Il viaggio a Madrid

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Avete presente quella sensazione di pesantezza interiore? E no, non mi sto riferendo a quando si mangia tanto e poi ci si sente in colpa, sto parlando di quando avvertite quella depressione improvvisa, quella a cui non riuscite a dare una spiegazione logica, quella situazione in cui sembra che il mondo vi stia cadendo addosso. Questo è quello che provai io per tutto il volo da Roma a Madrid...certo la confusione dell'altra scolaresca e i miei amici ogni tanto risollevavano la situazione, ma niente di troppo significativo...

Arrivati a Madrid e sistemati i bagagli nella stanza 106, mi rannicchio sul letto, mentre amici e compagni entravano e uscivano dalla stanza. Volevo stare da solo e mi sa che lo capirono, dato che ci misero poco a lasciarmi realmente...da solo. Col telefono in mano, aspettavo invano un messaggio di S. un qualcosa che mi facesse capire cosa fare, come muovermi...ma niente, era solo capace di mettere Stories su Instagram e Whatsapp dove si divertiva a ballare con degli arrapati 27enni, che non aspettavano altro che mettere le loro mani sul suo corpo...

Era ossessionata dal ballo sapete? I primi mesi di relazione, non faceva altro che parlarne, di quella scuola di ballo vicino a casa sua, di quanto le sarebbe piaciuto iscriversi e cominciare a ballare Bachata, Salsa e altro...io sorridevo e annuivo, rispetto sempre le passioni degli altri, soprattutto delle persone che amo, ma mi faceva storcere un pò il naso sapere che sarebbe finita a ballare con degli sconosciuti, che ne avrebbero potuto approfittare per "allungare le mani" (cosa che poi è successa, ma nella"frenesia" del ballo, nessuno, lei compresa, se ne è accorto) ma tutto sommato ero contentissimo per lei, avere una passione o un sogno è molto bello, ti fa sentire quasi invincibile...poi, arrivò quel giorno maledetto...il giorno in cui venne da me e mi disse che si era iscritta a quella scuola di ballo...non avevo mai provato sentimenti così contrastanti dentro di me...feci il vago, e mi limitai ad essere contento per lei, mentre vedevo le mie paure materializzarsi davanti ai miei occhi pian piano. Passano i mesi, e il ballo diventava sempre più un ossessione: faceva le 4 del mattino, non avvisava quando andava alle serate, le arrivavano messaggi in continuazione e abbastanza spinti dai suoi compagni di ballo...insomma il seme della gelosia stava germogliando in me...un pò mi era concesso credo. 

(N.B. il fatto di essere avvisato da S.quando usciva non era una sorta di "richiesta di permesso" o chissà quale stronzata anni 50, lungi da me, ma è un voler essere partecipe l'uno della vita dell'altro, magari onde evitare situazioni imbarazzanti del tipo: Mi presento sotto casa sua per farle una sorpresa, a caso, citofono e mi risponde la madre dicendomi che è andata a ballare...voglio dire non è che eravamo proprio vicini di casa eh...io a Santa Maria, lei di Casapulla, ci separavano quasi 4km, che la maggior parte delle volte facevo a piedi...)

Comunque, passano i giorni, e tra un pianto in stanza con foto di noi due che ci baciavamo, con tanto di "Mad World" in sottofondo (si lo so, sono un cretino masochista) e litigi tra compagni e amici che mi fanno stare ancora più male, decido di fare buon viso a cattivo gioco, anche se a malincuore, e decido di godermi i pochi giorni di gita che mi rimanevano. Così tra un bicchiere di Sangria (beh...molto più di uno), qualche Churros locale, una visitina e successivo shopping compulsivo da Primeark (quello di Madrid è enorme, e al tempo trasmetteva in loop la promo per la stagione otto di GoT, uno spettacolo) e serate di giochi e cavolate di gruppo, sfortunatamente, arrivò il giorno della partenza...ero triste di lasciare Madrid? No, ero spaventato e in ansia perché 2300KM lontano da lei non erano un problema, ma 4 si....


Pensieri e pippe mentali, di un 18enne in crisiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora