28) I confini del regno Parte 1

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«Vi avevo detto di avvisarmi se avesse piovuto!»

Mavelina correva con la gonna sollevata, sollevata tanto da mostrare il fondo della caviglia, anche avvolto nel cuoio dello stivale Fedele non riusciva a staccarne gli occhi.

«Uau» mugolava, trottandole dietro.

«Mavelina qual è il problema?» domandò Lisifilio «Adesso c'è il sole.»

«Ho lasciato il prigioniero legato in fondo al canale.» esclamò lei «Se è morto è colpa vostra.»

«Il canale è tutto pieno.» marciando a passi svelti il nano riusciva a stare loro dietro e nel contempo sporgersi dal bordo della strada «Ci potrei stare in piedi con la testa ancora sott'acqua.»

«Ueh!» piagnucolò Mavelina «C'era pure Torro con lui.»

«Torro?» Lisifilio piantò i piedi e protestò «Quel ragno non era morto?»

«Lo avevo solo perso. Non ti sei accorto che era tornato? Quando sei mela ti abbraccia sempre.»

«Era qui.» Fedele fermò la corsa e tenne Mavelina per il polso «Me lo ricordo perché avevo notato quei fiori laggiù di colore arancio.»

Il nano sopraggiunse e alzò lo sguardo «Cosa stai indicando, Fed?»

«Quei fiori arancioni.»

«Che c'entrano i fiori?»

«Sono tulipani selvatici.»

«Che dici?» Mavelina gli diede una spintarella «Sono susanne di Zanzibar.» poi alzò le spalle «Sapienza maturata dalle suore.»

«Complimenti.» commentò il principe.

«Ma che razza di fiore è?» Fedele scrollò la testa «Non esiste da queste parti.»

«Volete concentrarvi?» sbottò lei «Il cadavere non c'è.»

«L'avrà portato via la corrente. Oppure lo hanno rapito. Oppure s'è slegato.»

«E ha portato via legacci e Torro?»

«Sarebbe assurdo» ammise Lisifilio «Torro lo avrebbe lasciato subito.»

Mavelina corse nell'erba alta «Torro?» chiamò «Torro, sei nascosto qui intorno? Torro?»

Lunghe miglia percorsero accanto alla scia di quel canale, si trattava di un ramo del torrente di Schiapacasso che correva per tutta la pianura, utile all'irrigazione di quei campi che riempivano ogni spazio vuoto come le pezze di una coperta vecchia.

Filomeno fissava il canale, abituato a trovare anche le cose più piccole si trattava del più adatto, Mavelina guardava avanti lungo la strada, Lisifilio controllava di non vedere il prigioniero sui lati magari nascosto tra l'erba alta, Fedele invece guardava per aria. Metà mattinata a inseguire un presunto morto era troppo, ormai per lui si trattava di un presunto scappato, ma scappato molto veloce.

«Chissà che non l'abbiano preso a cavallo e ora non stia correndo a un giorno di distanza. Vogliamo cercarlo per tutto quel tempo?»

«Smettila di lamentarti.» lo ammonì Mavelina, così preoccupata da bagnare la fronte di sudore.

«Magari è passato il suo caprone e...» Lisifilio scoppiò a ridere prima di finire la frase, anche gli altri tre, forte. Mavelina cercò di trattenersi senza riuscirci «Stupidi. Hihihi. Quel caprone mi ha fatta ridere dal primo momento.»

«Se quell'uomo è sopravvissuto al caprone, io non ce lo vedo morto. Ma neanche se il canale si fosse riempito di lava.»

«O di caproni.» fece il nano e tutti scoppiarono di nuovo a ridere.

Pomo d'oro fuorilegge || Vincitore Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora