4. "...so di sudore e Labirinto sporco" (pt. 1)

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Il velocista coreano corre già da diverse ore in quell'ammasso indistinto di mura.
"Thomas!" Urla in modo che il suo compagno lo raggiunga subito.
"Dimmi." L'altro lo raggiunge quasi immediatamente, riprendendo fiato e appoggiandosi alle ginocchia per riprendere fiato.
"Ti ricordi che sezione fosse aperta mercoledì scorso?"
"Minho, non mi ricordo nemmeno quello che ho mangiato stamattina a colazione, figurarsi ricordarmi che sezione fosse aperta settimana scorsa." Replica il castano, ancora col fiatone.
"Sei utile quanto una forchetta per mangiare il brodo." Il coreano scuote la testa. "Riprendiamo a correre, forza." Si risistema la giubbina di pelle e riparte a correre, seguito da un Thomas stanco.

Qualche ora dopo si fermano nuovamente.
C'è qualcosa che non va.
"È strano. Nessuna sezione è aperta oggi." Dice Thomas, prendendo un po' di acqua dalla sua borraccia.
"Già..." Sussurra Minho. "Ne parleremo con Alby appena torniamo."
"A proposito di tornare... È quasi mezzogiorno e tu dovresti fare la pratica con Jaq." I due si guardano qualche secondo, prima di sentire un imprecazione da parte del coreano.
"Andiamo, forza!" Sta già ripercorrendo la strada che aveva fatto, sempre con Thomas dietro che borbotta.

"Si può sapere dove diavolo eri finito?!" Urla Alby contro Minho, che cerca di riprendere fiato per la corsa troppo veloce.
Thomas è invece steso per terra a pancia in su quasi in iperventilazione.
"Stavamo... Controllando le sezioni..." Prende altro fiato. "Oggi... Nessuna era aperta."
Per la prima volta da quando lo conosce Minho è riuscito a fare rimanere Alby senza parole.
Dopo un attimo che pensa si riprende. "Va bene, adesso vai dalla ragazza."
"Magari dovrei farmi una doccia, dato che so di sudore e labirinto sporco." Tenta per cercare di tenersi del tempo a disposizione.
"No. Avevamo detto che appena tornato dal labirinto saresti andato da lei, quindi adesso vai." Gli ricorda Alby con un tono che non ammette repliche.
Minho, che di litigi non ne ha proprio voglia, decide di stare zitto e avviarsi verso la capanna della ragazza, sapendo che l'avrebbe trovata lì.

