Capitolo 1

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La mia infanzia non è stata proprio la più semplice del mondo ed è dipeso tutto dai miei genitori. Appena nata, ero amata e coccolata come non mai, poi sono cresciuta e con me anche le mie responsabilità.

Mi sarebbe piaciuto essere una semplice umana con i suoi amici, la casa e la scuola, senza preoccuparsi di nulla. Purtroppo per me, non ero affatto una ragazza normale e, anzi quella poca umanità che avevo, la dovevo a mia madre.

Il mio caro amato padre non era altro che il diavolo, per alcuni Satana, Lucifero e tutto il resto. In realtà non è mai stato cattivo con me ma eccessivamente severo si.

Ero una specie di principessa degli Inferi e ho dovuto studiare cose che mai avrei pensato di fare. Ovviamente non andavo a scuola ma era papà ad insegnare tutte queste cose, proprio perché non voleva estranei in casa e non aveva intenzione di 'far contaminare il suo piccolo gioiello da tutta quella marmaglia di anime'.

Mamma non è mai stata favorevole a questo perché non ho mai avuto amici della mia etá con cui parlare e giocare, si era sposata con il diavolo però.

E adesso, mentre spazzolo i mie lunghi capelli rosso fuoco, non faccio altro che pensare a quanto sia stata inutile e banale la mia vita.

«Non esiste che io ti permetta di fare una cosa del genere!» urla, come suo solito.

«Credi che per me sia facile?! Voglio solo il suo meglio, esattamente come te, e di certo non sarà felice di passare tutta la sua vita qui dentro!» ribatte la mia mamma.

Poso la spazzola sul comodino e scendo velocemente le scale del Castello per capire di cosa parlano.

«Non ti permetto di mandarla chissà dove per il tuo egoismo.»

Divento invisibile ed entro nello studio, sedendomi su una poltrona libera e riuscendo a scorgere mio padre e mia madre che parlano o meglio urlano tra di loro.

Ammetto che mio padre è un bell'uomo: il fisico scolpito e immortale, il viso angelico e luminoso e quegli occhi neri profondi e scrutatori.

Non che mamma sia da meno con i capelli biondi lunghi e gli occhi azzurri come il mare, che avrei tanto voluto ereditare ma mi sono toccati delle semplici palluzze verdi, a tratti dorate.

«Non sono egoista! Sto parlando sempre di nostra figlia» ribatte.

Sono qui vorrei dire ma mi trattengo.

«Amy basta giocare a nascondino, non sei più una bambina per diamine!» mi riprende papà, annullando la mia invisibilità.

Sorrido imbarazzata per smorzare la rabbia di entrambi.

Mamma sospira, crollando su una sedia. «Ora che ci sei anche tu possiamo chiedere direttamente a te» riflette.

«Che?! Assolutamente no! Ho già detto che non ne voglio sapere di queste sciocchezze» sbotta il marito.

«Papà decido io, dato che ho capito che riguarda me» lo zittisco e lui si appoggia alla scrivania.

«Vedi tesoro, c'è una grandissima opportunità per te. Un caro fratello di tuo padre ha aperto un'accademia sperimentale sulla terra con pochissime persone, all'incirca una ventina e nessun umano, a quanto sappiamo. Siccome ti ha invitato a partecipare a questo progetto per un anno, ti andrebbe di andare? Se poi non ti piace torni qui»mi spiega.

Osservo le smorfie di mio padre e il suo pugno stretto per trattenersi.

«'Il caro fratello di papà' è un angelo?» chiarisco e lei annuisce.

«Se non vuoi andare ti capisco perché sono un gruppo di creature senza spina dorsale e i maschi probabilmente saranno più infemminati delle ragazze« borbotta, facendomi scoppiare a ridere.

Mamma lo guarda male. «Non ascoltare quello che ti dice perché vorrebbe tenerti qui. É anche un modo per fare amicizia» ridacchia.

«Ok va bene, ci vado» mormoro, facendola saltare dalla felicità.

Il mio diavoletto sbuffa pesantemente e lo abbraccio, stringendolo forte.

«Non voglio che tu te ne vada, anche perché partite oggi pomeriggio» si lamenta e io strabuzzo gli occhi.

E all'ultimo minuto decidono una cosa così importante?!

«Mi mancherai» soffio, strofinando il naso sul suo petto.

«Anche tu fiorellino», e mi da un bacio sulla fronte.

«Anche perché chi la sopporta la mamma adesso?!» aggiunge facendomi scoppiare in una risata, tranne la diretta interessata che ci guarda male.

«Ok basta con tutta questa dolcezza perché non voglio che mi venga il diabete a quest'etá. Forza Amy, a prepararsi» esclama poi, trascinandomi praticamente di peso in camera mia.

Entra nella cabina armadio e inizia a trafficare tra i miei vestiti come se stesse a lavoro. Poi torna con un pantalone nero a vita alta e un body rosa, abbinato ovviamente ad un paio di scarpe rosa.

Io sono sempre stata del parere che il rosa non mi sta bene per via dei capelli rossi ma lei è ossessionata dal vedermi vestita da Barbie.

«Mamma....» richiamo.

«Non iniziare a discutere sui vestiti che ti scelgo eh. Ah, lì i vestiti sono già stati scelti e selezionati quindi non ribattere» mi avvisa.

«Ma non voglio mettere vestiti scelti da altre persone!» replico, riferendomi anche a lei che alza un sopracciglio in risposta.

«Non iniziare signorina, hai detto di andare e adesso ci vai.» E con queste parole mi fa capire che mi devo solo dare una mossa.

Per entrambi i miei genitori é importantissimo ciò che viene scelto, le promesse, i giuramenti...devono essere rispettati anche se poi c'è un ripensamento.

Mi vesto e, subito dopo pranzo, saliamo su una limousine.

A guidare c'è un demone ma non nella sua vera forma, non è concesso in mia presenza anche se non ho ancora capito il perché.

«Dove vi porto, Signore?» chiede il guidatore.

«Sulla terra, alla Woods & Charms Academy» ordina, con la voce autoritaria che meglio gli riesce.

Deglutisco rumorosamente mentre usciamo dall'Inferno per poi scendere sulla Terra.

Spero solo di trovarmi bene là dentro penso, chiudendo gli occhi per la forte luce del portale.

La prima volta che esco da casa mi tocca anche vivere per un anno senza la famiglia e con angeli come amici.

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Lucifer's daughter (#wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora