Chapter one.

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'-Samantha Lewis, siamo in ritardo, alzati!-' entro di fretta e furia nella camera della mia coninquilina., nonché mia migliore amica. Ormai ci conosciamo da 4 anni. Conosciute al collage di Dubai, e abbiamo subito legato, anche se siamo come il fuoco e l'acqua. Molto diverse.

La sentii mugolare da sotto le coperte e si mise apancia in su. Mi avvicino alla finestra, e ne spalancai la tendina facendo entrare il sole delle 7 di mattina e i raggi del sole la colpirono in pieno viso. Le prese il cuscino da sotto la testa e e la portò sul viso mormorando qualcosa di incomprensibile. Mi avvicinai al letto, lo tirai verso di me facendole cadere ai piedi del letto, la coperta. Portai le braccia al petto picchiettando il tacco della scarpa sul pavimento guardandola accigliata. Lei scostò il cuscino dal viso guardandomi.

'-Mi alzo, mi alzo miMiss mattiniera!-' sbuffò portandolsi seduta normale sul letto per poi stiracchiarsi pochi dopo mentre i suoi occhi bellissimi-i suoi occhi erano decisamente troppo strani, ma allo stesso tempo troppo belli. Occhi che non avevo mai visto. Erano tra un beige, verde, più sul verde che sul beige .- incontravano i miei azzurro cenere.

Mio dio, è troppo bella questa ragazza- Con la sua pelle color bianco latte che metteva in risalto i suoi occhi e i suoi capelli-quella mattina legati in un cipollotto scombinato mentre due ciocce di capelli le circondanvano il viso- rossi e arancioni, più sull'arancione che sul rosso, in realtà.

Ripeto: io e lei siamo molto diverse. Io con i capelli marroni, quasi neri, e la pelle bianca- forse una cosa che abbiamo in comune- non troppo ma comunque chiara. Lei, come un libro aperto con le persone, soprattutto con i ragazzi e forse è per questo che ogni fine settimana porta un ragazzo diverso a casa. Io invece, sono molto chiusa e riservata, sia con le ragazze che con i ragazzi, a parte Aaron. A dire il vero, Aaron è il mio ex ragazzo di quando andavamo al collage, ma siamo rimasti comunque molto amici. Si può dire che siamo migliori amici e io lo trovo ancora più perfetto di quanto lo era prima.

Pochi minuti dopo andammo in cucina per mangiare una brioche e bere un caffè. Finimmo in fretta, e uscimmo dall'appartamento andando a prendere l'ascensore che ci avrebbe portate al piano sotterraneo per andare a prendere la macchina di Sam. Prendemmo la sua bellissima Audi TT coupè blu metallizzato e sfrecciammo lungo l'asfalto per esere puntuali alle 7:50 a lavoro.

Di solito la mattina partiamo alle 7:10 invece questa mattina siamo partite alle 7:25. In ritardo di 15 minuti e dobbiamo essere a lavoro per le 7:50 per essere pronte alle otto spaccate con le divise. Non appena arrivammo, ci afrettammo ad andare sul retro.

'-Samantha Lewis, oh mon Dieu, si nous sommes en retarde, je le jur..-' piccolo mio ''difetto'' quando sono nervosa, comincio a parlare in francese.

'-Kay, sta' tranquilla, non siete in ritando , sono ancora le 7:45 -' era la voce di Aaron che mi fece smettere di parlare.

-'Oh finalmente è arrivato Ron che mi salva dalle grinfie di Miss Mattiniera!-' mormorò Sammy con un sorriso e un tono dolce.

'-Miss mattiniera, eh?-' dirre Aaron contro ironico scambiandomi uno sguardo tenero.

'-Ti prego, non darle retta, eravamo in ritando stammatina, per colpa di Miss mi-sveglio-sempre-tardi!-' alzo il tono di voe alle ultime paroline per sottolineare il modo in cui l'avevo chiamata.

Dopo un paio di battibecchi , io e Sam entrammo nello spogliatoio femminil, e Ron in quello maschile. La divisa composta da un paio di pantaloncini azzurri, lungi dalla coscia e una maglietta giromaniche bianca con sopra l'etichetta e il nome della camerera o barista, e un piccolo grembiule con i mrletti, tutto molto semplice se non fosse per i Roller. Ma non avevo problemi con i pattini. Pattinavo da quando avevo 11 anni, e ho smesso solo due anni fa, e già conoscevo Sammy. Così l'ho insegnato anche a lei.

***

'-Aaron mi seve un cornetto ed un cappuccino, per favore--'dissi portando le braccia sul bancone dopo ever preso l'ordine al tavolo 2.

'-Ecco il cornetto-'poggiò il conrtetto sopra un piccolo piattino, che io poco dopo posai su n vassoio-' e ora arriva il cappuccino, Madame-' mi scambiò uno sguardo che fece arrossare leggermente i miei zigomi. Dopo poco, mi porse il cappuccino e io lo portai al tavolo.

Mi volto, non appena sento la campanellina sulla porta tintinnare per avvertire l'arrivo di un cliente. Ne entrò un ragazzo riccio, vestito con una camicia dalla scollatura ampia, tanto da far intravedere la testa di due uccelli sul petto, i pantaloni strappati sulle ginocchia e una bandana blu con delle stelle bianche tra i capelli tenendoli indietro. Rimasi come paralizzata, è cosi strano. Burbero ma emana un certo fascino.

Look can be deceivingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora