JESUS
Tommaso si sta sbracciando a riva gridando, Jesus lo vede bene ma fa finta di niente. Indossa i suoi Rayban a specchio ed ha le cuffie nelle orecchie, disteso sul lettino a prendere il sole di sbieco col tablet fra le mani a guardare l'ultima puntata della sua serie preferita, La casa di carta. Li ha avvertiti i suoi amici prima di uscire, io non ci sono per nessuno perché devo finire di vederla assolutamente sennò qualcuno me la spoilera. E così ha fatto. Mentre i tre amici giocano a riva a racchettoni, uno più impedito dell'altro, lui se ne sta sul lettino a godersi il momento di relax senza pensare a niente.
In quel momento non deve pensare all'università che non gli sta dando i risultati che sperava, non deve pensare a sua sorella che a breve si sposerà, non deve pensare a sua madre che urla addosso a suo padre tutto il giorno e non deve neanche pensare a suo fratello piccolo, quello di appena sette anni, non deve pensare che se i suoi si lasciano la stronza di sua madre torna sicuramente a Cuba e si porta dietro pure lui.
La pallina gli arriva dritta in faccia senza preavviso, lo colpisce forte sulla fronte e lo fa sobbalzare. Poggia il tablet sul piccolo tavolino accanto alla sdraio, si alza ed imprecando rilancia la pallina addosso ai suoi tre amici che sghignazzano a riva. Si conoscono da sempre, loro quattro, ma non hanno mai avuto quel tipo di amicizia con la quale ci si racconta e Jesus, a quei suoi tre amici, non vuole proprio dirlo che se sua madre si porta via Jerome lui impazzirà.
«Siete dei pezzi di merda!»
«Jessi perdoname por mi vida loca!» urla Pierdavide cominciando a muovere le spalle come uno stupido
«Despacito -grida Tommaso- suave suavecito!»
«Siete delle merde.»
«One two cha cha cha, one two slow time papi!» infierisce Enrico ridacchiando.
Jesus mostra il dito medio ai tre amici, infila le infradito ed il cappello di paglia, arraffa il tablet e si dirige verso il bar alle sue spalle. Lo prendono in giro da quando ha memoria per le sue origini. Sua madre, quando erano al mare, gli parlava sempre in spagnolo e pretendeva che lui gli rispondesse anche, in spagnolo. Era convinta che fosse importantissimo per lui avere quella seconda lingua, seconda madrelingua, come bagaglio culturale. A Jesus non era mai fregato un cazzo di parlare una, due, tre o quattro lingue. Era cresciuto viziato e coccolato dal padre, Pablo de Ruiz aveva tanto desiderato un figlio maschio dopo quel suo primo matrimonio andato male che gli aveva lasciato addosso solo una figlia bisbetica e ribelle, Alessandra, e quando la seconda moglie era rimasta finalmente incinta si era messo a piangere alla notizia che stesse arrivando un maschio. Una benedizione di Dio, amava ripetere all'infinito tutte le volte che raccontava quella storia, per quello lo avevano chiamato Jesus.
Si siede ad un tavolino defilato dalla calca, la giovane barista gli si avvicina non troppo amichevole, lui ordina un mojito, sfila gli occhiali e ricomincia a guardare lo schermo dopo aver premuto play. La barista gli porta il drink, lui alza appena la testa per ringraziarla quando vede lei, al bancone del bar con una banconota da cinquanta euro che discute con un uomo alto e robusto, forse il proprietario del bar, che le urla contro.
Quando quelle quattro ragazze sono apparse all'improvviso in casa sua a lui era preso un colpo. Non lo voleva dire ai suoi amici che a suo padre non aveva chiesto niente, nessun permesso e nessuna informazione, era entrato nel suo studio ed aveva abilmente sfilato le chiavi della casetta di Malta dal mobiletto e se n'era andato, era partito coi suoi tre amici ignari di tutto. Quella poverina aveva dato la colpa al padre, pensando fosse lui l'agente di viaggi rincoglionito quando in realtà era lui il figlio stronzo di un riccone. Chiara ed il barista continuano a litigare, lui alza le braccia al cielo mentre lei agita le mani e gli sventola i soldi davanti al naso, lui si volta dandole una piccola ed insignificante spintarella sul braccio. Jesus si alza in piedi di scatto, sfila le cuffiette lasciando tutto lì sul tavolino e a falcate enormi si avvicina al bar guardando il proprietario
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Summer Vibes
Novela JuvenilRACCONTO COMPLETO ➡ Chiara, Sole, Anna e Mia partono entusiaste all'avventura per il loro meritato viaggio della maturità alla volta dell'isola di Malta, ad attenderle una piccola casa gialla in riva al mare. ➡ Enrico, Pierdavide, Jesus e Tommaso a...