9: che si fa?

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«Ciao Fury!», lo salutò Ripicì.

«E Cerise? Dov'è? È strano che non sia ancora tornata», osservò. «Oh... dimmi che non è come penso», disse il topo più a se stesso che al lupo, e si avviò dentro alla tana.

«Cavoli, l'hanno presa!», disse il principe Caspian, continuando a camminare avanti e indietro, con le mani dietro alla schiena e lo sguardo basso.

«Starà bene?», chiese preoccupato Peter, facendo un passo avanti.

«Su quello non c'è dubbio», disse il principe, «Lei sa badare a se stessa».

«L'unico problema è come faremo noi senza di lei», disse Susan. «Lei è una fortissima e abilissima combattente. Adesso che siamo senza di lei, vincere la guerra sarà un po' più difficile del previsto», disse lentamente l'ultima frase, alzando lo sguardo verso il castello nemico.

«Dobbiamo salvarla», ne uscì Edmund, con tono più che sicuro.

«E come?», chiese Lucy.

«Attacchiamo il castello», disse Caspian.

«Cosa?», lo guardò Peter.

Caspian rispose con un sopracciglio alzato.

«Non siamo ancora pronti», spiegò Peter.

«Cerise è in pericolo! Non possiamo lasciarla in mano al nemico. È troppo forte e... potrebbe distruggerci...», disse pensieroso il principe.

«Non lo farebbe mai», disse Edmund.

«Quindi? Che si fa?», chiese Susan.

«Attacchiamo», rispose Caspian.

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