Emotività

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Se c'è una cosa di me, negativa, che mi hanno sempre fatto notare è che sono troppo emotivo. A quanto ho capito, analizzando anche me stesso, vedo tutto o bianco o nero, per me non c'è nulla in mezzo. Vi faccio un esempio pratico, giusto per capirci: La prima volta che S. mi lasciò la feci, letteralmente, uno schifo; non passava giorno senza che gli mandassi una macumba o una sventura di qualsiasi genere, ne parlavo male solamente a sentir pronunciare il suo nome. Una volta tornati insieme, invece, per me era come se non fosse successo nulla, eravamo tornati a chiamarci amore, ci amavamo più di prima, tutti contenti e felici.

Lo so, probabilmente starete cercando il mio nome in qualche albo dei pazienti di un fantomatico manicomio dal quale possa essere uscito, ma vi posso assicurare che questa è una cosa che mi porto dietro sin da piccolo. Chi mi conosce lo sa, sono abbastanza permaloso, ma, soprattutto ultimamente, non amo i litigi, anzi li detesto. Odio litigare con chi mi è amico, con le persone a cui tengo molto e con la mia famiglia e, quando succede, nella mia testa si attiva uno strano meccanismo che, credetemi, non riesco a piegare, di fare immediatamente pace, anche al costo di far finta che non sia successo nulla.

Certo, nel frattempo parlo e sparlo di quella persona, e di questo me ne vergogno tanto ogni volta, ma in ogni modo, devo fare pace della persona, a qualsiasi costo. A volte mi do la colpa del litigio, di solito funziona, altre volte uso il ragionamento e, ahimè, non va sempre per il verso giusto, dato che tendo ad usare i miei ragionamenti e la mia logica...eh beh...a volte sparo sentenze a caso. Altre volte, infine, riesco subito ad inquadrare e squadrare una persona, diventando una sorta di Nostradamus dei poveri, e predicendo cose che presto o tardi si avvereranno. Vi faccio un altro esempio: recentemente sono rientrato in contato con S. (Posate fucili, forconi o qualsiasi arma con cui state venendo a casa mia, lo so, sono un deficiente) e, tra i vari convenevoli, mi parla di quanto sia Doppia faccia, manipolatore, viscido e stronzo, il suo ex compagno di ballo preferito, tale A. Credetemi amici miei, le emozioni provai in quel momento non le avevo mai provate così ampliate e tutte insieme: Rabbia, tristezza, depressione, disgusto e una strana voglia di Toast. Cioè, il tizio che aveva messo sempre prima del suo fidanzato,il tizio che aveva sempre difeso a spada tratta, il tizio con cui aveva preferito passare l'8 marzo, e io l'avvertivo sempre che più che amicizia, quello era un palesissimo Flirt (mio caro A. se mai leggerai queste righe, fattelo dire, un pò cringe sei, a 27 anni provarci con una di 17, perlopiù fidanzata) ora era un verme schifoso ai suoi occhi...credetemi, ho fatto di tutto, sparando cazzate e inventandomi cose  per farci litigare di nuovo, farmi bloccare di nuovo da lei e non volerne più sapere.

Essere troppo emotivi vi porterà, tendenzialmente, a non fidarvi mai realmente di qualcuno, ogni tanto vi capiterà di farvi mille mila film mentali sul fatto che un vostro amico stia sparlando di voi, quando al 99% sta o dormendo o, semplicemente, pensando ai fatti suoi, ma ci si aggrapperà sempre a quell'1%, facendosi mille domande sul come mai, ma chi sa, può essere che, ecc...

Tendenzialmente vi porterà ad essere odiati da qualcuno, perchè la vostra visione o tutta bianca o tutta nera, non sarà ben digerita da tutti (un consiglio, non ci rimuginate, è bello avere qualcuno che vi odia) e vi porterà, automaticamente, ad essere definiti ipocriti o bugiardi o, nel peggiore dei casi, falsi. Essere definito così, per me, significa veramente che quella persona non ha capito un tubo...come si può definire Falsa una persona palesemente troppo emotiva, che ha difficoltà nel relazionarsi ma che comunque, dal canto suo, ce la mette tutta; Certo, siamo esseri umani, qualche cavolata ogni tanto la si dice o la si fa, che sia grave o no, ma c'è sempre un rimedio e il più famoso, ma che purtroppo viene usato di rado, è il dialogo. Amici miei, credetemi, fa più male un telefono attaccato in faccia che un "Ti odio" detto con tutta la rabbia di questo mondo. Per me quello, è un punto di non ritorno, significa che è venuto a mancare quel rapporto di rispetto tra esseri umani, e quella fiducia linda e pinta che si era creata...dato che quest'ultima, la si può paragonare ad un vaso, solido e compatto, ma se cade e si rompe, lo si può si ricostruire, ma le crepe saranno sempre ben visibili...

Amici lettori, anche questa parte è finita, vi ringrazio per avermi aspettato e, soprattutto, vi ringrazio per l'enorme successo che sta avendo la "storia", la prossima parte (piccolo spoiler) riguarderà la famose notte dei desideri. Alla prossima, amici miei, vi voglio bene <3 

Pensieri e pippe mentali, di un 18enne in crisiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora