L'afferrò prima che crollasse a terra e per qualche istante assaggiò il suo profumo di pesche e ciliegie.
La ragazza si aggrappò alle sue braccia e si lasciò sfuggire un piccolo "Oh Cielo!"
Piano si ritirò sù imbarazzata e innervosita dalla situazione.
"Mi dispiace" disse quasi sottovoce e le sue parole strusciarono fuori delicate e sincere "Mi dispiace davvero tanto" ripetè.
Alzò il volto e la luce del tramonto si accostò al suo viso adornandolo di una luce soffusa e calda.
Aveva grandi occhi verdi, di un colore sbiadito e quasi tendente al grigiastro eppure, lui, perse comunque un battito.
La pelle abbrozanta risaltava le lentiggini e le labbra morbide e belle.
Il naso era dritto, perfino un po' all'insù e le regalava un tocco di onesta gentilezza.
I capelli raccolti in una spessa treccia scura avevano degli inquietanti riflessi ramati.
"Non importa" non era successo nulla di nulla e lo sapeva perfino lui, eppure si sentì parecchio imbarazzato dalla donna.
Si donna, non poteva essere una ragazza perchè agli angoli degli occhi vi erano un paio di piccole rughe che aveva notato solo in quel preciso momento.
La vide abbassare lo sguardo per terra e il suo labbro si sporse forse un po' triste e sconsolato.
"Uffa" boffonchiò andando a osservare il cono gelato nella sua mano.
Non capendo seguì il suo sguardo e vide per terra una grossa pallina di gelato alla fragola che era caduta e che ora, era in procinto di sciogliersi.
Senza sapere il motivo si ritrovò a mormorare alcune scuse come se in quel momento si sentisse in dovere per averle fatto cadere il gelato.
Dopotutto era lui quello comparso per caso all'angolo e lei si era solo ritrovata in mezzo alla sua camminata cupa e pesante di ricordi passati e desideri futuri.
"Oh no! Non importa!" Si affrettò quasi lo volesse consolare "È stata colpa mia"
Si acciggliò "Beh Veramente" disse meccanico e perplesso "Sono stato io.. mi dispiace"
"Glielo ho detto" sorrise senza però nascondere una nota di amarezza "Non importa"
"Ma-"
"Se proprio insiste allora la perdono" esclamò dondolandosi e quasi rise.
Si guardò intorno all'improvviso a disagio.
"Posso ehm.. offrirle un gelato per.. farmi perdonare?"
La donna aggrottò appena le sopraciglia, ma senza eliminare quella sfumatura benevola dal volto.
Si sentì ancora più imbarazzato di prima e per qualche secondo si domandò per quale motivo lo stesse osservando così attentamente..
Sì, lo stava squadrando da capo a piedi, come tanti altri avevano fatto prima di lei, ma nello sguardo non sembrava conservare quella perfida cattiveria o quel crudele disgusto di derisione che invece usavano gli altri.Lo stava solo guardando.
"Non ha alcun bisogno di farsi perdonare!" Disse con voce rassicurante e si spostò la ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Si, ma.. uhm.. non mi sento del tutto.. a posto"
Rise all'improvviso, dolcemente e tutte le sue emozioni gentili vennero fuori così, per puro caso.
"Beh se proprio insiste, al gelato non si dice di no"
Distese una angolo delle labbra, trovandosi daccordo con lei e la seguì ora un po' più tranquillo.
Arrivati alla gelateria, la osservò scrutare attentamente fra i gusti del gelato e poi la vide sorridere fra se "Per me un cono al pistacchio"
Quando si rese conto che lui non aveva ordinato niente si girò per guardarlo con grandi occhi curiosi "Lei non lo prende?"
Alzò appena gli angoli delle labbra senza rispondere esplicitamente.
"Non è un tipo di molte parole eh?" Rise piano "Beh ma.. non vorrà mica lasciarmi mangiare il gelato da sola vero?"
Dalle sue labbra fuoriuscì uno sbuffo divertito "Un Cono al fondente prego"
La donna sembrò sbrigarsi a prender posto nella panchina fuori la gelateria.
Immaginava che ormai la loro conoscenza fosse giunta a termine, ma invece la vide alzare gli occhi per tornare a posare lo sguardo su di lui.
Si fece in la sulla panchina e solo allora prese posto accanto alla bella ragazza.
"Grazie mille" sorrise e andò a leccare il gelato con pura ingenuità.
Scostò lo sguardo all'improvviso imbarazzato.
Lei non sembrò annusare il suo cambio d'umore perchè tornò a rivolgersi al silenzioso uomo accanto a lei.
"Posso sapere il nome del cavaliere che mi ha offerto il gelato?" Un piccolo sorriso accattivante si dipinse sulle sue labbra morbide.
"Cavaliere?" Sbuffò divertito.
Lo guardò impaziente e sporgendosi verso di lui la maglietta scivolò un po', quanto bastava perchè i suoi occhi scurissimi si posassero sul suo piccolo seno.
Lo distolse velocemente, prima che lei se ne rendesse conto e potesse tirargli uno schiaffo.
"Io posso sapere quello della dama alla quale l'ho offerto?"
"Mi chiamo Serena Smith, e lei?"
"Severus, Severus Snape"
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Parole d'inchiostro
FanfictionParole d'inchiostro è una storia breve tra Severus Snape e un nuovo personaggio che ho inventato io. Non sarà qualcosa di complesso come Il Fascino delle Tenebre ed anzi cercherò di essere più semplice possibile. La storia si sviluppa qualche mese d...