Si sa, la maturità è un incubo, lo è stata soprattutto per la nostra generazione di studenti, in quanto siamo stati la "generazione test" per la nuova formula dell'esame...sapete no? Le famose "buste" contenti uno spunto dal quale devi creare in fretta e furia una mappa concettuale credibile e collegarci tutte le materie, l'introduzione di cittadinanza e costituzione, materia che non si filava nessuno da secoli, l'eliminazione della terza prova, a favore di una seconda prova multidisciplinare (Colleghi del classico, dello scientifico e della sezione turistica della mia scuola, avete avuto tutta la mia solidarietà, sappiatelo)...ma non avrei mai pensato che fosse così atroce...
Ormai erano passati 3 mesi dalla rottura...lei si era rifatta sicuramente una vita e io continuavo a crogiolarmi nelle lacrime della depressione o arrotolarmi nelle pagine da studiare per la maturità...ho fatto una stima, sono state circa 500, facendo dei riassunti ovviamente, col cavolo che riaprivo i libri dopo un anno di atroci sofferenze. Piccolo consiglio per chi si accinge al quinto anno (perdonatemi il francese): Cazzeggiate e copiate come dannati, questo è l'anno più bello delle scuole superiori, preoccupatevi solo 2 mesi prima della fine dei due quadrimestri, ma il resto dell'anno è vostro, il vostro destino è già scritto, quello che avete fatto negli anni precedenti varrà sicuramente, quindi andate si preoccupati, ma non troppo. E finalmente, dopo bestemmie, sudori, imprecazioni, la tanto agognata gita del quinto anno, arriverete alla famosa "Notte prima degli esami", che come canta Venditti è la notte ancora vostra, la notte di polizia, dove la luna sembra strana, la notte di lacrime e preghiere, e vi posso assicurare che è così...Io l'ho passata un pò diversamente, ho deciso di complicarmi la vita e di essere più masochista del necessario...ho ricontattato S.
Si lo so, sono un completo idiota, ancora oggi mi chiedo cosa mi abbia spinto quella sera a ricontattarla, sarà per la promessa che ci facemmo mesi prima, ovvero di sostenerci a vicenda durante gli esami...ma c'era altro sotto, azzarderei qualcosa di magico. Le scrivo semplicemente che pian piano stavo superando la cosa, augurandole una buona notte prima degli esami. Mi rispose, non ci mise molto, me la augurò anche lei, sorprendendosi di risentirmi in toni pacati che, purtroppo, ritornarono pochi minuti dopo..la rabbia reciproca era ancora molto forte e quindi decidemmo di bloccarci ancora una volta a vicenda, questa volta per sempre.
Passa la notte, tra giri e rigiri nel letto, coperte e lenzuola ormai inesistenti, minuti interminabili a guardare il soffitto e a riflettere su qualsiasi cosa. Finalmente le 8 di mattina giunsero, e io, ed altri miei compagni eravamo in ansia totale. Alcuni tremavano, altri erano sicuri di loro, mentre altri non dicevano nulla, si limitavano a grondare di sudore anche da parti sconosciute all'umana comprensione (e in questa categoria rientra il sottoscritto). Finalmente entriamo, ci sediamo e aspettiamo le prove dal ministero. Dopo minuti interminabili arrivano, erano in ritardo (e quando ti sbagli), è stato un bene in realtà, ha dato il tempo ai nostri prof di calmarci e rassicurarci. Quelle 4 ore di compito non le dimenticherò mai, il mio tema lo avevo già finito da un pezzo, ma non consegnai per un'altra ora buona. In questo arco di tempo mi limitai a fissare la finestra dietro la commissione (Che guarda caso, si rivolgeva verso Caserta, e verso la scuola di S.) e a pensare a lei, a tutti e due gli anni che abbiamo passato insieme, tutte le gioie, le litigate, i dolori e le cazzate fatte insieme...mi scese una lacrima...nell'evitare che cadesse sul foglio del tema, notai che, alla fine di quest'ultimo, mancava qualcosa, mancava il punto di chiusura; "ormai nessuno lo mette, è una cretinata" pensai tra me e me, ma pensandoci meglio decisi di metterlo...riguardai di nuovo la finestra, ripensai ancora a quei due anni e misi quel punto, abbastanza marcato rispetto agli altri...con un sorriso mi alzai, consegnai il compito alla commissione, è con quella lacrima che finalmente feci scendere sulla mia guancia, uscii dalla scuola.
Il secondo giorno di prove scritte fu molto più leggero, certo, stavo sempre grondando di sudore manco avessi le cascate del Niagara in corpo, ma era come se con quel punto mi fossi tolto un macigno dall'anima. Tra calcoli sbagliati, prospetti di bilancio che non quadravano, bestemmie tra compagni e, per concludere, un'ispezione della guardia di finanza al CEO della Alfa S.p.a, solo per il gusto di toglierli 50mila euro tondi tondi dal conto economico, consegnai anche la seconda prova. Uscito dalla scuola, lo sguardo andò di nuovo verso quella strada che per due anni aveva collegato me e S., sorrisi e tornai a casa.
Il giorno degli orali è stato il peggiore...non voglio addolcirvi la pillola amici miei, è tragico. Al 90% dimenticherete tutto quello che avete faticosamente ripetuto e studiato nei giorni precedenti. Come al solito stavo sudando come se mi trovassi nel Sahara, ed erano solo le 8 di mattina, aggiungete il fatto che ero in camicia, immaginatevi la scena e fatevi grasse risate. L'attesa è quella che ti uccide...ero il terzo quel giorno....il tempo passava, così come i due ragazzi davanti a me. Mi auto convinsi che ormai ero già un diplomato, in quanto la somma dei miei punti di credito e il risultato delle prove scritte, era ben oltre il 60. Dopo averci allontanato ancora dalla stanza, per decidere le sorti della povera ragazza venuta prima di me, un membro della commissione mi chiamò, e come un novello Bonolis mi guardò in faccia e mi disse "Avanti un altro" ridendosela sotto i baffi...ci siamo, mi sedetti, consegnai i documenti, firmai e pescai la busta...Primo Levi "Se questo è un uomo". Bestemmiai in 5 lingue diverse dentro di me...avevo fatto la scelta di non avvicinarmi proprio ad autori e argomenti che superassero la prima guerra mondiale. Ancora oggi, mi piace pensare di essere l'unico ragazzo in Italia, ad essere riuscito a collegare Giovanni Verga (inizio 900) ai Nazisti. Il tempo passava, le parole, non si sa come, uscivano fluide dalla mia bocca, e tra una discussione di attualità e sulle teorie dell'Allunaggio dell'Apollo 11 con quel simpaticone del mio presidente di commissione, riesco a cavarmela. Ero finalmente libero da quella tortura infernale, non potevo crederci...gettai tutti gli appunti che avevo scritto insieme agli altri miei compagni maturandi, come gesto di vittoria...
Prima di andarmene un'ultima volta da quella scuola, tornai nella mia vecchia classe...rimasi li 5 minuti abbondanti, guardandomela e riguardandomela con occhi nostalgici..anche qui scese una lacrima, che stavolta non trattenni, ma feci sgorgare senza limiti, prima una, poi un'altra e un'altra ancora...sorrisi e me ne andai..varcando quella porta un'ultima volta
Dopo quasi un mese dalla maturità, posso dire che mi sento finalmente realizzato, certo anche quel 100 che ho preso mi ha aiutato a sentirmi così, ma finire gli esami è quello che conta. Dopo un altro periodo di depressione, ho finalmente deciso di riprendermi, grazie anche all'aiuto di persone che, ormai, sono fondamentali per me...una di quelle è una mia lettrice, e la vorrei ringraziare con tutto il cuore per essermi stata vicina e avermi aiutato tantissimo, grazie mille G. (solito discorso dei nomi).
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Pensieri e pippe mentali, di un 18enne in crisi
Storie d'amoreSalve, queste pagine non saranno usate per raccontare storie o altro; Ma queste pagine saranno piene di miei pensieri filosofici e non, mie esperienze personali ecc...quindi come dice Yotobi, se volete, "fatevi un tè caldo, prendetevi uno snack e pa...