6. "Pallino"

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"Newt!" Urla non appena mette piede fuori dal Labirinto. "Newt!" Urla nuovamente quando il biondo non risponde.
"Che c'è Minho?!" Urla Newt di rimando da uno dei campi.
"Newt muovi quel culo e vieni qui!" Ripete Minho, appoggiando la ragazza che ancora teneva tra le braccia a terra.
"Che cazzo le è successo!?" Chiede Newt, buttandosi sul suo corpo.
"Io non lo so Newt! Eravamo fermi e lei ha trovato qualcosa. Poi un Dolente è apparso e io non me ne sono accorto subito e stava per pungermi e..." Le parole gli muoiono in gola.
Non si è mai comportato così, come mai ora le parole gli muoiono in gola a parlare di qualcuno punto da un Dolente. Più che altro al pensiero di lei punta dal dolente le parole gli muoiono in gola.
"Minho che è successo?" Ripete Newt, ridestandolo dai suoi pensieri.
"Ha preso la puntura al posto suo." Continua un ragazzo al posto suo.
"Dobbiamo portarla subito dai Medicali."  Enuncia Newt, mentre Minho tiene il corpo della ragazza fermo.
"Hanno ancora una di quelle siringhe che abbiamo fatto ad Alby e a Thom?" Chiede il coreano, sollevandola nuovamente.
"Dovrebbero." Ma il biondo non è così sicuro. Appena arrivano alla capanna dei Medicali, loro capiscono subito la situazione.
La fanno mettere su uno dei lettini e la legano, infine le iniettano il siero della siringa che avevano già iniettato in precedenza a Thomas.
In un attimo lei sembra calmarsi, ma Minho continua a stare vicino a lei e a tenerle un polso.
"Minho." Lo chiama Newt, chiedendosi come mai l'amico non riesca a separarsi da lei.
"Dimmi Newt."
"Andiamo dai." Dice il biondo, appoggiandogli una mano sulla spalla.
"Avrei dovuto fare più attenzione." La guarda tristemente. "Sarei dovuto stare attento e non distrarmi a guardare chissà cosa. Magari adesso non ci sarebbe nessuno al suo posto."
"Minho, non buttarti giù." Lo rassicura l'amico. "Adesso sai che lei tiene a te. Non tanto quanto ci tieni tu, ma almeno una parte sì."
Minho si volta di scatto verso l'amico. "Che intendi?"
"Minho, diciamo che tutti ci siamo accorti degli sguardi che ogni tanto le lanci e delle volte in cui le guardi le labbra, mordendoti le tue." Dice con cautela, quasi con la paura che l'amico si alzasse e gli tirasse un pugno.
Minho in risposta, arrossisce e si volta a guardarla di nuovo. "Già." Ammette dopo un po' di silenzio.
"Cosa?"
"Hai ragione Newt. Sono interessato a lei." Dice accarezzandole la mano col pollice. "Diciamo pure innamorato."
"O fottuto, per lei." Lo corregge Newt.
Minho sospira. "Forse hai ragione, Newt, forse hai ragione."
Le guarda il volto, leggermente sudato mentre il corpo è scosso da tremolii.
Le lascia la mano, a malincuore, e segue Newt fuori dalla capanna, per trovare Theresa e darle la brutta notizia.

"Voglio raccontarti una cosa, Theresa." Dice Minho, continuando a stringere la sua migliore amica.
"Cosa?" Chiede lei, tirando su col naso. La notizia che Jaq fosse stata punta l'aveva scossa abbastanza e lei aveva voluto solo il suo migliore amico a consolarla. Quindi Minho si era pazientemente messo lì a coccolarla e cercare di farla calmare.
"La prima volta che sono venuto qui ero così spaventato che volevo un gattino." Sorride al pensiero.
"Un gattino?" Chiede l'amica, con un piccolo sorriso sulle labbra. "Come avresti voluto chiamarlo?"
"Pallino." Ride piano. "Lo avrei voluto chiamare Pallino."
"Che dolce!" Lei si mette seduta. "La prima volta che sono arrivata qui e ti ho visto ho pensato subito che tu fossi un cretino." Dice ridendo.
"Theresa!" La rimprovera lui, però sorride.
"Avevi la fa via da idiota e ti posso assicurare che-"
"Ragazzi!" Urla Thomas, giungendo fino a dove stanno loro. "Si è svegliata."
I due si alzano in fretta e iniziano a correre verso la capanna.
In un attimo Minho è già dentro, trovando Newt che le accarezza la schiena mentre lei sta con le braccia che le circondando le ginocchia e singhiozza.
"Jaq..." Sussurra lui, senza che lei se ne accorga.
"Jaq!" Urla invece, Theresa appena entrata, fiondandosi sulla ragazza e abbracciandola forte.
Quell'abbraccio le avrà pur rotto le costole, ma un po' il cuore lo ha aggiustato.
"Oh Jaq, non sai quanto ci siamo preoccupati!" Dice stringendola forte e accarezzandole la testa.
"Non...volevo farvi preoccupare..." Dice singhiozzando. "Scusate..."
"Jaq, devi stare tranquilla." Dice Minho.
Le due amiche si staccano e Theresa fa lui cenno di abbracciarla.
"Devi stare tranquilla. È tutto passato." La stringe tra le sue braccia.
Lei nasconde il viso sul petto del ragazzo, inebriandosi del suo profumo.
È proprio come se lo era immaginato: sa leggermente di erba e menta, ma la cannella è l'odore che prevale.
La pelle del ragazzo è calda e la sua voce risulta come un calmante, dato che le sussurra cose per tranquillizzarla.
Gli altri, intanto, si sono magicamente smaterializzati, lasciando la capanna vuota solo per i due.
"Perché lo hai fatto?" Chiede lui, quando sente che lei è completamente calma.
"Non lo so. È stato come un istinto." Ammette. "Come se una parte di me non avesse ragionato e mi avesse spinta a farlo."
"Capito."
Jaq si separa dall'abbraccio e guarda Minho.
Lui, le appoggia una mano sulla guancia e rimuove una lacrima che è scesa poco prima.
Ormai non riescono più a staccare lo sguardo l'uno dall'altro.
Con lentezza Minho avvicina il suo viso a quello di Jaq, che non si muove.
Ormai i loro nasi si sfiorano, ma quando mai due persone possono star tranquille se hanno come amici Thomas e Newt?
"Ragazzi-" Thomas si blocca di colpo. "Ho interrotto qualcosa?"
"No, ma va, figurati." Dice Minho, che si è precedentemente allontanato da Jaq.
"Oh, ok." Fa spallucce. "Comunque Alby ti voleva vedere." Dice Thomas.
Minho si alza, rivolgendo una veloce occhiata a Jaq, che non guardava nessuno dei due, ed esce dalla capanna.
Poco dopo la loro uscita, entra Theresa che si siede di fianco a lei e inizia a parlare di chissà cosa.
"Ci stavamo per baciare." Dice Jaq, interrompendo Theresa che si volta a guardarla con due occhi così.
"Com'è successo? Quando? Come mai? Eravate qui? È già  capitato o è la prima volta?" La tempesta di domande.
"Calmati." Le chiede l'amica. "Ho mal di testa." La prima scusa che le è passata per la testa.
"Oh, forse hai ragione." Si alza. "Bene, ti lascio sola. A dopo!" Esce dalla capanna.
Jaq si lascia andare con un sospiro e si ributta sul letto.

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