2) Mavelina la strega della paura

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«Ho capito. L'ho capito. L'ho capito. Camminare di notte non ti piace.»

«In salita!» aggiunse Filomeno.

«Va bene, ma ormai lo stiamo facendo, le tue lamentele diventano pesanti.»

«Al buio potrei cadere ovunque!»

«Ma nelle vostre caverne non è buio?»

«No!»

Fedele fece una smorfia e la rifece, tanto al buio l'ometto non se ne accorgeva.

«Al buio mi potrebbero fare qualsiasi cosa.»

Fedele gli fece un gestaccio, di quelli osceni ma ancora amichevoli.

«Ma tu dovevi fare festa in quel villaggio» brontolò il nano «Tant'è che non abbiamo potuto dormire lì vicino.»

«E dai, rilassati. Facciamo che ora ti racconto una storia: ti ricordi quella volta in cui ho scommesso di fermare una freccia con la mano?»

«Eri ubriaco e la fermasti pure: ti trapassò la mano.»

«Ahah. Ancora rido se guardo la cicatrice. Bè, questa volta ce l'ho fatta davvero.»

«Allora più tardi ti faccio riprovare.»

«Aspetta.»

«Aspetta.» gli fece eco Filomeno con una mano tesa a fermare Fedele.

«L'hai vista anche tu?» indicò una macchia scura infondo a un breve tratto pianeggiante.

«Sì, andiamo a vedere.» fatto il primo passo immerse il piede nell'acqua «Oh no, c'è un fiume. Visto? È pericoloso camminare al buio!»

«Parla per te, io lo scorrere dell'acqua l'avevo sentito.»

Il nano gli diede uno spintone «Allora entraci e vai dall'altra parte!»

«Caspita, no. L'acqua fredda nei piedi mi fa venire da farla.»

Fedele si mise a studiare un piano, lanciò dei sassolini nell'acqua sempre più distanti finché non la colpirono più «Sono sette passi.» poi raccolse delle pietre a tentoni e le lanciò una a una nell'acqua, grandi che emergessero un tantino «Mi sembrano giusti.» prese la rincorsa e saltò, leggero come una libellula, di sasso in sasso guadò senza una goccia addosso.

Filomeno marciò nel torrente e passò dall'altro lato con gli stivali zuppi

«Andiamo.»

Attraversato il tratto pianeggiante, in quella macchia sulla montagna, ancor più scura delle ombre della notte, riconobbero una grotta

«Oh grazie.» inneggiò il nano «Questo è un miracolo.»

«Non mi dire che ci entriamo.»

«Non mi dire che non ci entriamo.»

Filomeno entrò, Fedele abbassò la testa e provò anche lui.

«Sul fondo di queste grotte c'è sempre... Uff!» il nano smise di parlare con un tonfo.

«Che c'è?»

«Niente, ho preso un colpo. Sul fondo di queste grotte c'è sempre qualcosa di oscuro da trovar... Oh!»

«Che c'è?» domandò con l'ansia in gola.

«Niente, mi sembrava di aver pestato un granello d'oro.»

«Ma come hai fatto a pensarlo?»

«Non ti credere: mio cugino ha... Ah!»

«Che c'è ora?»

Pomo d'oro fuorilegge || Vincitore Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora