- Capitolo scritto da Devil/Chiara -
Appena la ragazza bionda salì sul palco Kaito mise la mano in tasca ed accese il suo registratore.
Non frequentava spesso quel bar, preferiva mille volte l'Oper, però aveva sentito che il proprietario aveva ingaggiato due ragazzi, uno della Teitan e l'altro della scuola di Osaka, perciò era andato a sentirli.
Non sapeva chi era l'altra ragazza, che era intervenuta prima del completo fiasco, ma appena si mise alla batteria e avvicinò il microfono alla bocca, capì che ci sarebbe stato da divertirsi.
Il ragazzo rientrò a casa più tardi del solito.
«Signorino Kaito, è tardissimo, mi ha fatto preoccupare!»
«Insomma Jii, possibile che ogni volta che torno, venti minuti più tardi, devi fare così?» chiese il ragazzo scocciato, togliendosi il cappotto e dandolo al maggiordomo.
«Veramente sono passate più di due ore e poi...»
«Sì sì, scusa, ora vado in camera mia!» lo interruppe lui, congedandosi.
Salì le scale e appena fu in camera sua chiuse la porta e si buttò sul letto.
Prese il piccolo registratore che aveva in tasca, riavvolse la cassetta e premette il tastino del play.
Ascoltò ciò che aveva registrato quella sera, con gli occhi chiusi, cercando di percepire ogni minimo dettaglio, nella musica.
La mattina successiva era una bella domenica soleggiata e Shiho decise di uscire per farsi un giro. Stava facendo una passeggiata al parco in centro quando.
«Guarda chi si vede!»
Si girò e vide il ragazzo stonato del giorno prima.
Shiho arrossì violentemente, la sera prima non si era accorta di quei penetranti occhi azzurri.
«Ehm... ciao...» balbettò lei.
«Te la cavi parecchio bene con la batteria sai? Hai mai pensato di far parte di una band?» chiese il ragazzo, con il suo solito tono sfacciato.
«No. E non m'interessa!» rispose lei voltandosi.
Il ragazzo la bloccò prendendole il polso e lei arrossì di nuovo.
«Dai su... Io ed Heiji abbiamo bisogno di una batterista, e poi sarebbe un'idea fantastica se al concerto del progetto andassimo come band.»
La ragazza con uno strattone del braccio si liberò dalla sua presa.
«Ci penserò! Ora scusami ma devo andare...» disse e poi si allontanò.
Sperando di averla convinta, Shinichi continuò il suo tragitto verso casa, ma quando arrivò davanti al cancello.
«Ran... Che ci fai qui?»
La ragazza, che stava guardando la villa oltre al cancello, si girò di botto.
«Ah Shinichi... No niente, ero di passaggio e...» si bloccò, perché lo vide sogghignare divertito.
«Dì piuttosto che non riesci più a starmi lontano!» disse lui avvicinandosi.
«Ti piacerebbe, pallone gonfiato...» disse lei con tono superiore, ma anche questa volta il resto delle parole le si strozzarono in gola.
Lui era arrivato addosso a lei e l'aveva bloccata alla colonna del cancello.
«Voglio la verità! Eri tu a cantare l'altro giorno all'Oper, vero?»
«Io... non... Io non... Non devi dirlo a nessuno... altrimenti io ti...»
Il ragazzo non la fece finire di parlare, perché con un gesto veloce le afferrò il mento e la baciò prepotentemente.
Lei cercò con tutte le forze di ribellarsi a quel gesto, ma fu tutto inutile, un po' per la forza maggiore del ragazzo e un po', perché in fondo lo voleva anche lei.
Quando si staccarono però, la sua mano scattò verso la sua faccia e il rumore del palmo della mano che incontrava la carne del ragazzo, risuonò per tutto il viale.
«Mi fai schifo! Ti odio!» disse, già con le lacrime agli occhi, poi scappò via.
Era in camera sua. Si stava chiedendo se aveva davvero sbagliato oppure era lei che stava diventando esagerata. Ogni giorno si scervellava a capire cos'era cambiato tra loro due, eppure non ne veniva mai a capo.
Si mise alla scrivania e prese il blocco, scrivendo altri versi della canzone.
Ci son dentro anch'io senza lei, senza te.
La mia stella brilla, credici.
Mi dileguo.
Sto nel rock, adesso. Non mi cambierai mai.
Non mollare mai.

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Rock Teitan
FanfictionShinichi è un giovane studente del liceo Teitan, amante della musica, talento nato con la chitarra, ma stonato come una campana. Il nuovo anno alla scuola prevede un progetto in cui finalmente potrà mostrare il suo talento e, da bravo leader che è...