Cerco di alzarmi dal letto senza svegliare Andrès, e ci riesco. Mi dirigo verso il bagno e mi tolgo la maglietta. Vedo i lividi lasciati dal mio capo, li sfioro, ma tolgo subito le mani. Bruciano da morire.
《Elisa! Chi cazzo ti ha fatto quei lividi?!》sbotta Andrès dopo averli visti.
《I-il mio capo...》
《Oddio...Elisa stai bene?》
《No Andrès, non sto affatto bene》e rieccomi a piangere davanti allo specchio.
《Hey. Hey, ascolta la mia voce. -dice Andrès rassicurandomi- Ora ci sono io. Non ti succederà nulla.》
In me scatta qualcosa. Non riesco bene a descrivere cosa, ma mi giro e bacio Andrès.
《Perché?》dico io tra un bacio e l'altro mentre continuo a piangere
《Perché cosa, Elisa?》lui mi guarda
《Perché sei qui?》
Appoggio la fronte sul suo petto ed inizio a singhiozzare
《Perché mi preoccupo per te》
Le sue parole mi sorprendono
《Ma non ci conosciamo nemmeno da una settimana...》dico
《E questo mi impedisce di preoccuparmi? -lui mi abbraccia- Hey, che ne dici se ci andiamo a vedere un film su netflix?》
《Ok...》Finito il film mi sento già meglio. Sono le 13:30 ed Andrès si è addormentato. Vado in cucina e preparo della pasta con panna e salsiccia. Apparecchio mentre aspetto che l'acqua bolla.
Metto in due piatti la pasta e li metto a tavola. Mi dirigo verso Andrès, che ancora dorme, e lo sveglio scuotendolo leggermente. O almeno ci provo visto che non si sveglia. Allora faccio un sorrisetto da genio del male e vado in cucina, mi munisco di padella e cucchiaio di legno, e quando sono vicino ad Andrès...BOOM!
《MA CHE CAZZO...》urla lui.
Io scoppio a ridere. Lui fa un sorrisetto divertito.
《È pronto》dico io cercando di smettere di ridere.
Ci dirigiamo verso la tavola e mentre mangiamo parliamo del più e del meno.
《Senti, Elisa. -dice lui pulendosi la bocca con un tovaiolo- Ti va di uscire con me?》
Cosa dovrei rispondere? Continuo a mangiare per qualche secondo mentre mi decido, poi rispondo.
《Sì》non guardo nemmeno Andrès in faccia, so che è felice.
《Va bene. Allora stasera ti vengo a prendere alle 21:30.》
《Come? Non resti qui?》chiedo un po' triste.
《Elisa, io devo lavorare.》
《Sì certo. Scusami per averti rubato tutto questo tempo》Quando Andrès esce per tornare a svolgere il suo lavoro, io vado a vedere se nel mio vestiario ho qualcosa di elegante.
Tra qualche minuto dovrebbe arrivare Andrès. Mi sono messa un top nero, una gonna del medesimo colore, tacchi neri e borsetta nera. Ah, non so se lo avete capito, ma il nero è il mio colore preferito.
Sento bussare alla mia porta. Apro e trovo Andrès, indossa una camicia bianca sotto un giacchino nero, pantaloni neri e scarpe...beh, nere.
《Buonasera, signorina》dice lui facendomi segno di prendere il suo braccio.
《Dove andiamo a mangiare?》chiedo
《Lo vedrai》
Dopo 20 minuti arriviamo davanti ad un enorme palazzo.
《Dobbiamo mangiare in questo palazzo?》
《Dobbiamo mangiare in cima a questo palazzo.》
Io provo a guardare il punto più alto del palazzo. È altissimo.
Entriamo in ascensore e saliamo fino all'ultimo piano, dove c'è un ristorante niente male. Il soffitto è fatto di vetro ed in questo modo riesco a vedere le stelle.
《Questo posto è splendido》affermo io.
《Lo so. Altrimenti non ti avrei mai portata qui》
Ci fanno sedere al tavolo e ci danno dei menu.
《Buonasera, siete pronti....》 il cameriere non finisce la frase.
《Elisa? Elisa!》
Io lo guardo e mi alzo in piedi. Entrambi abbiamo un sorriso a 32 denti.
《Kevin! Da quanto tempo!》
《Da quant è? Dal college che non ci vediamo?》
Ci abbracciamo.
《Hey, io sono Andrès.》si presenta il mio accompagnatore.
《Io Kevin.》
Si stringono la mano
《Senti, Kevin, ti dispiacerebbe lasciarci ordinare?》dico io cono tono scherzoso
《Ma certo, madmoiselle》
Io ordino delle lasagne e Andrès ordina della carne alla fiorentina.
Appena ci arrivano i piatti ci lanciamo come tigri affamate su di essi. Non assaggiavo un piatto così buono da quando abitavo con mia madre.
Andrès sembra impaziente di andare via.
《Perché così tanta fretta Andrès?》
《Ho un'altra sorpresa》dice per poi pulirsi il viso e correre in cassa. Io lo seguo e prendiamo l'ascensore, ma ad un tratto questo si blocca.
Io mi guardo intorno e vedo Andrès che si guarda l'orologio preoccupato.
《Oddio...andando avanti così arriveremo in ritardo》dice lui
《Noi siamo bloccati in un ascensore e tu ti preoccupi del ritardo?》sbotto io.
Lui non risponde.
Le luci si spengono e si sente un rumore di corda che si rompe.
《Oddio.》
Il pavimento trema. L'ascensore cade per alcuni secondi poi si riferma. Le luci si accendono ed io cerco lo sguardo di Andrès. Poi lo vidi. Fui sollevata dal fatto che nessuno di noi si fosse ferito. Arriviamo al piano terra e corriamo verso la macchina. Andrès è più rilassato ora. Nessuno parla per il resto del viaggio.
Dopo un'ora ci fermiamo davanti ad una piscina illuminata da delle luci sott'acqua ed io mi accorgo che siamo a casa di Andrès.
《Scende, signorina?》
《Sì sì》
Appena metto i piedi fuori dalla macchina, noto che Andrès non c'è più. Mi affaccio sulla piscina ed eccolo lì. Sta osservando l'acqua dal bordo. Mi piazzo di fianco a lui che si gira verso di me e mi guarda. I suoi occhi sono neri come la notte. Lui mi mette con la schiena verso la piscina.
Si avvicina a me fino a quando le nostre labbra si sfiorano leggermente..E poi mi butta dentro la piscina. Per fortuna avevo le lenti a contatto e non gli occhiali.
Lui scoppia a ridere ed io lo guardo con una faccia incazzata ma anche divertita.
《Stronzo! -gli dico mentre rido anche io- Aiutami a rialzarmi almeno.》
Lui mi porge la mano. Decido di non buttarlo giù subito, sarei troppo prevedibile. Appena sono in piedi davanti a lui lo guardo negli occhi. Ci avviciniamo ognuno al viso dell'altro ed è quando ci stiamo per baciare che io lo butto dentro la piscina, ma lui mi prende la mano e mi fa tuffare. Ridiamo di nuovo e io mi asciugo gli occhi e quando li riapro vedo Andrès davanti a me. Pochi centimetri ci separano, ma io rompo la distanza e lo bacio. Avvolgo le braccia intorno al suo collo ed assaporo il gusto delle sue labbra. Le nostre lingue danzano insieme. Lui mi toglie il top ed io gli sbottono la camicia. Lui mi ferma
《Lascia fare a me》dice per poi togliermi anche la gonna.
Si sposta dalla mia bocca per andare a baciarmi lentamente il collo. Avvolgo le gambe intorno ai suoi fianchi e lui mi mette contro il bordo piscina. Io gli metto le mani fra i capelli mentre lui scende sempre di più con i baci, fino a che l'acqua non gli arriva fino al collo. Allora mi fa sedere e sale anche lui per poi sdraiarsi su di me. I suoi baci arrivani al mio interno coscia e allora mi tolglie la biancheria. Con le dita stuzzicava la mia lei mentre mi baciava il seno. Poi scambiò i ruoli: con le dita stuzzicava il mio seno, e con la lingua si muoveva sulla mia lei. Quando inarco la schiena dal piacere lui si ferma e mi bacia. Si toglie la maglietta e si slaccia i pantaloni. Quando rimase in boxer io mi misi sopra di lui ed iniziai a sfilarglieli lentamente. Poi lo guardai con fare malizioso ed iniziai a muovermi su e giù mentre il suo membro si muoveva dentro di me. Quando anche lui viene io mi siedo nella piscina. Lui mi raggiunge e mi mette un braccio dietro la schiena.
《Elisa, se qualcun altro ti farà del male dovrai dirmelo. Ok?》
《Ok》
Lo guardo negli occhi e lo bacio di nuovo.Rimanemmo seduti dentro la piscina per qualche minuto, poi andammo in bagno a prendere degli asciugamani per asciugarci e poi andare a dormire.
STAI LEGGENDO
LUI NON AVEVA NULLA DA PERDERE•|Berlino
Teen Fiction"Che stronzo" penso tra me e me. Non riesco credere che Stephen mi abbia lasciato. Entro nel primo pub più vicino e inizio a fare diversi giri. Ed è quando sono praticamente ubriaca che lui si avvicina a me... Tranquilli, se non avete ancora finito...