Capitolo 4

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«Allora principessina, quanti anni hai?» non capisco perché mi chiami principessina, anche se il nomignolo mi inizia a piacere.

«Potresti smetterla di chiamarmi principessina, mi chiamo Amanda» si capisce subito che stia fingendo un tono irritato, infatti lui ride e subito risponde con tono derisorio:

«Su principessina, lo so che ti piace il nuovo nomignolo, non serve fare la parte della dura con me, e poi non ti hanno insegnato a rispondere quando qualcuno ti fa una domanda?».

Ho già detto che lo odio?!

«Ti rispondo subito, ho 18 anni...ora invece tu potresti dirmi il tuo nome?» rispondo irritata dal suo tono.

«Tutti mi chiamano snake, ed ora anche tu» dice lui con tono ovvio

«Perché ti chiamano snake? Non hai un nome tuo?» sembra una domanda stupida, ma sono così curiosa di conoscere questo ragazzo da diventare stupida ed istintiva.

«Principessina vuoi sapere troppe cose, chiamami snake e basta, forse il significato lo capirai più avanti, ma se sei abbastanza intelligente mi starai alla larga, il mio mondo non fa per te» ecco che ricompare la sua area misteriosa, ma non mi lascio intimidire e rispondo: «Non sono stupida e so cosa va bene per me e cosa no» detto questo mi alzo dal divano pronta per andarmene, mi sono intrattenuta anche troppo.

«Beh principessina, se lo dici tu. Io il mio consiglio te l'ho dato, ora vedi tu cosa vuoi fare» dopo aver detto ciò lo saluto ed esco. Appena sono fuori faccio un respiro profondo e cerco di calmare i battiti impazziti del mio cuore.
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Appena torno a casa il mio cuore si calma. Non posso credere che LUI sia il nuovo vicino, il coglione mestruato, e cosa ancora più straordinaria a cui non posso credere è che abbiamo passato un'ora insieme senza quasi litigare, proprio da non credere.

Mi viene subito in mente la libreria che ho trovato nel soggiorno e corro nella mia stanza per prendere la mia copia di orgoglio e pregiudizio. Appena sento il rombo di una moto mi affaccio alla finestra e lo vedo mentre esce, penso che passerò molto tempo alla finestra in questo periodo. Cazzo sono diventata ridicola, solo per due occhi scuri e profondi. Un altro dei tanti dilemmi legati a lui è il nome, cosa c'è dietro al suo soprannome, cosa significa snake?! Non so perché ma sento che devo scoprirlo, devo togliermi questa curiosità.

Non so perché io faccia questi pensieri, forse la mia vita è troppo monotona e non ho molti amici con cui parlare oppure nei suoi occhi leggo sofferenza, una cosa che lui non vuol far trasparire per niente al mondo, ma a me questo non è sfuggito, e farò di tutto per farlo parlare e scoprire cosa lo tormenta.
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Mia madre torna a casa verso le nove di sera e la prima cosa che mi chiede è come sia andata dai vicini ed io prontamente le rispondo: «tutto bene, non sono rimasta per molto e poi non è una famiglia, ma un ragazzo che tra l'altro è molto scorbutico e lunatico» mentre parlo inizio a preparare la tavola, ma le parole di mia madre mi fanno bloccare con il tovagliolo per aria: «tesoro lo sai che io all'inizio non sopportavo tuo padre? Era scorbutico ed amante delle donne» appena sento il nome di quel farabutto mi giro verso mia madre e rispondo:

«Mamma lo sai che ti voglio bene, ma non puoi paragonare quell'uomo a nessuno, lui è un farabutto che ci ha lasciato proprio nel momento in cui più avevamo bisogno di lui ed io non lo perdonerò mai per questo» mia madre non replica e per l'intera cena facciamo finta che il nome di mio padre non sia mai uscito, siamo sempre state solo noi due a farci forza a vicenda, nessuno ci dividerà mai.

Dopo aver cenato aiuto mia madre a sparecchiare ed a lavare i piatti e, appena abbiamo finito, salgo in camera e leggo un bel libro che è la cura per tutti i mali.

Non so precisamente che ore siano quando sento una moto nel vialetto vicino casa mia, mi alzo e vedo il mio dolce incubo che sta tornando a casa accompagnato da una ragazza. Inspiegabilmente sento un nodo alla stomaco, ma non ci faccio molto caso perché sto cercando di placare la tempesta tra cuore e testa che è iniziata da quando lui ha alzato lo sguardo ed i nostri occhi si sono incontrati.

Rimaniamo a guardarci per quelle che sembrano ore, quando invece sono solo secondi, ma la mia testa mi obbliga a spostarmi dalla finestra e a tornare a letto senza dare retta al cuore e , forse per la prima volta in vita mia, do ascolto alla testa, perché so che mi umilierei solamente, quando lui stanotte si divertirà con una ragazza di cui non vedo le forme ed i colori poiché è notte fonda e la luce non è molta.

Mi sposto dalla finestra, chiudo la tenda e torno a letto cercando di prendere sonno, anche se è tutto inutile perché due occhi scuri mi perseguitano dappertutto, anche in quelli che dovrebbero essere sogni, ma non so se sia più appropriato chiamarli incubi.

Spazio autrice
Salveee, come va? Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere sempre cosa ne pensate, un bacio🌸

My deepest loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora