- Capitolo scritto da Riku/Gabriele -
«Ehi Miyano hai fatto la ricerca di storia?»
«Si... ma comunque non te la passerei mai» la ragazza strinse le braccia attorno alla tracolla.
«Andiamo non si da un aiutino ad una compagna di classe?» chiese l'altra avvicinandosi minacciosamente alla prima.
«Vattene non ti darò più nessun compito!» Shiho fece per voltarsi, ma venne fermata da due ragazzi che le strapparono dalle mani la tracolla prendendo dalla sua cartella una busta.
«Eccola Ely...» dopodiché i due rovesciarono tutto il contenuto della cartella per terra e se ne andarono ridendo.
«Maledetti imbecilli!» sussurrò Shiho, chinandosi a raccogliere le sue cose.
Era sull'autobus che l'avrebbe riportata a casa, la solita canzone nel mp3, quella canzone che sapeva sempre calmarla: quelle semplici parole, quel sound potente avevano la capacità di rasserenare il suo animo per le continue tristezze che subiva a scuola. Era il genio indiscusso della classe e la metà delle persone sfruttavano sempre i suoi compiti, ma quando sentiva quella musica non esisteva più nessuno.
Non sono altro che questo... penso tra sé e sé degli insulsi pezzi di un muro che un giorno abbatterò.
Scese qualche fermata prima dal mezzo di trasporto: aveva voglia di sfogarsi un po' ed era da tre giorni che non andava al Rapshody, il bar rock del quartiere.
Arrivò in una piazzetta vuota, dinanzi a lei un piccolo pub con l'insegna al neon rosa che riportava il nome "Rapshody". Sorrise ed entrò. Quella musica assordante, il suono della batteria, quello acuto della chitarra elettrica, quello impercettibile e profondo del basso.
«Ciao Gin» disse, rivolgendosi al barman dietro al bancone, usando l'appellativo con il quale lo chiamava spesso.
«Come va Sherry?» chiese lui rispondendo ugualmente e porgendo un bicchiere alla ragazza che se lo finì in un sorso.
Gin dirigeva quel bar ormai da tempo: l'attività era della famiglia e nessuno conosceva il suo vero nome, tutti usavano quell'appellativo. Aveva dei lunghi capelli biondi e gli occhi di ghiaccio freddi e distaccati con chiunque non conoscesse.
«Chi sono?» chiese Shiho indicando il palco
«Li ho assunti da poco: l'altro gruppo voleva troppi soldi... non sono male, non credo abbiano un vero e proprio nome, ma il batterista non è proprio il massimo. Se vuoi te li presento, tra poco fanno una pausa.»
«Non posso farmi vedere vestita con la divisa da scuola, non da gente del genere almeno...» ripose lei fissando l'uomo dietro il bancone con quei suoi occhi verde acqua; quello sguardo che metteva in soggezione tutti, ma che comunque non bastava a spaventare i suoi compagni di classe, non sapeva difendersi da sola o forse non voleva difendersi da sola.
«Passami la borsa Gin... voglio provarci!» Gin prese da sotto il banco uno zainetto nero e lo porse a Shiho.
«Ecco i tuoi vestiti bellissima.»
Shiho uscì dal bagno, lo zainetto nero in mano con dentro la sua divisa scolastica. Finalmente indossava i vestiti che la caratterizzavano di più: una gonna tulle a strati di color nero; una maglietta a vestito con le spalline a palloncino e un fiocco sotto la scollatura, entrambi neri e gli stivali scuri con chiusure a cinghia che completavano l'opera da gotica. Di sicuro se si fosse mai mostrata così a scuola tutti l'avrebbero presa in giro a vita. Tornò da Gin ridandogli lo zaino e la sua tracolla.
«Come al solito quella maglietta argentata ti dona. Comunque lui è Eisuke, va in una delle scuole del progetto di cui mi hai parlato. Somiglia molto a te, a scuola è sempre solitario e magari anche imbranato e poi fuori da essa diventa questo: un emo che canta rock. Lei invece è la batterista di cui ti parlavo.»
«Shiho Miyano» concluse lei stringendo la mano del ragazzo. Portava una camicia nera, dei pantaloni skinny del medesimo colore.
«Beh Gin mi ha detto che sei brava alla batteria... il nostro batterista non è dei migliori... Comunque noi possiamo fare ancora una canzone, dimmi cosa vorresti suonare e magari vieni sul palco con noi.»
«Mmmh fammi pensare...ci sono!» disse, dopodiché salirono tutti sul palco.
«Sei fantastica!» disse Eisuke, che si era proposto per accompagnare la ragazza a casa.
«Neanche tu sei niente male nel canto.» rispose lei dando, scherzosamente, una spinta al ragazzo.
«Beh, ma te sei una ragazza...»
«E con questo?!» chiese lei squadrandolo
«Niente niente...» rispose lui sorridendo.
Aprì la porta di casa, sua sorella come al solito non era ancora arrivata: rincasava sempre ad orari assurdi e la mattina si svegliava presto. La vedeva al massimo la domenica se non aveva turni a lavoro; era ormai l'unica persona che gli era rimasta dopo la morte dei suoi genitori. Si sdraiò sul letto, ogni volta che andava al Rapshody perdeva sempre la cognizione del tempo. Chiuse gli occhi e si addormentò immediatamente per la stanchezza.

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Rock Teitan
FanfictionShinichi è un giovane studente del liceo Teitan, amante della musica, talento nato con la chitarra, ma stonato come una campana. Il nuovo anno alla scuola prevede un progetto in cui finalmente potrà mostrare il suo talento e, da bravo leader che è...