Capitolo VI: Spirus, Aramis e Persona

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Ora ho seriamente un motivo per essere spaventata. Devo alzarmi. Di sicuro tirerà di nuovo fuori quella falce e cercherà di farmi a fettine. E io ho sempre preferito i cubetti di prosciutto rispetto alle fette. Un bruciore misto a un forte calore mi percorre da poco sopra il fianco sinistro fino all'inizio della cassa toracica sul lato destro. Strano, fino ad ora non ho sentito il dolore ma ora è come se fosse esploso tutto insieme. Il dolore è talmente forte che mi trattengo a stento dall'urlare, mi limito a strizzare gli occhi e a cercare di alzarmi, mentre il panico cresce. Sono quasi a sedere, dai ce la posso fare.... Daiiii... E invece appena tiro su il busto il dolore peggiora come se la qualcuno stesso infilando una mano dentro la ferita. Non mi importa, devo riuscirà ad uscire di qui. Anche se qui significasse in Alaska.

-Ehi frena frena! Stai ancora troppo male per alzarti, ma almeno faremo in tempo a prepararti per la visita alla Cupola del Lettore, sarebbe stato uno spreco sennò...- non capisco chi sta parlando, i miei occhi sono incatenati al volto semicoperto di Persona., che sta molto lentamente alzando la testa.

-non abbiamo bisogno di andare così di fretta Aramis. Non dobbiamo spaventarla, o almeno non ancora. Non vorrai che finisca come l'ultima volta no?- dal tono delle sue ultime parole, credo che quell'ultima volta non sia andata nel migliore dei modi. Dopo un breve silenzio, continua a parlare.

-Quindi iniziamo dalle presentazioni- fino a pochi secondi fa avrei potuto scommettere che quello al centro era Persona, quel Persona che ha cercato di uccidermi in sogno, ma la sua voce, è sempre antica e non c'è dubbio, ma è più gentile, saggia e sicura. Mi sento rassicurata appena la sento, quasi cullata da un eco di una voce lontana. La sua voce mi incanta, non riesco più a parlare quindi non mi resta che ascoltare le presentazioni di questi tre.

-io sono Spirus, capo dei Soul Eaters, maestro d'armi nonché direttore della sede principale dell'istituto. Benvenuta nel circolo, Audrey Hered.- non so come sappiano il mio nome, ma a questo punto tutto è possibile...

-mi chiamo Aramis, sono uno degli istruttori del...- ci sta mettendo un po' troppo a trovare le parole giuste, come se non mi volesse spaventare più quanto non lo sia già- gruppo, per così dire, delle armi, essendo io l'arma stessa di Spirus-

Riconosco la voce dell'uomo che aveva parlato prima di Pe.... volevo dire Spirus, ma i lineamenti facciali sono indefinibili: forse sarà per il fatto che non sto al massimo ma sembra che il suo viso cambi ogni secondo. Fino a pochi secondi fa ero sicura che avesse zigomi sporgenti labbra sottili e naso affusolato, mentre ora il suo viso si è addolcito, e ha dei tratti quasi femminili. Il suo viso mi. inquieta talmente tanto che mi sembra di essere in un film horror.

-ah stai guardando questa?- non mi accorgo quasi che sta parlando, e le sue parole arrivano al mio cervello solo dopo qualche secondo, solo ora vedo che sta indicando in modo piuttosto divertito la sua faccia, incorniciata da dei capelli biondi fino a poco sopra la spalle -mi dispiace ti metta a disagio- la sua voce è quasi divertita ma la sua espressione è indecifrabile.

-il mio nome è Persona- sono sicura che in questo momento i miei occhi sono pieni di terrore e stupore, perché è così che mi sento. Persona? Quel persona? Ma no ci assomiglia affatto. Cerco di squadrare meglio la persona che ha parlato. Lo definirei un punk un po' avanti con gli anni. i capelli in stile porcospino arrabbiato talmente neri da sembrare blu, pelle pallida e borchie e catene ovunque, del rossetto viola e una maschera blu in qualcosa che sembra cuoio: di aspetto non può essere lui, ma la sensazione di odio, di rabbia e di freddezza che sento quando parla è la stessa. Un brivido mi percorre la schiena. Ora sarebbe veramente il momento adatto per iniziare a funzionare corpicino caro.

-sono uno degli istruttori, ma non il tuo sicuramente, sei troppo debole- più parla è più sono sicura che sia lui.

-mi sembri un po' sconvolta ma purtroppo non abbiamo tempo, tra poco arriverà il lettore e la cerimonia della cupola è già quasi completa- il contrasto tra la calda voce di Aramis e quella di Persona è sorprendente. È come trasferirsi dal Polo Nord alle Hawaii in pochi secondi. Riesce persino ad avere un effetto calmante. -ora ti porteremo al tuo dormitorio. Per ora ti sistemeremo con Vanessa Harvey e Kathrine Nyar, mentre Jackson- non ditemi che si sta riferendo a quel ragazzo con lo sguardo odioso..., -tu, visto che le venti fruste più il sigillo del tuo Alas non ti sono bastate la scorsa volta, porterai in giro questa novellina finché non starà meglio- frustate? Ma dove siamo, in un carcere di torture? Avrà solo 15 anni!

-state scherzando spero, sapete benissimo che appena aprirà bocca le darò fuoco- certo che questo Jackson è proprio simpatico eh!

-e te sai benissimo che non ci puoi riuscire- più parlano e più faccio confusione -ho visto che ci hai già provato no? Immagino che tu conosco il suo Alas meglio del Lettore stesso- il sussurro di Aramis non si può proprio definire tale. Io lo sento alla perfezione. La verità è che non ci capisco nulla anche se lo urlano.

-bene direi che sia il momento di accompagnarti al tuo.... Dormitorio- Spirus è quello che mi sembra più normale per ora. Speriamo che non sia sola in questo mondo di matti.

*spazio all'autrice!*

Finalmente ce l'ho fatta anche con il sesto capitolo! A causa di questa odiosa scuola non ho mai avuto tempo per andare avanti però ora sono in vacanz a quindi ci metterò tutta me stessa! Mi metto subito a scrivere il prossimo capitolo finché sono ispirata. Grazie per quei commenti, perché anche se sono pochi mi hanno spronato a continuare ^~^.

Alla prossima

-Smichan

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