Grazie

246 14 2
                                    

Mi abbraccia e mi lascia un bacio sulla guancia, provocando un fiume di emozioni dentro di me.
-Grazie - dice con una punta di imbarazzo.
-Mi dispiace che tu debba passare il tuo compleanno con una sconosciuta- dico sciogliendo l'abbraccio, andando a prendere le posate per la torta.
-Non preoccuparti, è già abbastanza quello che stai facendo per me- dice venedomi incontro e prendendomi le mani.
-Si ma, non è la stessa cosa- dico sentendomi un po' in colpa.

Chi è che vorrebbe passare il suo compleanno con una sconosciuta piuttosto che con la famiglia o gli amici?
Nessuno.

-Si invece, mi trovo bene con te.. - dice guardandomi dritto negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo.
Con ancora le mie mani nelle sue restiamo a guardarci fin quando a Rocky non viene la brillante idea di abbaiare, rovinando tutta l'atmosfera che si era creata.
Faccio un passo indietro e dico - Bene, emh.. mangiamo la torta? Anche perché tra mezz'ora dovrei andare- dico sbuffando leggermente, avrei preferito rimanere qui con Niccolò.
-Si certo- dice lui sorridente.

Mangiamo la torta lasciandone più di tre quarti, essendo già pieni, visto che Niccolò ha qualche problema con le porzioni della pasta.
La rimetto nel freezer e vado a prendere il casco - Io sto andando, ci vediamo dopo- dico mente apro la porta, sentendo che Niccolò mi sta raggiungendo all'ingresso.
-A dopo - mi dice con un sorriso.
Esco di casa e vado verso la moto.

*
Appena arrivo in caserma corro verso la mia postazione cercando di mettermi a lavoro ma niente, nei miei pensieri non c'è altro che non sia Niccolò, non posso rovinargli un compleanno.
Improvvisamente mi ricordo di quel ragazzo che era insieme a Niccolò la sera della sparatoria, Adriano mi sembra, potrei chiamarlo per organizzare qualcosa.

Esco dalla mia stanza in cerca di Davide, ha già rintracciato un numero di telefono, sa come fare.
Lo vedo che sta parlando con un altro agente, faccio un respiro profondo preparandomi a quello che potrebbe dirmi visto che sono due giorni che non ci calcoliamo.

Mi avvicino e dico - Salve agente Giorgio, agente Davide- dico abbassando leggermente il capo per salutare entrambi.
Ricambiano il saluto e Giorgio mi domanda - Ti serve qualcosa? -.
Esito un po' prima di dirlo, pentendomi di aver pensato di chiedere aiuto a Davide.
-Dovrei parlare con Davide- dico accennando un sorriso.
-Va bene, allora io vado, ci vediamo dopo- dice Giorgio, lasciandoci soli.

-Cosa vuoi? - dice Davide con tono scocciato.
Sei la simpatia fatta persona, davvero.
-Tranquillo non sono venuta per parlarti di noi, devo chiederti un favore per un caso- dico cambiando un po' le cose, se gli avessi detto la vera motivazione non mi avrebbe mai aiutata.
-Che ti serve? - chiede curioso.
-Devi procurarmi il numero di telefono di una persona, si chiama Adriano Cassio. - dico sicura, cercando di convincere anche me stessa di quello che sto dicendo.
-Va bene, ma che ha fatto sto ragazzo? - chiede con un cipiglio sul viso.
-Poi te lo dico, tu procurami questo numero, entro oggi se puoi - chiedo speranzosa.
-Ci proverò - risponde lui guardandomi negli occhi.
Ricambio lo sguardo e dico un semplice grazie, per poi ritornare nella mia stanza.

*
Si fanno le 15, le 16, le 17 ma ancora nessuna notizia di questo numero.
Quando sono sull'orlo di perdere tutte le speranze di fare qualcosa per Niccolò bussano alla porta, rivelando la figura di Davide.
-Tieni, ho fatto il prima possibile- dice mentre mi porge un foglio con un numero di telefono.
-Grazie, davvero. Potresti uscire per favore? Perché dovrei chiamarlo- dico mentre prendo il mio cellulare.
-Certo, vado- dice uscendo dalla mia stanza.

Compongo il numero di telefono e dopo aver squillato risponde al telefono.
-Pronto? Con chi parlo? -

-Ciao Adriano sono l'agente Sofia, ricordi? -

-Si certo mi ricordo,mi dica tutto-
A questo punto gli dico quello che avevo in mente di fare, ricevendo da parte sua un consenso.

-Quindi ricapitolando, lei adesso mi manda la posizione di casa sua ed alle sei dovrei venire lì? -

-Si, esattamente, puoi far venire anche altri amici, l'importante è che appena arrivi non devi suonare.
Se io dovessi arrivare il ritardo mi aspetti, dobbiamo entrare insieme, va bene? -

-va bene, allora ci vediamo dopo, arrivederci-

-Arrivederci? - chiedo ridendo - e che sò na vecchia? Dammi del tu- dico continuando a ridere, sentendo ridere anche lui.

-Va bene, allora a dopo, ciao- mi saluta con un tono scherzoso.

-ciao-

E chiudo la chiamata.

*
Si fanno le sei ed esco di corsa per andare a casa.
Appena arrivo trovo Adriano insieme ad altri due ragazzi davanti al portone.
Levo il casco e li raggiungo - Ciao Sofia, loro sono Gianmarco e Leo- dice indicando i ragazzi.
-Piacere di conoscervi. Saliamo adesso-
Dico dopo aver stretto le mani ai due ragazzi.

Apro la porta di casa e vediamo Rocky venirci incontro, ovviamente si dirige verso gli altri ed a me manco mi calcola.
Quanto è affettuoso mamma mia.

Come sempre urlo - Sono a casaa- prolungando l'ultima parola e vedendo spuntare la testa di Niccolò dalla stanza, che appena ci vede esce da quest'ultima e rimane immobile.
I ragazzi gli vanno incontro e gli fanno gli auguri, cominciando a parlare di qualsiasi cosa.

Dopo aver parlato con i suoi amici Niccolò viene verso di me e mi domanda - Hai fatto tutto tu vero?- chiede con un sorriso stampato sulle labbra.
-Probabile- dico sorridente.
Niccolò mi abbraccia improvvisamente ed io non faccio altro che ricambiare.
Avvicina la sua bocca al mio orecchio e sussurra un leggero grazie, facendomi venire le farfalle nello stomaco.

*
Ciao ragazze!
Vi sta piacendo la storia?
Fatemelo sapere lasciando un commento ed anche una stellina se volete.
Noi ci sentiamo domani con un nuovo capitolo💜

Cascare nei tuoi occhi // Niccolò Moriconi// UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora