22 luglio 2019

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LE RAGAZZE

«Per carità, Anna, calmati.»
«Siamo in ritardo, in ritardo penoso, perderemo l'aereo se non arriva entro tre minuti massimo!»
«Sì ma stai calma.»
«Come? Come? Perdiamo l'aereo per colpa di quella squilibrata!»

Mentre Anna pronuncia parole complesse le altre due amiche si guardano e scoppiano a ridere. Anna è magrolina, alta, gli occhiali sul naso a punta davanti a quegli occhi tondi e profondi, i capelli neri come la pece raccolti in una voluminosa coda alta. Guarda le due amiche, sospira, alza il dito medio e sibila un vaffanculo. In quel momento, trafelata, correndo, dietro alle loro spalle arriva la ritardataria.

«Scusate ragazze, c'era un traffico pazzesco!»
«Chichi, non ti crede nessuno, lo sappiamo tutte che è solo colpa tua!»

Chiara guarda l'amica e le fa il verso facendo smorfie col viso e muovendo la mano. È alta, Chiara, gli occhi celesti e i capelli castani tagliati corti, si trascina dietro una grossa valigia ed un altrettanto troppo grande zaino militare. Le raggiunge un ragazzo alto e slanciato, i capelli lunghi e gli occhiali da sole puntati sul naso. Federico, il fidanzato di sempre di Chiara. Ovviamente non poteva mancare. Anna lo guarda sospirando, non le piace quel tipo, non le è mai piaciuto. Chiara si gira, lo abbraccia, si scambiano un bacio pieno di lingua, bava e toccatine. Sole si infila l'indice in bocca mentre finge un conato di vomito e le altre due ridono. Il fisico prosperoso, gli occhi neri, i capelli tinti di blu elettrico, Sole non ha bisogno di farsi notare perché, a prescindere, la notano sempre tutti.

«Avete finito? Siamo in ritardo, chiude il gate!»

Chiara la guarda male, annuisce, stampa un ultimo bacio sulle labbra di Federico, lui le dà uno schiaffo sul culo e le augura buon viaggio. Mentre il ragazzo si gira infilandosi una sigaretta in bocca, lei raggiunge le tre amiche. Iniziano a correre verso il gate e finalmente imbarcano i loro bagagli pesanti. Zaini in spalla si avviano verso l'imbarco, superano i controlli di routine poi si lanciano in una corsa matta verso le poltroncine, ridendo tutte e quattro insieme come sceme. Si accampano in un angolo dell'aeroporto in attesa di salire sull'aereo. Mia tira fuori il cellulare e comincia a scorrere la home del suo social preferito. Delle quattro è quella più particolare, gli svariati tatuaggi in bella mostra e gli occhi verdi come foglie d'estate, i capelli biondi quasi sempre intrecciati e le labbra carnose.

«Cosa stai facendo, Mia? Stalking?» chiede Anna.
«Non è stalking.»
«Sei sempre a controllarlo quindi, tecnicamente, è stalking!» dice ridendo Chiara.
«Non lo sto controllando.»
«E invece lo stai facendo, lo vedo che sei sul suo profilo!» dice seria Sole.
«Sentite, ma che genere di problemi avete? Mi lasciate vivere?»
«Il problema è che siamo tue amiche, Mia, e lui è stato stronzo con te!» dice Chiara.
«Stronzissimo» precisa Sole.
«Si è scopato un'altra, se non è essere stronzi questo...» infierisce Anna.
«Ma la smettete?»

Mia si alza in piedi, infila il cellulare nella tasca posteriore degli shorts e comincia a guardarsi in giro. Una mamma corre dietro al suo bambino, due ragazzi abbronzati ridono fra loro, una vecchia coppia sta seduta con le mani strette una nell'altra. Si volta a guardare le sue amiche, distanti solo qualche passo, e sospira. Non potrebbe proprio vivere senza quelle tre piccole arpie. Hanno ragione su di lui, Amedeo è un grandissimo stronzo. Stavano insieme da qualche mese, lei lo aveva creduto un rapporto serio per davvero, poi una sera Sole le aveva detto che lo avevano beccato a farsi Morgana Poria nei bagni dello Shamrock. Lei era andata fuori di testa, era corsa a casa sua urlandogli le peggio cose, lui si era messo a ridere e aveva alzato le mani. Si erano lasciati, com'era ovvio che sarebbe successo, ma lei non lo aveva proprio dimenticato. Perché lui le piaceva, eccome se le piaceva, e aveva su di lei lo strano effetto che aveva l'alcool su Anna. A questo pensiero Mia scoppia a ridere. Anna e l'alcool.

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