"È uscito dal Labirinto in ritardo, di conseguenza è più sudato del solito per aver corso più in fretta, ha sicuramente litigato con Alby e ora sarà a farsi la doccia, che per svariati motivi potrebbe durare molto tempo." Dice Jaq a Theresa. "Quindi oggi salta il nostro allenamento!" Conclude il discorso battendo le mani.
Theresa fa per aprir bocca, ma la sua voce viene sovrastata da quella di un'altra persona. "Ci hai perfettamente azzeccato, ragazzina." Entrambe si voltano verso la porta, trovandoci Minho. "Anche se la doccia non me la sono potuta fare, come vedi." Si passa una mano sul volto per sistemare il suo ciuffo.
"Oh..." Un sospiro abbandona le labbra della riccia.
"Anche io speravo in una doccia, comunque." Ridacchia Minho. "Andiamo dai, Newt ci sta aspettando per il tuo allenamento."
Theresa, che fino a quel momento era stata in silenzio, sorride a Jacqueline. "Andrà bene."
"Lo spero." Jaq si alza e segue Minho che era ancora sulla porta ad aspettarla.
"Allora? Cosa faremo in questo allenamento?" Chiede Jaq, non riuscendo a nascondere la sua curiosità.
"Lo vedrai." Si fermano in una piccola radura, non troppo vicina alle abitazioni, dove Newt li stava già aspettando.
"Ciao Jac!" Jaq ricambia solo con un cenno del capo, troppo distratta a osservare le due palle metalliche che il ragazzo tiene in mano.
"Allora, per prima cosa dobbiamo fare un po' di riscaldamento." Dice Minho mentre si leva la casacca che ancora indossava e la appoggiava in sul prato. "Fammi 50 piegamenti."
"50?! Sei pazzo?" Replica la ragazza.
"Vuoi diventare velocista si o no?" Gli occhi castani di Minho vanno ad incastrarsi in quelli blu della ragazza, e lui non può fare a meno di pensare che siano molto, molto belli.
Dopo qualche secondo che i due si scrutano, lei sbuffa. "Va bene."
Si mette nella posizione corretta e inizia a fare i suoi 50 piegamenti senza lamentarsi, ma fermandosi ogni tanto per la fatica.
Dopo il cinquantesimo crolla a terra a causa del cedimento delle sue braccia.
Newt le porge una mano, che lei afferra e si rialza. "Bhe, non sei andata male."
"No, c'è da riconoscere che ha molta resistenza. Thomas si era fermato al diciassettesimo."
Un sorriso sfugge dalle labbra della ragazza, intenta a farsi una coda per tenere fermi i suoi capelli.
"Adesso che esercizio dobbiamo fare?" Chiese, riconoscendo che, dopotutto, le braccia non le facevano più tanto male.
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata.
"Adesso devi entrare nel labirinto." Disse Minho, che ancora guardava Newt.
"N-nel labirinto? Ma dovremmo fare preparazione, oggi."
"Infatti." Newt prende una delle pallette che Jaq aveva precedentemente visto, clicca un bottoncino e un ologramma, molto realistico, del labirinto di forma sotto agli occhi della ragazza.
"Adesso tu ci devi entrare mentre noi studieremo le tue mosse, ok?" Minho la guarda, cogliendo un pizzico di paura nei suoi occhi.
"Tieni questa." Le mette in mano la seconda palletta. "Servirà per vedere le tue azioni."
"Va bene." La prende in mano e la guarda qualche secondo, leggendo solamente la parola W.I.C.K.E.D. "Posso parlare con voi mentre sono lì?" Chiede mentre sta per varcare la soglia del finto Labirinto.
"Si, serve anche a quello l'oggetto che hai in mano. Adesso va." La incita Minho.
Lei, titubante, fa un passo nel labirinto, poi un altro e un altro ancora.
Non vedendo nessun pericolo inizia a correre.
"Non ci troverò uno di quegli stupidi Dolenti, vero?" Chiede correndo e portandosi la palletta vicino alle labbra.
"Ci saranno, ma non ti faranno nulla. Ricorda che sono ologrammi." La tranquillizza Newt, parlando anche lui con la palletta.
Lei continua a correre mentre si fa un'idea di come sia il vero e proprio labirinto al suo interno.
"Sei quasi arrivata ad una delle sezioni." Dice Minho.
"E che devo fare?" Chiede mentre, in lontananza, inizia a vedere delle specie di porte metalliche.
"Devi controllare che non ci siano Dolenti in pieno giorno, o che non ci siano cose irregolari." Le spiega con calma il coreano.
Jaq si ferma senza fiatone, nonostante la distanza da lei percorsa non sia così poca.
Si guarda intorno e si mette ad osservare intorno a sé, senza notare nessun particolare particolarmente fatiscente.
"Non c'è-" Si blocca. Ha sentito qualcosa poco più avanti.
Si sposta velocemente dietro ad un muro e sposta lo sguardo verso il punto dove ha sentito il rumore. Una specie di grosso ragno metallico sta camminando proprio nella sua direzione.
"Newt che devo fare?!" Vorrebbe gridare, ma si trattiene.
"Tranquilla, è solo l'ologramma di un dolente, non può farti niente." Cerca di tranquillizzarla Newt.
"Jaq, dimmi cosa faresti se quel coso non fosse solo un ologramma." Chiede, più che altro ordina, Minho.
"Bhe, se avessi un'arma lo affronterei, ma dato che non ho nulla cercherei di mettere quanta più distanza tra me e lui."
"Ragionamento più che giusto." Si complimenta Newt.
Jaq, però, non lo sta ascoltando. Si è resa conto che è come se fosse notte, ecco spiegato il dolente, di conseguenza il Labirinto sta cambiando.
Alza di scatto la testa verso il dolente. "Ehy, brutto bestione!" Il dolente, sentendo il rumore, si volta verso di lei. "Si dico a te! Prova a prendermi!" Inizia a correre inseguita dal bestione.
"Ma che sta facendo?!" Urla Minho, fuori dal finto Labirinto.
"Minho adesso calmati." Newt gli prende il viso con una mano e lo costringe a guardarlo negli occhi. "Sa quello che fa, quella ragazza non è stupida."
Il coreano distoglie lo sguardo, riportandolo verso l'ologramma. "No, infatti è completamente fusa."

Ta ta taaaaan
Eh eh eh, vi lascio con la #ansietta.
Che cosa faranno i nostri giovani manzo- emh eroi. I nostri giovani eroi.
P.S. viva i capitoli lunghi eheheh

La velocistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora