamo migliori amici, avrebbe dovuto dirmelo perche sapeva quanto quella situazione mi aveva fatto soffrire."

"La colpa è in parte di Ashton ma non puoi negare che la colpa maggiore è di tuo padre."

"Non mi hai risposto. Lo sapevi si o no?"

"No, non lo sapevo. Solo Ashton lo sapeva perché loro due sono migliori amici."

"Non sono migliori amici, semplicemente si divertono a sfondarsi l'uno con l'altro e questo mi fa ancora più vomitare."

"Ma è inutile che tu stia qua a pensarci. Quanti giorni son che non esci?"

"Forse 5, forse di più."

"Devi uscire."

"Non voglio." ringhio con tono autoritario.

"Non mi importa." decreta lui. "Sono l'unico che è stato in grado di capirti parlandoti solo un'ora e questo è significativo. Lo è perche sei insopportabile e nessuno ti sopporta per più di 5 minuti ma lo è ancora di più perché sono io a volerti essere amico. Quindi sono masochista e ora ti alzi, ti vesti e andiamo a farci un giro."

"Non ci penso proprio."

"E invece si. Alza quel culo moscio e vai a cambiarti."

"E chi saresti tu per obbligarmi a fare qualcosa?" chiedo con tono di sfida.

"Qualcuno che vuole esserti amico, quindi apprezza questo e fai qualcosa per tenermi al tuo fianco. Ti servirò in futuro come amico, fidati."

"Io non ho bisogno di nessuno."

"Scommettiamo?" mi chiede coraggioso.

"Tu che sfidi me? Okay, scommessa accettata. Cosa c'è in premio?" chiedo sicuro di me.

You Are My Drug [MUKE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora