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Agitato e confuso si era diretto alla fine del molo completamente vuoto e silenzioso.

Certo! lui passava spesso delle ore li, in contemplazione del mare, ma quando glielo aveva detto circa tre giorni prima, mai si sarebbe aspettato di vederla davvero!

Invece Serena era proprio li, seduta di fronte al mare gallese, mentre le onde schizzavano il suo vestitino bianco e rosa facendoglielo aderire alla pelle scura.

Questa volta portava i capelli sciolti sulle spalle e i suoi ricci scuri dondolavano pigramanete sulle sue scapole scoperte.

Sui polsi aveva dei finissimi braccialetti bianchi e argento e al suo fianco erano appoggiati dei sandali color neve.

"Credevo non sarebbe più venuto" mormorò quando si accorse della presenza alle sue spalle e si sfiorò con la mano i grandi cerchi alle orecchie.

Orecchini  di lucido metallo che luccivano alla luce del sole pomeridiano.

Sorrise in modo distratto e si stupì di se stesso del sorriso appena accennato.

La ragazza teneva in mano qualcosa si accorse quando si fu seduto.

Si trattava di un cestino di pesche rosee e dall'aspetto invitante.

Scioccamente si rese conto di non aver portato proprio nulla, nemmeno una stecca di cioccolata.. o un pasticcino.

"Vuole? Sono buonissime"

Non che ne avesse davvero voglia però la Signorina Smith lo stava guardando come se non avesse sperato altro che lui ne prendesse una.

In un tempo lontano il mago le avrebbe risposto malamente e se ne sarebbe pure andato soddisfatto, ma non ora.

Non ora che finalmente aveva deciso di vivere la sua vita, li in mezzo alle persone comuni come lei, che niente sapevano di magia, dove poteva essere qualcun'altro oltre alla parte di lui fatta di specchi ed inganni.

Snape annuì "Grazie"

La vide tornare a osservare di fronte a se la profondità scura dell'acqua.

"Abita qui da poco? Non l'avevo mai vista sa!?" Sorrise ingenua e desiderosa di sapere qualcosa in più di lui.

Addentò la pesca prima di risponderle "Non è da molto che mi sono trasferito" ammise infine per poi tornare bruscamente nel suo silenzio.

"Oh certo capisco, come mai ha voluto cambiare casa?"

Si accigliò "Aria nuova immagino"

Per la verita più che "Aria nuova" era stata la sua coscienza a suggerirgli di andarsene via.

Così nel caos e nel suo sangue si era trascinato fino alla sua abitazione per prendere il minimo indispensabile e poi, se n'era andato.

così senza lasciare tracce.

Un vero mago dell'inganno.

Sorrise al pensiero che per qualche strana ragione gli apparve dannatamente sciocco e divertente al tempo stesso.

"Certo capisco" alzò lo sguardo da lui e andò ad osservarlo meglio con quegli occhi teneri e profondi "Signor Snape, posso permettermi una domanda?"

Perplesso la vide arrossire "Dipende"

Non molto scoraggiata dalla risposta Serena proseguì "Come si è fatto quella.. quella cicatrice?"

Snape alzò la mano meccanicamente e si sfiorò delicatamente la cicatrice sul collo.

Era così liscia quella zona.. talmente liscia da risultare quasi levigata.

Si accorse che non era obbligato a dirglielo, ma che senso aveva nasconderlo ancora?

"È successo qualche mese fa, un incidente sul lavoro"

La sua voce scura divenne quasi roca mentre lo diceva, come se dovesse sforzarsi in modo quasi doloroso per dire quello che era successo
Licenziato dal mio padrone.

Licenziato e quasi mangiato.

La donna gli allungò una pesca e quel movimento, Severus, lo lesse come un gesto per farsi perdonare la domanda che l'aveva turbato

"Scusi l'impudenza, non volevo infastidirla"

"Non sono infastidito" la corresse senza quasi pensarci.
"Signorina Smith ora non crede che dovrei farle io una domanda?"

Si tirò su ben dritta in attesa.

La spallina strettissima le scivolò giù sul braccio scoprendo pelle molto interessante da guardare "Certamente!"

"È una domanda impudente" la mise in guardia con un sorriso divertito e si sentì bene nel farlo, bene come non si sentiva da tempo ".. quanti anni ha Signorina Smith?"

Arrossì imbarazzata "Trentadue, lei?"

"Trentotto"

Serena annuì contenta e rilassata forse addirittura sollevata.

Il mare quel pomeriggio era completamente coperto dalle nuvole e regalava agli occhi di lei una luce più triste e allo stesso tempo più viva.

"Che lavoro fa?"

"Ero un professore" rispose incurvandosi all'idea "Insegnavo.. chimica"

Più o meno.

"Oh.. una materia affascinante" sussurrò al vento.

Quando Snape si rese conto che non avrebbe aggiunto altro proseguì "Lei?"

"Studio ancora"

Sembrò riscuotersi da un pensiero perchè si voltò verso di lui e lo guardò attentamente.

I suoi capelli ricci scivolarono in aria per qualche istante.

Era proprio una bella donna.

"Andiamo a mangiare un gelato?" Sorrise invitante e sporse leggermente il labbro tremulo di emozioni.

Snape scrollò le spalle "Si certo" boffonchiò.

Parole d'inchiostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora