Old dream.

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Harry Pov.

«Dove sei?» La mia voce risuona all'interno della casa vuota,e buia.

Non riesco a vedere ad un palmo dal naso, cazzo.

Odio e allo stesso tempo amo giocare a nascondino con lei.

Odio starle lontano per così' tanto tempo, odio non sentire le sue labbra fredde contro le mie calde, odio quando sono così..lunatico? Si, di sicuro.

Mentre amo starle vicino, sentire la sua pelle contro la mia, e le sue mani che accarezzano il mio volto.

Perché io per lei sono come qualcosa di tossico, lei che è una ragazza così per bene. Con tutti i suoi modi di fare, di essere gentile, di non bere per la paura di essere troppo ostinata per quello che direbbe, di avere sempre in mente come e dove avverranno determinate cose.

«Edward, dove vuoi che sia?»Oh, qui con me. Tra le mie braccia.Suggerisce il mio subconscio.

La sento salire le scale con passo svelto, e come se stesse scappando da me, ma so che non è così-

Non scapperebbe da me senza un motivo valido, anche se di motivi ne ha avuti tanti in tutti questi anni, e gni volta che la rivedo, cerco con tutto me stesso di non innamorarmi ancora una volta di lei.

Ma è questo il punto, non posso dimenticarla, e non voglio.

Dopo pochi secondi, aiutandomi con il tatto, arrivo davanti al primo scalino,appoggiando la mano contro la ringhiera di legno.

Per un secondo potei scorrere la figura chiara davanti a me, con i suoi piccoli ma grandi occhi azzurri. Quelli erano l'unica cosa che non cambiava mai.

«Sto arrivando, piccola» Salgo a passo veloce le scalinate.«Questa volta, non mi scapperai» Mi fermo quando sento un piccolo movimento, le orecchie mi guizzavo all'insù e sento appena le sue risa provenire alle mie spalle, ma non mi volto.

«Oh Mr Styles, chi le dice che io voglia scappare?» il suo braccio mi avvolge il collo, il suo respiro caldo sulla pelle, la sua guancia contro la mia schiena, oh santo cielo, la prenderei in questo preciso momento.

Le prende la mano piccola che è attorno al mio collo e la lascio scivolare lungo il mio ventre. Le sue dita sembrano più paffutelle sotto il mio tocco, le ho viste per così tanto tempo, che non le dimenticherò mai.

Lei è il mio angelo così puro ed innocente..e io sono un emerito coglione che ogni volta le procura un dolore atroce al cuore.

«Oh Rose, non sei tu che scappi..» Giro verso di lei poggiandole le mani si fianchi inserendo il viso nell'incavo del suo collo.

Rose fresche, ecco di cosa sa'.

Si mette in punta di piedi per arrivare più o meno alla mia stessa altezza, ma arriva lo stesso sotto i miei occhi, cosa che mi costringe senza dispiacere ad abbassare il volto verso di lei.«Cosa diavolo mia stavi facendo, Shelby Rose Winser?»Le alzò il mento con l'indice cosi che le sue labbra si possano posare con lei mie, che cominciano a muoversi delicatamente senza troppa pressione.

«Harry, ti prego. Smettila di piangere.» Non dovevo piangere, e questo lo sapevo bene, ma la paura che potessi perderla da un momento all'altro è un dolore troppo forte, uno di quei dolori che ti logora all'interno finché non ti lasci andare.

Look can be deceivingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora