Non dovevi

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Comincio a cucinare e non appena è pronto vado a chiamare Niccolò.
-Niccolò, è pronto a tavola- dico mentre entro nella sua stanza, non trovandolo però.
Indietreggio per uscire dalla stanza e mi scontro con qualcosa, o meglio, qualcuno.
Era appena uscito dalla doccia.

-Emh.. È pronto a tavola, quando hai finito vieni - dico cercando di non concentrarmi molto sulle goccioline d'acqua che scivolano su tutto il petto, fermandosi non appena toccano l'asciugamano in vita.
-Due minuti e sono pronto- risponde dirigendosi in stanza, mentre io torno in cucina.

*
Appena finiamo di mangiare vado in camera e mi sdraio.
Passa mezz'ora, passa un'ora, ma niente, di dormire non ci penso.
Facendo tutto con il minimo rumore vado in salotto e mi metto nel tavolo, portando con me il computer ed i fascicoli di stamattina.
Dopo un po' che stavo lavorando mi viene l'idea di cercare il nome di Niccolò su google.
Non appena leggo:
Data di nascita: 27 gennaio 1996
mi viene un colpo.
Mi rendo conto che, essendo passata la mezzanotte, il suo compleanno è oggi e lui lo dovrà passare con una sconosciuta in casa.

Passano dieci minuti mentre penso a cosa poter fare ma il rumore dei passi di Niccolò mi distoglie da quei pensieri.
Subito chiudo la pagina di google e faccio finta di continuare a lavorare,non si sa mai.
-Lavori anche a quest'ora? - chiese lui facendo una leggera risatina mentre sposta la sedia e si siede difronte me.
-Beh,in teoria mi sto portando avanti, più casi risolvi meglio è - dico mentre spengo il computer e chiudendolo, cominciando a sentire gli occhi che si chiudono da soli.

-Ma su cosa lavori? - domanda guardando i fascicoli sparsi sul tavolo.
-Furti, truffe, rapine.. Cose del genere- rispondo mentre chiudo gli occhi e mi massaggio le tempie.
Lui ne approfitta e si alza mettendosi dietro la mia sedia.
Poggia le mani sulle mie spalle e comincia a canticchiare - Ma il bassotto poliziotto scoprirà la verità-.

-Non l'hai cantata sul serio- dico mentre mi alzo e mi giro verso di lui, ritrovandoci faccia a faccia.
-Ma ci stava- dice lui difendendosi mentre scoppia a ridere, portandosi dietro anche me.
Comincio a raccogliere tutto e lo poso, per dirigersi immediatamente verso la mia camera.
-Buona la cena comunque- dice mentre mi raggiunge davanti alla porta della mia camera.
Accenno una leggere risata e dico - Buonanotte-.
Lui si avvicina e mi da un bacio nella guancia, sussurrando poi - Buonanotte-.

*
La mattina è sempre la stessa cosa.
Suona la sveglia, mi alzo, si alza Nicolò, facciamo colazione ed io vado a lavarmi.
Metto la divisa e vado a salutare Niccolò, che sta giocando nella sua stanza con Rocky.
-Niccolò io vado, ci vediamo dopo- dico mentre Rocky viene verso di me per salutarmi.
-Va bene, a dopo- dice mentre si alza e mi accompagna alla porta.

*
Arrivo in caserma e vado subito nella stanza del capo.
-Capo buongiorno, ieri sera ho lavorato sui fascicoli e credo di averne risolto uno- dico mentre poggio sul tavolo il fascicolo in questione.
Parliamo tutta la mezza giornata di questi fascicoli ed in un baleno di fa l'una.
Scappo dalla caserma e mi dirigo subito in pasticceria per comprare una torta a Niccolò.
Torno a casa ed apro la porta con le chiavi, sperando di fare il minimo rumore per non farmi sentire, per non farmi vedere con la torta in mano da Niccolò.
Il piano funziona si, ma a metà, in quanto all'ingresso è arrivato Rocky di corsa, cominciando ad abbaiare per la felicità.

Corro subito in cucina cercando di evitarlo e vado a posare la torta nel freezer, in tutto questo stavo per rompermi una caviglia.
Faccio due carezze a Rocky così si calma e comincio a pensare cosa fare.
Decido di andare all'ingresso, sempre in religioso silenzio, aprire la porta e richiuderla, stavolta molto più forte di prima, urlando - Sono a casa-.
Magari così è più credibile.

Non appena lo dico vedo spuntare la testa di Niccolò dalla stanza e raggiungermi.
Apparecchio la tavola e cominciamo a mangiare, visto che Niccolò ha deciso che il pranzo deve cucinarlo lui.
Non appena finiamo di mangiare Niccolò mi aiuta a mettere tutto nella lavastoviglie. Appena finiamo mi invento una scusa sul momento per farlo andare di là, dicendo - Niccolò, per favore potresti prendermj gli occhiali sul tavolo in salotto? Grazie-.

Lui esce dalla cucina ed io un secondo esco la torta dal freezer, sentendo Niccolò avvicinarsi e dire -Non c'è nessun paio di occhiali sul tavolo- dice fermandosi sull'ultima parola e dicendola più lentamente, forse perchè non si aspettava tutto questo.

-Beh, è normale. Io non porto gli occhiali- dico mentre lo raggiungo e sorrido, portandomi dietro anche lui.
-Non dovevi- dice mentre si gira verso di me per guardarmi negli occhi- davvero, è già abbastanza quello che stai facendo per me, non c'era bisogno di tutto questo - dice prendendomi entrambe le mani.
-Tranquillo, l'ho fatto con piacere- dico ricambiando lo sguardo.
-Auguri-.

*
Ciao ragazze!
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Noi ci sentiamo domani con un nuovo capitolo🌷

Cascare nei tuoi occhi // Niccolò Moriconi// UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora