Rimasi con gli occhi chiusi per alcuni minuti, mentre cercavo di tenere lontani i pensieri. Sapevo di non poter scappare dalle immagini che minacciavano di distruggermi anche quella mattina, eppure facevo di tutto per prolungare l'attesa del mio risveglio. Quando lo stato di sonnolenza passò aprii lentamente gli occhi, senza dovermi sforzare molto visto l'assenza di luce nella mia camera.
Dal giorno prima non avevo più aperto la finestra, e Fleur non aveva insistito dopo la mia crisi di panico. Sapevo di averla spaventata con le mie grida e il mio pianto isterico, glielo avevo letto negli occhi, ma per quanto mi dispiacesse era stato più forte di me. Temevo che vedendo la luce del sole mi sarei convinta del fatto che andare avanti e dimenticare fosse la scelta migliore, e non potevo permettermi una cosa simile.
Dovevo aggrapparmi ai ricordi, e per farlo dovevo inevitabilmente soffrire. Mi alzai lentamente dal pavimento di legno che ormai era divenuta la mia postazione fissa, e camminai avanti e indietro per qualche minuto fino a quando non abituai i miei muscoli al movimento. Ormai anche solo il più piccolo sforzo mi costava un'enorme fatica, e ciò mi fece chiedere quanti chili avessi effettivamente perso.
Guardando la mia felpa potevo notare che era circa una o due taglie più grandi del mio corpo, otto mesi fa calzava perfettamente. Presi un polso nella mia mano, notando con sorpresa che riuscivo a circondarlo con le dita. Rimasi incerta davanti alla porta del bagno, indecisa se entrare e guardarmi allo specchio oppure no.
Sapevo che la vista del mio volto e del mio corpo mi avrebbe ripugnato, ma allo stesso tempo sentivo la folle voglia di esaminare la mia espressione e valutare quanto fossi effettivamente cambiata, visto che sia mio fratello che tutti gli altri continuavano a ripeterlo. Posai la mia mano tremante sulla maniglia, presi un grande respiro e l'abbassai ritrovandomi nel piccolo bagno.
Accesi la luce e abbassai lo sguardo sui miei piedi scalzi, sentendo il mio cuore palpitare mentre lottavo contro la voglia di alzare la testa verso lo specchio. Aspettai quelle che mi parvero ore prima che il mio respiro si normalizzasse, e poi alzai lo sguardo verso il mio riflesso.
Trattenni il respiro mentre guardavo quella sconosciuta dalla pelle pallida e gli occhi spenti. Volevo urlare ma sentivo di non avere fiato. Quella non ero io, era una mia versione tormentata e dimagrita di almeno dieci chili.
Le mie guance di solito rosate erano invece prive di qualsiasi colore, tutta la mia pelle aveva un tono triste e spento, così come i miei occhi circondati da profonde occhiaie. I miei capelli erano arruffati e pieni di nodi, molto più lunghi dell'ultima volta che mi ero guardata allo specchio, visto che mi arrivavano fino alla vita.
Mossi qualche passo avanti, per poi sollevare con riluttanza il bordo del maglione. Osservai la mia pancia piatta, dalla quale si vedevano nitidamente le costole.
Lasciai ricadere la stoffa sul mio corpo, per poi tornare ad osservare il mio riflesso. Non ero più io, non c'era traccia della vecchia me, non c'era traccia delle sue forme, della luce dei suoi occhi o del colore roseo sulle sue guance. C'era solo una ragazza minuta e dall'aria stanca, ma non del genere di stanchezza che ti prende dopo una giornata faticosa, stanca di tutto, stanca del mondo, stanca di vivere.
Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai a terra rannicchiata su me stessa, con la schiena contro il muro. Iniziai a piangere forte, come capitava quasi ogni giorno, e più piangevo più mi sentivo svuotata, come se un'altra parte di me stesse per essere distrutta. Mi stavo rendendo conto a poco a poco che in realtà era proprio così. Prima o poi di me non sarebbe rimasto più nulla, neanche un minuscolo granello. Sobbalzai quando sentii qualcuno bussare alla mia porta. -Sei qui dentro?- chiese Chaz dall'altra parte della porta. Mi alzai di scatto asciugandomi le lacrime, per poi aprirla e richiuderla dietro di me.
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Seclusion.
Teen FictionSEQUEL DI FROST. "Il silenzio diventa il tuo migliore amico quando capisci che sono le parole ad averti distrutto più di una volta" _______________________________________________ Il silenzio è diventato il mio migliore amico, il buio il mio peggior...