28 Luglio 2019

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TUTTI INSIEME

«Ora mi sembra sia stata davvero un'idea di merda!»

Il barcaiolo si volta a guardare il ragazzino che con mezzo busto fuori dalla sua piccola barchetta e bianco come un cadavere sta vomitando anche l'anima. Scoppia a ridere sotto i baffi mentre si guarda intorno. 

Le ragazze sono tutte sedute vicine, una stretta all'altra. Quella più strana ha i capelli intrecciati, alcuni fili blu le svolazzano intorno al viso coperto da grandi occhiali con la montatura dorata, un vestitino etnico trasparente le copre il minimo indispensabile mentre fuma con nonchalance a gambe intrecciate. Quella più impaurita le sta accanto aggrappata al braccio, è troppo magra ed i capelli lunghissimi neri come la pece le ricadono sulle spalle mossi dal vento forte, gli shorts le evidenziano le gambe chiare e secche mentre si morde un labbro e strizza gli occhi. Quella più bella è girata di schiena, i capelli biondi ricci raccolti in una coda scompigliata, il top fucsia ed una gonnellina che non lascia spazio all'immaginazione, ha il cellulare stretto fra le mani e sta condividendo qualche foto o qualche video su qualche social di cui questi giovanissimi sono ormai dipendenti. Quella più rilassata è semisdraiata sulla panca, gli occhi chiusi ed il viso rivolto al cielo, un abito di pizzo verdino ed un enorme cappello di paglia stretto in una mano, si è levata le infradito e fischietta una famosa hit dell'estate.

Il barcaiolo vira leggermente verso destra e riprende la sua marcia. Quegli otto ragazzi sono arrivati la mattina presto, ridendo e spingendosi, forse ancora un po' ubriachi dalla sera prima, lui li ha guardati alzando un sopracciglio con lo stecchetto in bocca come al solito. I maschi del gruppo gli hanno sventolato davanti agli occhi una bella mazzetta di banconote chiedendogli di portarli con la sua barca all'isola di Gozo. Lui ci ha un po' pensato poi ha risposto di sì. Li aveva creduti quattro coppie in cerca di un'avventura romantica ma, una volta sulla barca, si era reso conto di aver sbagliato, forse per la prima volta, con le sue deduzioni.

I ragazzi sono disposti in maniera scombinata, molto diversi dalle ragazze con le quali non sembrano avere molto in comune. Quello che sta buttando in mare anche la cena del Natale precedente ha i capelli chiari, stringe le mani alla battagliola talmente tanto che ha le nocche chiare, cerca di darsi un contegno ma il mare, è evidente, non fa proprio per lui. Quello che non ha smesso neanche per un attimo di guardare il cellulare sta in piedi poggiato al pulpito di poppa, la barba curata ed i vestiti firmati lo fanno sembrare ancora più altezzoso di quello che probabilmente già è. Quello con la pelle scura sta seduto con le gambe a penzoloni a filo sull'acqua, come se fosse già abituato a fare questo da tutta la vita, ogni tanto lancia rapide occhiate alle ragazze sperando ingenuamente di non essere notato. Quello che invece non si vergogna di guardare dritto negli occhi la ragazza dai capelli blu sta seduto proprio davanti al gruppetto di amiche, gli occhiali da sole alla moda ed i capelli pettinati perfettamente, le braccia strette intorno alle gambe mentre si passa la lingua sulle labbra in modo inequivocabile.

Il barcaiolo alza gli occhi al cielo e sospira, quanto era bello essere giovanissimi e spensierati, senza problemi e senza preoccupazioni. Un po' li invidia, questi ragazzi, che ancora non sanno niente della vita e devono ancora vedere tutto, che hanno tutto il tempo del mondo e possono usarlo ancora come vogliono.

«Siamo arrivati!» dice in un italiano stentato

«Non possiamo avvicinarci di più alla riva?» chiede lo svergognato

«Questo non è un viaggio autorizzato -replica in inglese il barcaiolo sbuffando- quindi dovete accontentarvi di scendere qui e bagnarvi un po' i piedi.»

«Non è un problema -la ragazza più bella si avvicina sorridendo- scendiamo qua, tanto siamo venuti per divertirci no?»

E così mentre scendono, uno per volta, il barcaiolo li guarda contando i soldi che quello più ricco gli ha appena messo in mano. Per primo scende il mulatto rasato, tenendo ben alto lo zaino nel quale ha infilato anche le sneakers ed imprecando in diverse lingue. Dopo di lui il belloccio si tuffa entrando completamente in acqua ed uscendo ridendo, l'amico cellulare dipendente gli passa lo zaino e lo segue in acqua con più stile. La ragazza coi capelli blu è la prima a scendere, lo spavaldo le tende le mano ma lei scuote la testa, l'acqua le arriva alla vita ed è difficile camminare tenendo lo zaino in aria così lo guarda sospirando e glielo passa. Le altre tre ragazze scendono insieme, passando a loro volta gli zaini ai ragazzi più alti di loro, quella col capello si immerge completamente mentre la bionda scoppia a ridere e la magrolina si morde il labbro. Resta sulla barchetta solo quello che ha vomitato tutto il tempo, i ragazzi lo aiutano a scendere ancora visibilmente provato e poi si cominciano ad incamminare alla spiaggia. Il barcaiolo li guarda mentre si avviano alla bellissima spiaggia di Gozo che non è poi così lontana, i maschi con gli zaini in alto e le ragazze per mano una all'altra e per mano anche al poveraccio non abituato al mare. Quanta vita ancora che vi aspetta, pensa il barcaiolo mentre vira e torna verso casa.

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