Nove

114 3 2
                                    

C'era solo una cosa peggiore del svegliarsi presto la domenica mattina: svegliarsi presto la domenica mattina per andare a scuola.
Quando suonò la sveglia sperai di star facendo solo un brutto sogno, così tornai a dormire. Non avevo ancora fatto i conti con due tornadi.
Jack e Isaac entrarono sparati in camera mia e si buttarono sul letto, facendomi sobbalzare.
Ancora frastornata, impiegai qualche secondo ad abituare i miei occhi alla luce e a focalizzare le loro figure.

"Sei pronta?" Chiese il biondo dagli occhi castani con un'allegria che trovai parecchio aliena.

"Ci aspetta una fantastica giornata." Esclamò Isaac con lo stesso tono per dare man forte al gemello.

Non riuscivo a capire chi fosse quello strano, se io o loro. Mi venne spontaneo domandare: "Che vi siete fumati?"

Dubitavo fosse normale una contentezza del genere di domenica mattino presto, soprattutto considerando che eravamo costretti ad andare a scuola a pulire.
Solo il pensiero di dover passare quasi l'intera giornata con i gemelli e Blaine mi faveva balenare in testa l'idea di darmi malata, poco importava se avessi dovuto sacrificare un altro giorno. In più Cameron non ci sarebbe nemmeno stato. Il padre doveva scegliere proprio oggi per decidere di portare il figlio a pranzo?
Quella sarebbe diventata presto la domenica peggiore della mia vita, me lo sentivo.

"Toglietevi, idioti." Cercai di far spostare i miei fratelli nello stesso modo in cui faresti scendere un gatto dal letto. E poiché appena sveglia ero sempre senza forze, non ottenni alcun risultato.

Cominciai a tirare calci da sotto le coperte con la speranza che Jack e Isaac si alzassero, ma, poiché erano stupidi, impiegarono qualche minuto per recepire il messaggio.
Scendemmo a fare colazione anche se stranamente quella mattina non avevo molta fame. Mangiai senza voglia, prima di riporre la tazza con ancora metà del cibo nel lavello della cucina. Salii di sopra per lavarmi e vestirmi, mettendoci più tempo possibile nonostante i continui richiami dei miei fratelli.
Ero convinta che se avessi tardato potevo rimandare quella punizione a un tempo indeterminato. Non mi ero mai messa nei guai fino a quel momento e, se ai gemelli sembrava una cosa da niente ormai, per me era come una condanna. Iniziando l'anno così non potevo nemmeno immaginare cosa sarebbe successo dopo.
Quando uscii di casa mi accorsi dell'aria stranamente fredda e del cielo non proprio limpido. Doveva venire a piovere, fantastico.
Andammo a scuola con una macchina sola, non aveva senso prenderne due.
Durante il tragitto pensai a Maegan. Mi ero comportata da egoista in quei giorni, non l'avevano minimamente pensata, concentrata com'ero su Cameron e il resto. Appena possibile mi sarei fatta perdonare, ma per il momento il mio obiettivo era sopravvivere a quella giornata.
Arrivammo a scuola fin troppo presto per i miei gusti, in contemporanea con Davies. Il preside ci aspettava davanti la porta esterna della palestra, nelle quale la sera prima si era svolto l'Homecoming. Era parecchio triste non esserci andati e dover pulire il casino che ci sarebbe stato. E, comunque, continuavo a ritenere ingiusta la mia presenza in quella punizione. Insomma, ero stata l'unica ad intervenire per separare Blaine e Cameron mentre tutti stavano filmando o attendevano impaziente lo scoppio vero e proprio di una rissa.

"Ben arrivati." Fu l'unico saluto di Mr. Wilson quando ci vide, dopodiché aprì la porta della palestra ed entrò.

"Un momento, manca una persona." Disse Blaine, e non era una semplice affermazione, sembrava un'accusa bella e buona.

"Il signor Ellis sconterà un altro giorno la sua punizione."

Blaine seguì il preside a ruota, con i pugni serrata e borbottando sicuro qualche accusa nei confronti del mio sicuro. Avevo il presentimento che quel giorno lo avrei sgozzato.
Entrammo in palestra, ancora completamente addobbata per il ballo. I tavoli su cui solitamente era allestito il buffet, sistemati attorno alla pista, erano quasi vuoti; rimanevano solamente dei vassoi vuoti e due ciotole di punch. Il pavimento vicino le tovaglie era cosparso da così tante briciole che avrebbero spaziato un intero formicaio per due inverni.
Chissà quanto aveva risparmiato Mr. Wilson con il servizio di pulizia.

Il ragazzo della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora