Salvataggio

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«eccoti qua, t/c, sei pronta per i tuoi primi incarichi di oggi?»
Ogni mattina dovevo andare dal Capitano a chiedere i suoi ordini della giornata, erano quasi sempre gli stessi: pulire la mattina, pulire il pomeriggio e fare da guardia a Eren (anche se per un tempo brevemente limitato).
Spesso si aggiungevano incarichi come preparare del tè oppure partecipare a riunioni (di cui importanza limitata).
Tutto ciò circoscritto da un ordine fondamentale, dettato da Erwin in persona:
«Il soldato in castigo, dovrà rimanere al fianco del suo superiore fino alla fine di tale punizione, rimanendo sufficientemente vicino da riuscire ad ottenere ulteriori incarichi al fine di creare comodità da parte di entrambi i presenti»
In breve, dovevo stare attaccata a Levi fino alla fine di questa settimana, proprio quando stavo cominciando a pensare di stargli il più lontano possibile.

~ Capitolo 5: Salvataggio ~

«Capitano, ogni suo ordine è un mio dovere!» Dissi, mentre nella mia testa dicevo tutto l'opposto.
«molto bene, per adesso occupati delle operazioni di pulizie, entro due ore voglio tutto il quartier generale pulito, spero di essere stato abbastanza chiaro» Disse Levi, per poi allontanarsi, indifferente al mio parere.
«l'ultima volta che ho pulito il quartier generale è stata la prima volta a cui ho risposto a Levi, spero di riuscire a controllarmi stavolta» Pensai tra me e me.
In un'ora ero riuscita a pulire più di 30 camere.
Ero nella 31esima stanza, un casino totale.
Vestiti a terra, polvere ovunque, letto disfatto.
Cominciai a scopare tutta la camera, stava cominciando a piacermi la sensazione di pulito.
«aspetta, cosa?» Mi fermai.
«a me non è mai piaciuto pulire, eppure..»
I miei pensieri si interruppero subito dopo, quando il proprietario della camera entrò sfondando la porta, sembrava nervoso.
La porta si scontrò contro un armadio accanto a me, inclinandosi e perdendo la stabilità.
Era un armadio grande, e mi stava per cadere addosso.
Non sapevo più che fare, il peso mi avrebbe spiaccicata e avrei perso la vita.
Caddi a terra dal terrore, mentre l'armadio crollava su di me.
Chiusi gli occhi.
Passarono 2,3,4,5 secondi.
Non sentì nulla.
Niente dolore, niente peso.
«c-che aspetti?! spostati..» Qualcuno mi disse da vicino, con voce affaticata.
Aprì gli occhi, era lui.. impossibile.
Vidi Levi inginocchiato con un braccio che tratteneva l'armadio, e l'altro con cui si appoggiava al suolo.
«Ti ho detto di spostarti!» Mi urlò.
Le sue urla svegliarono i miei pensieri e mi spostai, dopodiché Levi lasciò la presa e l'armadio cadde a terra.
Quando tutto si potè dire concluso, il capitano si fermò a prendere respiro, sembrava molto affaticato.
Dopodiché alzò la testa, come per controllare la situazione.
«stai bene?»
Rimasi scioccata, lui.. il Capitano Levi mi stava chiedendo se stessi bene?
«non mi piace ripetere due volte le cose, stai bene si o no?!» Sembrava alquanto stressato.
«S-sì, Signore..»
Levi si diresse verso l'uscita, come sempre indifferente della mia opinione.
Ma stavolta, l'ultima parola la ebbi io.
«Grazie, Capitano»
Levi si fermò, mi fece capire di aver ricevuto il messaggio, stavolta, sembrava lo avesse gradito.
Non disse nulla, continuò a camminare verso l'uscita.
Per la prima volta, sentì nel cuore una sensazione di conforto, era una sensazione profonda, e mi piaceva.

Queen Of War || Levi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora