Scapitolo 7

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"Non ti preoccupare, ho un amico che lavora qui che ci aiuterà a distrarre tutti mentre noi sgattaiolamo dalla porta sul retro"

"Ok...ma Niall?"

"Ancora pensi a lui?"

"È stato il mio unico amico in questi anni..."

"Non so neanche se c'è a dir la verità..."

"Come non sai se c'è?"

"Non potevano mica portare tutti!"

"Ok, ok, andiamo"

'L'amico' mi Michael stava spiegando ai ragazzi la tettonica a placche, e io ero molto presa da quell'argomento visto che era il mio preferito, ma Michael mi fece segno che dovevamo andare così lasciai quel bellissimo argomento a quel mare di asini che c'erano. Usciamo dalla porta sul retro e entriamo in questo vicolo buio. Arriviamo infondo e c'è una piccola porta rossa con vicino una cassetta delle lettere (vuota) e un piccolo campanello scolorito. Mickey apre la porta.

"Ed ecco a voi la villa del signorino Clifford!"risi e rise anche lui

"Beh villa proprio non direi!"

"Almeno io ho una casa nelle vicinanze al contrario di te!"

"Ok, ok, hai vinto" alzai le mani in aria in segno di arresa

"...Che facciamo adesso?"

"Io direi di dare una pulita a questa casa...se si può definire tale..."

"Ok" prendemmo l' occorrente e iniziammo a pulire. Dopo un'ora avevamo finito e Michael si distese sul letto che era nell'unica stanza da letto che c'era.

"Mickey ma io dove dormo?"

"Con me ovvio!"

"Cosa? No! Non si sa mai cosa ti passa per quella mente pervertita che ti ritrovi!" Dissi ironicamente

"Hey! Io non ho la mente pervertita...forse solo un po'..."

"Stavo scherzando! Comunque dopo quella affermazione mi fai paura.."

"Ti faccio paura?"

"Non dire cazzatine! Io non avrei mai paura di te!" Fece un sorriso malizioso e ciò mi fece preoccupare un po'

"Ne dovresti avere invece..." Non fece in tempo a finire la frase che suonò il campanello, Michael si mise una felpa con il cappuccio largo e se lo mise in testa, io rimasi nella stanza ma sentii tutto:

"Salve...ha per caso visto questi due ragazzi?" Chiese un uomo

"No" rispose freddo

"Sicuro?"

"Me ne sarei accorto! Qui non passa mai nessuno è non ho visto quei due ragazzi passare di qui! Ora sloggiate!" I due uomini se ne andarono e Mickey rientrò nella stanza.

"Allora dove eravamo rimasti?" Chiese lui

"Eravamo rimasti che io rimanevo a dormire con te.."

"Bene! Io ho fame ordiniamo una pizza?"

"Fai anche due va!"

"Già sei anoressica devi mettere su un po' di ciccia!"

"Io anoressica? Ma se sono una balena!"

"Alle balene non gli si vedono le ossa!"

"Va bene forse sono un po' magra ma non sono anoressica!"

"Se lo dici tu!"

"Si lo dico io!"

"Ok, ok, calmati oh!"

"Scusami...io problema sono io..." Me ne andai in camera e mi distesi sul letto

MICHAEL POV

Ma il problema non era lei come aveva detto, in realtà non c'era nessun problema, anzi uno si...era anoressica! Gli si vedevano le costole, ma nonostante questo aveva tette e culo ben formati. Andai in camera e, senza far rumore, entrai e mi distesi accanto a lei

"Marshi il problema non sei tu.."

"Si invece, e lo so benissimo, ovunque io vada il problema sono io. Non sono mai abbastanza per nessuno, non sono abbastanza bella per cui vale avere una relazione, non sono abbastanza simpatica per avere amici, non sono abbastanza intelligente per cui vale la pena pagare gli studi, non sono abbastanza brava per essere figlia di avvocati, non sono abbastanza buona per essere accettata dalla società, non sono abbastanza cattiva per stare con i drogati, non sono abbastanza nemmeno per fare la puttana. Insomma io non sono abbastanza per nessuno, nemmeno per il carcere sono abbastanza colpevolizzata"

"Marshall non devi dire così! Se nessuno ti vuole vuol dire che non ti ha mai conosciuta come ti ho conosciuta io" e incomiciai a baciarla sulle labbra per poi approfondire il bacio facendo unire le nostre lingue in una danza lenta e lunga. Mi misi sopra di lei e con le mani cominciai a salire sotto la sua felpa e fermarmi poco sotto il suo reggiseno.

"M-Michael c-che stai f-facendo?"

"Voglio averti mia per questa notte" e continuai a baciarla e andando avanti con il mio 'capolavoro'. Pian piano i suoi, e i miei, vestiti fecero compagnia al pavimento. Arrivai al gancetto del reggiseno e glielo tolsi per poi passare alle sue slip. Quando anche queste andarono a finire per terra, lei cominciò a torturare l'elastico dei miei boxer e la cosa mi fece eccitare, forse troppo e iniziai a baciarla con foga. Andai sul suo collo e cominciai a tirargli la pelle con i denti, mentre lei mi toglieva i boxer con calma. Eravamo completamente nudi così mi decisi e presi il preservativo dal cassetto, me lo misi e cominciai a entrare in lei con calma, e pian piano sempre più forte finché non la sentì gemere, allora decisi di dare una spinta più forte e lei gridò il mio nome, la cosa mi piaceva. Andammo avanti così ancora per un po', finché veniamo entrambe, per poi addormentarci abbracciati.

Continua-

Scusate per il ritardo, ma ho avuto dei problemi. Ciao e grazie per leggere questa storia!

Prigionia||Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora