Colpa delle favole

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Sciolgo l'abbraccio e lo guardo sorridendo.
-Dai vai, che ti stanno rubando Rocky- dico guardando i ragazzi che giocano con Rocky.
-Nonono così non va bene- dice Niccolò mentre li raggiunge e si abbassa per abbracciare Rocky - Lui è mio- dice marcando l'ultima parola.
-Sofia per te va bene questo? Niccolò si è impossessato di Rocky- dice Leo incrociando le braccia e mettendo il broncio.
-Tanto Rocky non mi calcola quando ci sono ospiti- dico avvicinandomi a quest'ultimo - è un piccolo stronzo- dico ridendo mentre gli premo leggermente la zampa posteriore.

Tutti scoppiando a ridere, io compresa.
Mi alzo e vado nella mia camera, chiudo la porta e comincio a cambiarmi.
Esco dalla camera e vado dai ragazzi, e dopo mezz'ora decidiamo di ordinare delle pizze per cena.

Mentre eravamo tutti nel divano a guardare non so cosa guardo Niccolò, seduto accanto a me e dico subito - Niccolò ma tu l'hai visto il pianoforte? -.
-E tu me lo dici solo adesso che hai un pianoforte in casa?- chiese sbalordito, facendo ridere me ed anche i ragazzi.
-Beh, ti avevo detto di fare come se fossi a casa tua- dico scompigliandogli i capelli, vedendolo sorridere a questo gesto.
-Non mi pareva il caso di girovagare per casa- dice facendo una smorfia alla fine della frase.
Spengo la televisione e dico, rivolgendomi a tutti, - Andiamo-

Tutti mi seguono ed entriamo nella stanza dove si trova il pianoforte, non appena Niccolò lo vede va subito a sedersi nello sgabello e comincia a suonare tutto quello che gli viene in mente.

-Che dici la canti qualcosa per noi?- domanda Adriano, sedendosi nella poltrona.
-Avete richieste? Sofia? - mi chiede Niccolò, guardandomi con un leggero sorriso.
-Emh.. colpa delle favole- dico sorridendo.
Devo ammettere che Niccolò ha una voce davvero molto bella, non nego che, da quando dorme da me, la notte ascolto le sue canzoni.
Prima ne conoscevo alcune ma non come adesso.
Scrive davvero bene, le sue canzoni sono una più bella dell'altra.
Niccolò alza il dito e dice - Ottima scelta- e gira sullo sgabello per mettersi davanti al pianoforte e cominciare a suonare.

*
I ragazzi vanno via ed io e Niccolò cominciamo a sistemare tutto.
Usciamo in balcone e ci appoggiamo nella ringhiera.
-Sofia, lo so che sarai stanca di sentirtelo dire ma.. - comincia a dire mentre esce il pacchetto di sigarette dalla tasca, ma lo blocco.
-Niccolò non c'è bisogno che tu mi ringrazi per qualsiasi cosa- dico con tono scherzoso - se l'ho fatto, se ho fatto tutto questo è perché volevo farlo davvero- dico guardandolo.
-Vuoi? - dice porgendomi il pacchetto di sigarette.
Nego con la testa e mi giro, guardando la città - Non mi va adesso-.

-So già passati tre giorni- dice Niccolò buttando via il fumo.
-Già, tre giorni- dico con una punta di tristezza, mi sono completamente dimenticata che Niccolò dovesse stare solo una settimana da me, in tre giorni mi ha fatto dimenticare tutto.
Finisce di fumare la sigaretta ed entriamo dentro, per andare in camera.

-Buonanotte allora- dico poggiandomi alla porta della mia stanza.
Lui si posiziona davanti a me e mi dice - Posso abbracciarti?- e vedendo la mia fronte aggrottata dice subito - Non ti fai ringraziare con le parole, almeno così posso ringraziarti con i gesti- e mi abbraccia.
Sorrido e ricambio l'abbraccio.
Stiamo così per una ventina di secondi e stavolta è lui a sciogliere l'abbraccio, mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi da un bacio vicino all'angolo della bocca dicendo poi - Buonanotte- ed entra nella sua stanza, lasciandomi lì.

Cerco di riprendermi e di non rimanere lì come un ebete con gli sbalzi ormonali. Entro nella mia stanza e mi corico nel letto, addormentandomi mentre ripenso a tutto quello che è accaduto durante la giornata.

*
Suona la sveglia e giuro che l'unica cosa che vorrei avere in questo momento è un martello, possibilmente come quello di Thor, così da romperla in mille pezzi.
Continuo a rigirarmi nel letto, non trovando la forza di alzarmi.
Dopo non so quanto tempo, forse sono passati cinque minuti oppure un'ora, sento il letto abbassarsi dal un lato.
-Sofia svegliati.. Sofi vedi che è tardi- dice Niccolò mentre mi picchietta il braccio con la mano.

Mi giro per guardarlo ma butto la faccia nel cuscino dicendo - non mi voglio alzareeee- prolungando la e come se fossi una bambina che non vuole andare a scuola.
Sento Niccolò ridere e viene da ridere anche me, la sua risata è contagiosa, molto direi.
-Sofi sono le sei e quarantacinque- dice tornado serio.
Alzo di botto la testa e mi alzo dal letto, correndo verso la cucina ed urlando almeno una decina di volte - È TARDI! È TARDI! È TARDI! -.
Prendo una brioche e la mangio al volo, torno in stanza e prendo in vestiti. Mi catapulto in bagno e dopo aver fatto la doccia più veloce della mia vita mi vesto.

Esco dal bagno di corsa e trovo Niccolò seduto nel mio letto, vado verso di lui e gli dico - Scusami Nic oggi niente colazione insieme- guardo l'orologio e ci manca poco che mi viene un infarto - devo scappare ci vediamo dopo- vado per dargli un bacio sulla guancia ma lui si volta, così le nostre labbra si uniscono.

Mi stacco e dico subito - Emh.. Scusami- dico mentre porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, giocandomi tutto l'oro di questo mondo che adesso la mia faccia sia la sorella gemella di un pomodoro.
-Vado- dico guardandolo.
-Vai- e mi guarda ridendo.

Prendo il casco ed esco di casa, per dirigermi il più velocemente possibile in caserma.

*
Ciao ragazze!!
Finalmente Sofia e Niccolò hanno fatto scontratre quelle dannate labbra.
Vi sta piacendo la storia?
Fatemelo sapere lasciando un commento ed anche una stellina se volete.
Noi ci sentiamo domani con un nuovo capitolo🌷

Cascare nei tuoi occhi // Niccolò Moriconi// UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora