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Il viaggio da Praga alla città natale di mia madre (ovvero Litomišl) dura quattro ore in macchina ma noi abbiamo preso il treno e ne sono bastate due.

-Arrivati- annuncia mia zia uscendo dalla cabina per scendere dal treno. La seguo e scendendo vedo mia madre

-Mamma!- le dico, anzi, le urlò saltandole addosso

-Amore! Come stai? Non ti vedo da solo un mese ma sembra un eternità!- dice di rimando abbracciandomi forte.

Lei è di altezza media capelli biondo naturale lunghi fino alla schiena ma ora raggruppati in uno chignon stravagante con due occhioni azzurri i quali si potrebbero riconoscere da metri e metri di distanza.

-Ho tante novità da dirti: non saprei da quale iniziare...- dice mentre ci avviamo verso l'uscita della stazione per prendere l'auto di mia madre.

-Potresti cominciare con il raccontarle della tua nuova scoperta Jessica- le dice mia zia
Dimenticavo: mia madre si chiama Jessica Merlan (non avendo ereditato il cognome di mio padre grazie al divorzio)

-Quale scoperta?- chiedo.

Mia madre è evidentemente combattuta se dirmelo o no.

-Ho un compagno- dice ad un certo punto

Resto immobile per un momento: è passato meno di un mese dal divorzio e lei si è già trovata un compagno?!
Vedendola impaurita, se si può dire così provo a rassicurarla

-Limportante che sia bravo, gentile e simpatico- le dico abbracciandola

-Sei la migliore- mi dice lei.

Non so se questa notizia mi andrà giù ma per ora lasciamola al secondo posto: per adesso al primo ce il riabituarmi a vivere qui, anche se non credo sarà difficile. Arriviamo alla macchina, carichiamo le valigie e partiamo.

***

Arrivate a casa dei miei zii, i quali ci ospiteranno per qualche giorno, cerco subito i miei cugini: Luka e Karolina. Sono gemelli ma non lo direste mai neanche vedendo il certificato di nascita perché sono uno l'opposto dell'altro: mia cugina è altissima per avere la mia età (anche se io sono la più grande tra i tre) bionda con occhi marroni, mio cugino invece è di altezza normale con capelli marroni e gli occhi azzurri.

-Lara!- gridano in coro appena li trovo.

- Hey ragazzi! Come state? Fermi tutti! Dove Julia? - chiedo forse un po impaurita

-Tranquilla- mi dice Karolina -è nell'altra stanza sta riposando-

Forse non l'ho detto ma ho una sorella cieca dalla nascita di 4 anni più piccola di me. È bassa con dei capelli marroni lunghissimi fino alle gambe e la pelle pallida come la neve
Corro subito da lei.

-Karolina, è già arrivata Lara?- chiede questultima sentendo i miei passi

-Mi dispiace contraddirti ma io non sono Karolina- le dico dandole la mano.
Lei la prende e mi tira a se: credo di esserle mancata. Come al solito dopo avermi abbracciata mi tocca la faccia per tracciarne i contorni

-Sei veramente tu! Sono così felice che sei arrivata! Arold bello vieni!- lo chiama Julia. Se non si fosse capito Arold è un cane addestrato per mia sorella di razza pastore tedesco - malinois di colore nero - marrone con una macchia bianca sul petto.
Si avvicina a mia sorella e produce un piccolo abbaio per avvisarla che è li. Mia sorella prende l'apposita sbarra attaccata nelle due estremità al guinzaglio del cane alzandosi per cercare il suo bastone. Prima che cada o altro glielo passò e lei mi ringrazia. Inizia a dare ordini ad Arold per uscire dalla stanza e andiamo in giardino dove ci sono le solite amache: una per lei, l'altra per il suo accompagnatore, alias per me in questo momento. La faccio sdraiare poi sgancio Arolf da tutto. Gli tolgo la pettorina con la sbarra di mia sorella e lo lascio libero per il giardino per divertirsi un po, dopo mi sdraio sull'altra amaca accanto a lei iniziando a parlare.

***

Durante la nostra chiacchierata si sono aggiunti anche i miei cugini con i quali abbiamo continuato a parlare per un paio di ore finché mia zia non ci ha chiamato per la cena. Ha cucinato un pasto della Repubblica Ceca tradizionale. Una specie di polpettone ma con varie spezie, carne tritata, pane, e un prosciutto tipico del luogo. A tavola parliamo di varie cose finché mia mamma mi fa una domanda inaspettata

-Lara,vorrei farti conoscere i miei colleghi di lavoro. Ieri è tornato pure l'ultimo con suo figlio che mi sembra che abbia la tua stessa età. Magari potrete diventare amici... no?

-Piu che amici...- aggiunge mia cugina con un sorriso malizioso. Le tiro una gomitata, la più meritata della giornata.

-Per me va bene mamma- le rispondo guadagnandomi uno dei suoi migliori sorrisi.

-Perfetto! Allora domani la sveglia è alle cinque!- dice alzandosi e iniziando a sparecchiare.

Sarà una cooorta dormita.

Bianco o Nero?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora