Capitolo IV: il risveglio

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Odio non riuscire a muovermi, non come quando si è legati, ma quando il corpo non risponde ai tuoi comandi. Non riesco ad alzare le palpebre ma almeno mi resta l'udito: L'unica sicurezza che ho di non essere morta, o almeno non in uno stato peggiore del coma. Coma. Coma. Coma? Ma cosa vado a pensare? Io sono sicura di essere in ottimo stato, è solo che non riesco a muovermi.. Vero? Ecco che arriva l'attacco di panico. Non ci capisco più nulla. La paura mi sta inghiottendo da dentro. La forza mi sta abbandonando e io non ci posso fare nulla. non voglio che mi lasci, ma non riesco a farci nulla. Finalmente delle voci chiare e distinte. Prima inizia a parlare una voce maschile, autoritaria e monotona. Un perfetto sonnifero quando ci si sente quasi nello stato di coma.

-come ha fatto a sopravvivere non lo so, ma dobbiamo ancora tenerlo sotto osservazione, e anche la ragazzina, sarà meglio tenerla d'occhio senza farle capire nulla ho paura che possa essere figlia di... Lei- ditemi che questa è la giornata dei discorsi strani e che io non c'entro nulla con tutto questo. Non può essere reale, non è possibile. Ora riesco a pensare a discorsi sensati quindi forse mi sto riprendendo, e... Nemmeno a farlo apposta, i pensieri si stanno annebbiando di nuovo. Oggi non è giornata. Non ce la faccio a pensare: è diventato faticoso persino questo. Non ci posso fare nulla ormai. Più i sensi diminuiscono più il peso che sento sul cuore diminuisce. Mi sa che dovrò dare un caloroso benvenuto all'oblio. Un bagliore di luce, e tutto sparisce. Di nuovo.

Luce! Luce, luce, luce! Sacra luce! E di nuovo buio. I miei occhi hanno decisamente qualcosa che non va. Mi accorgo che c'è qualcuno accanto a me, lo sento dal fruscio delle coperte veloce e scattante. Credo stia avendo un sonno agitato ma io non ci posso fare nulla visto che non riesco nemmeno a mettere a fuoco se non per due secondi. Poi le palpebre diventano di nuovo pesanti e si richiudono. Per ora è successo tre volte, non so se riprovarci una quarta: magari con un po' di allenamento ci riesco a tenerle aperte. Sarebbe veramente strano avere delle palpebre muscolose. Mi viene quasi da ridere peccato che anche se riesco ad aprire la bocca è completamente impastata. Almeno faccio progressi perché all'inizio non riuscivo proprio ad aprirla. Ancora un paio di risvegliate e sarò come nuova. Chissà quanto ho dormito? Lo scoprirò quando riuscirò a parlare. Non riesco a pensare a nient'altro e ricado nel mio sonno profondo.

Okay, tutto questo inizia a darmi veramente sui nervi. È vero che ogni volta che mi sveglio mi torna sempre più coscienza, ma preferirei riuscirmi a muovere o spicciare almeno una parola. Ormai sarà già la settima volta e se la prossima non ci riesco mi verrà una crisi. Qualcuno si sta muovendo ora alla mia sinistra. Sembra si sia messo circa di fronte a me e a giudicare dal rumore, direi che si è seduto su qualcosa di metallico. Sarà la stessa persona di prima dal sonno agitato? Sinceramente in questo momento, è la cosa che mi preoccupa di meno. Dai occhietti cari, c'è la potete fare ad aprirvi una buona volta no? La risposta da parte delle mie palpebre è palese: no. Ora mi arrabbio sul serio se questi occhi non si decidono a vedere qualcosa, anche qualche macchia sfocata andrebbe bene. Senza accorgermene inizio a intravedere all'improvviso uno spicchio di luce, pensavo sarebbe stato molto più difficile invece eccomi qua, che cerco di mettere a fuoco tutto intorno a me. Non so cosa aspettarmi. Chissà dove sono? Mi sarei immaginata di trovare qualunque cosa davanti a me, mi sarei aspettata veramente di tutto, tranne che un ragazzo intento a giocare con il fuoco. Letteralmente. Teneva una palla di fuoco rosso vivo scoppiettante tra le mani come se fosse la cosa più normale del mondo . Mi piacerebbe capire chi è, ma sono come ipnotizzata da quella sfera di luce che sembra provenire proprio dal suo palmo della mano.

- ah ecco ti sei svegliata finalmente. Vediamo se finalmente mi tolgono da questa prigione- mentre parla continua a giocherellare con le lingue di fuoco in modo annoiato, non che nella sua voce ci sia dell'entusiasmo.

-La marmocchia si è svegliata! Ora posso riprendermi le mie splendide pistole o continuerete a frustrarmi ogni ora per altri giorni? -

Non credo che intenda "frustarmi" in modo letterale. O almeno, lo spero. Ma in che situazione mi sono cacciata?

*spazio all'autrice!"

Beh, che posso dire, questa parte l'avevo ai scritta e spero solo che ci siano meno errori possibili e spero che vi piaccia. Spero che entro lunedì sera potrò mettere anche il quinto capitolo. Grazie a tutti quelli che stanno leggendo la mia storia.

Smichan

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