(guardate la parte finale del video)
"Mark, scusami tanto... Mi dispiace... Ma io non ci riesco... Io non sono forte come te."
Da quando Nathan se ne era andato Mark era triste. Era solo. Rimaneva sul tetto, non mangiava neanche. Continuava a dire che aveva fallito. Con tutti. Con Xene, con Shawn e... Con Nathan... Gli faceva male. Più male di tutti. Aveva fatto soffrire il suo amico senza nemmeno accorgersene. Si era ritirato, e Mark si sentiva tremendamente in colpa. Aveva paura... Aveva paura di non vederlo mai più... Da quel tetto... Da quel tetto implorava di rivederlo, cercava di convincersi che non gli fosse successo niente. Eppure... In cuor suo sapeva che, dentro l'anima del difensore, si fosse rotto qualcosa. È come quando ti si rompe un giocattolo, ci vuole pazienza e tempo per aggiustarlo. Ne puoi prendere uno nuovo, ma non rimpiazzerà mai il vecchio, perchè... Con quel pupazzo ci hai passato dei momenti che con questo non torneranno, è... Come se fosse diventato una parte di te... E lui... Si sentiva in colpa... Non poteva rimpiazzare Nathan. In nessun modo qualcun'altro avrebbe potuto ripiazzarlo, Nathan era speciale, era unico, era la persona che l'ha aiutato nei momenti più duri, quando Mark era triste, lui gli era sempre accanto. E ora che Nathan era triste, lui non aveva fatto niente, non lo aveva capito. Anzi continuava a spronarlo a dare il massimo.
"Mark, scusami tanto... Mi dispiace... Ma io non ci riesco... Io non sono forte come te."
Non era forte come lui... Che voleva dire? Mark forse... Era troppo forte? Scoppiò in lacrime, in un pianto disperato, lo voleva solo accanto, non voleva perderlo... Invece... L'aveva fatto... E come perdonarlo?! Era diventato un essere inutile, capace di creare solo danni agli altri, quelli che si sono fidati di lui e, che poi, sono stati distrutti.
Nelly salí sul tetto e disse qualcosa a Mark, ma lui non capì. In realtà... Non riuscì neanche ad ascoltarla... Se ne andò piangendo. "Ecco..." pensò Mark "Sono davvero un casino... Stanno piangendo per colpa mia..." Rimase lì... A pensare a le parole di Nathan... Ancora... Ancora... E ancora... Che cosa doveva fare? Cosa?
Passarono giorni, Mark si riprese. Dopotutto è sempre stato Nathan a dargli la forza di andare avanti, ora... Ora doveva farlo lui!
Era lì, davanti a quello che non era il difensore che Mark ha sempre conosciuto, ma era schiavo, era intrappolato dalla pietra di Alius.
"Non hai capito niente! Non esiste potere più grande di quello della pietra!" disse Nathan, ormai fuori di sé. "Possibile che tu non ricordi? I momenti passati insieme? L'amicizia... Era quello che ci legava, la forza che ci davamo l'un l'altro! Miglioreremo! Miglioreremo insieme! Ti prometto che ti starò sempre accanto, se avrai qualche problema ti aiuterò a risolverlo, ti sosterrò sempre, te lo prometto! Ma... Ma adesso basta... ADESSO BASTA CON QUESTA BUFFONATA!" A quell'urlo tutti si stupirono, che stava spingendo Mark a comportarsi così? "TI SEMBRA QUESTO IL MODO DI COMPORTARSI?! NON CAPISCI CHE QUELLO CHE DICI NON È VERO?! Tu hai un grande potenziale Nathan... E... Non è vero che non sei forte quanto me! Non è vero niente! Adesso ascoltami. Tu non hai bisogno di una pietra per sentirti potente, perché quella pietra non ha una cosa fondamentale." "Z-ZITTO!" Disse Nathan tenendosi la testa che pulsava "T-TU NON SAI NIENTE!" "Nath..." Ribatté il portiere avvicinandosi a lui, poi gli sussurrò "Nath... Ascoltami... Ti prego... Sia qual è la cosa che manca? Che, continuando ad avere la pietra, non avrai mai? Un potere, molto superiore rispetto a questo. Quello dell'amicizia." Il portiere prese il ciondolo che Nathan aveva al collo e glielo levò delicatamente, poi, con tutta la forza che aveva, lo distrusse con il piede. Gli porse la mano "Sei con me?" "Perché lo stai facendo?" "Perché io ti amo". Il divensore sussultò a quelle parole. L'aveva detto in un modo così dolce e gentile, sussurrato. In realtà, Mark a Nathan piaceva, molto, ma aveva paura, molta paura. Mark l'aveva fatto uscire da quel momento orribile che, se non fosse stato per lui, chissà per quanto tempo ancora ci sarebbe rimasto. Era felice perché era anche ricambiato in amore. Senza pensarci lo abbracciò forte, e sussurrò un "anch'io" per poi staccarsi. Il castano lo colse di sorpresa e lo baciò. Quelle calde e morbide labbra si posarono su quelle del difensore. Quest' ultimo aspettava quel bacio da così tanto tempo che ricambiò senza accorgersene. Si staccarono subito dopo e guardarono gli altri. Avevano tutti frantumato la pietra dopo il discorso di Mark. Alcuni erano scioccati, altri stavano applaudendo e sorridendo... Hilman e la signorina Schiller erano soddisfatti, Mark era riuscito a salvare tutti. "Alla fine" Disse Nathan "Hai capito che non sei un casino?" Mark rimase sorpreso "come hai?" "sei prevedibile". Si misero a ridere, quei due erano davvero innamorati... Loro avevano un potere ancora più grande rispetto a quello dell'amicizia... Quello dell'amore.
Fine❤️
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One-shot Inazuma
FanficIl titolo, leggetelo una volta tanto. P. S: non voglio tralasciarne nemmeno una