Spike aveva appena concluso di esporre in che modo si sarebbero organizzati per i turni al bar, mostrando alla truppa una lavagna con i loro nomi ed i giorni della settimana scritti sopra. Balzò subito all'occhio di tutti come Spike avesse scelto delle accoppiate piuttosto singolari.
"Io non ci sto otto ore con Leon" si lamentò istantaneamente Mabel, che aveva le braccia incrociate al petto, e dovette sollevare un avambraccio per indicare Leon col pollice della mano chiusa.
"Perché, credi che io abbia voglia di perdere tempo con Bruce?" scattò Leon, che non poteva lamentarsi di Mabel, ma poteva rifarsi facilmente su Bruce.
"Non sei qui per perdere tempo, sei qui per aiutare" gli disse per tutta risposta Spike, pregando che Bruce non decidesse di darsela a gambe, visto che era l'unico che non aveva alcun interesse a restare, a parte il suo interesse per Mabel.
Brian non fiatò, il suo turno con Thomas gli calava a pennello, d'altronde era l'unico essere vivente che riuscisse a sopportarlo.
I turni erano organizzati per coppie, così uno stava alla cassa ed uno andava in giro per i tavoli, mentre a turno qualcuno andava a far da supporto, da terzo in comodo. In caso di emergenza, era previsto persino un quarto. Mabel e Brian avevano più turni rispetto agli altri, questo perché era il loro locale, ed era giusto che si impegnassero. Spesso a fargli da spalla ci sarebbe stato Spike, tanto per mantenere viva la cosiddetta conduzione familiare, e per tenerli d'occhio.
Si incominciava subito, Mabel stava ai tavoli, Bruce al bancone, e Leon se ne stava seduto a girarsi i pollici con addosso la divisa, in attesa che a Mabel servisse qualcosa o che lo chiamassero a qualche tavolo.
La mattinata sembrava procedere liscia come l'olio, Mabel era perfettamente in grado di svolgere il suo lavoro, non ruppe neanche un bicchiere. Bruce e Leon battibeccarono solo una volta, si trattava di trasportare alcune casse dal magazzino alla cucina, la contesa si basava su chi dei due fosse fisicamente forte a sufficienza da trasportarle tutte insieme da solo: le portò Mabel.
La situazione venne animata da un fanatico, che blaterò qualcosa riguardo una fine imminente, un mostro assassino, qualcosa che non stava né in cielo né in terra, estraendo un coltellino dalla tasca.
Mabel raggiunse il tavolo che doveva servire come se quell'uomo non la stesse seguendo e non la stesse importunando con le sue scempiaggini, posando i vari bicchieri difronte ai rispettivi clienti.
Leon si rese conto della situazione dopo diverso tempo, giacché era anche lui impegnato a servire i tavoli, era l'ora di punta."Mabel!" si ritrovò ad urlare, quando si voltò e improvvisamente vide l'uomo lanciarsi contro Mabel, che gli stava dando le spalle. Lei, a sangue freddo, strinse fra le mani i bordi del suo vassoio, e si girò con tutto il corpo verso il suo aggressore, colpendolo alla testa con quell'unica arma che aveva. Non ci mise tanta forza da fracassargli il cranio, quanto bastasse per tramortirlo e farlo indietreggiare, cosa che accadde, ed un semplice passo avanti di Mabel lo spinse alla ritirata strategica.
"So benissimo proteggermi da sola" chiarì quando tornò al bancone per prendere gli ordini successivi, avendo così contemporaneamente l'ascolto sia di Leon che di Bruce.
"S'è visto" commentò ironicamente Leon, che ritenne la sua reazione eccessivamente aggressiva, esagerata. Bastava bloccarlo ed accompagnarlo fuori, che bisogno c'era di accanirsi in quel modo?
"Lo stesso non si può dire di te" ribatté Mabel, vagamente infastidita dal fatto che Leon ancora le respirasse vicino ed esistesse ad una così scarsa distanza da lei, alludendo al fatto che lui non era forte quanto lei, non poteva difendersi da qualsiasi cosa, specialmente non da lei. Aveva preso malissimo quella storia del pestaggio, e questo Leon solo aveva messo in conto.
"Non esagerare" la esortò Leon, che aveva in mente risposte ben peggiori di quella, ma non aveva voglia di litigare con lei, non a quelle condizioni, non le avrebbe dato l'ennesima occasione di vendicarsi di lui, voleva mettere a posto le cose.
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M A B E L
ActionMabel Harris quella mattina si sveglierà in una camera da letto che non riesce a riconoscere, che non è la sua. Si alzerà, si guarderà allo specchio, e si domanderà chi è la persona che vede lì riflessa. Purtroppo o per fortuna, qualcuno la trover...