Inviai il messaggio mentre uscivo dal centro estetico, fresca di ceretta. Era una sensazione meravigliosa quella di essere finalmente senza peli.
Alzai gli occhi dallo schermo per controllare che non passassero macchine e attraversai la strada. Il telefono vibrò in tasca nell'istante in cui salivo in macchina. Lessi il testo in anteprima.
Quella sera ci sarebbe stato il ballo dell'Homecoming, ma non ci sarei andata. Con la scusa di restare con Maegan per non far sospettare nulla ai gemelli, avrei passato la serata con Cameron.
Anche se un po' mi dispiaceva non stare con mia sorella, visto che ormai non la vedevo molto spesso.
Con Cameron avevo chiarito? In un certo senso. Dopo quello che era successo avevamo ripreso a comportarci come prima che ci prendessimo una pausa. Era una giusta decisione? Probabilmente no. Avevo fatto la scelta sbagliata? Possibile.
Sapevo che per far funzionare una relazione bisognava parlare; il problema era che appena iniziavamo a parlare ci distraevamo. Insomma, era pure normale: eravamo comunque due adolescenti in piena fase ormonale. Non avevamo fatto ancora il passo successivo, sentivo che non era arrivato ancora il momento. Non sono proprio una di quelle ragazze che aspetta il ragazzo giusto con il quale si legherà per il resto della vita, ma non voglio nemmeno darla al primo che capita. Avevo ancora un briciolo di dignità da conservare, in fondo.
Avviai il motore e guidai verso casa. Alzai il volume della radio quando trasmettevano le canzoni che mi piacevano di più e cantai a squarciagola, facendo comunque il possibile per non distrarmi dalla guida. Non avevo per niente voglia di fare un incidente. Insomma, nessuno aveva ancora visto la mia pelle depilata!
Arrivata a casa, parcheggiai davanti al garage. Non vidi alcuna macchina posteggiata nel vialetto o in dentro, ma non ero sicura di chi potesse esserci in casa.
Prima di aprire la porta sentii il mio stomaco brontolare. Purtroppo stamattina avevo fatto tardi e non avevo avuto tempo per la colazione. Erano pure le dieci di sabato mattina, orario in cui il mio corpo era abituato a dormire e non a patire quel dolore.
Che cosa non si fa per una ceretta.
Entrai in casa; era tutto stranamente silenzioso.
Lasciai tutto all'ingresso per dirigerci verso la cucina. Prima di fare qualsiasi cosa presi il cellulare e misi un po' di musica. Se ero sola, bene; se qualcuno dormiva, gli avrei preparato la colazione. Aprii il frigo per controllare cosa ci fosse, mentre muovevo leggermente il mio corpo a ritmo di musica. Non si può sentire una canzone di Justin Timberlake e non ballare, è un'impresa impossibile. Afferrai il contenitore del latte e chiusi il frigo, eseguendo una mossa così penosa che Roberto Bolle si sarebbe cavato gli occhi."Che grande spettacolo." Sentii una voce maschile assolutamente non gradita provenire dalle mie spalle, e fu un miracolo se non feci cadere l'oggetto che avevo in mano.
Mi voltai verso l'entrata della cucina, sulla cui soglia quella faccia da schiaffi di Blaine mi osservava divertito. Perché non avevo preso anche un uovo? Sarebbe stata un'occasione imperdibile per buttarglielo addosso. E una bella foto ricordo non avrebbe guastato.
"Che ci fai in casa mia?" Domandai dandogli le spalle e andando a prendere una tazza dalla mensola.
"Una anche per me." Si divertiva a punzecchiarmi invece di rispondere alla mia domanda, lo stronzo. Purtroppo per me, mi avevano educata fin troppo bene, quindi presi due tazze. "I gemelli mi hanno chiesto se volevo dormire qui dopo aver accompagnato Noëlle, visto che la festa è finita piuttosto tardi." Risposta quasi del tutto esaustiva, ma pronunciata fin troppo tardi.
Aprii un'altra mensola e tirai fuori due pacchi di cereali. Mia madre ne comprava di diversi tipi ogni volta che andava a fare la spesa, ai miei fratelli piaceva mischiarli a colazione. La scena di me costretta ad alzarmi sulle punte dei piedi doveva divertite un sacco Blaine, perché quando mi assicurò che i Rice Krispies gli vanno benissimo, il suo tono era palesemente divertito.
Mi girai verso di lui, da una parte perché vorrei incenerirlo con lo sguardo - cosa che comunque feci- e dall'altra perché vorrei anche ridergli in faccia. Non aveva capito che l'unico motivo per cui avevo tirato fuori quei due pacchi fuori era soltanto per prendere i cereali al cioccolato che stavano dietro?
Quando ebbi tutto quello che serviva per la colazione, anche se non molto abbondante, mi sedetti a tavola non prendendomi nemmeno la briga di mettere una tovaglia.
Versai i cereali nel recipiente, poi il latte e immersi dentro il cucchiaio. Guardai Blaine da sopra la mia mano, ancora fisso nello stesso punto di prima.
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Il ragazzo della mia migliore amica
Teen FictionGli anni del liceo vengono considerati i migliori, ma Shelley Evans la pensa diversamente. Vissuta nell'ombra dei suoi fratelli e decisa a superare i suoi due anni rimanenti alla Ravenwood High School, capirà presto che il suo obiettivo verrà devia...