Capitolo Tredicesimo

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Primo settembre, Mario e Paola si sposano.

E, stretta nel mio abito verde, ancora fatico a crederci. Sembra solo ieri il giorno in cui si sono conosciuti ed, ora, eccoci qui.

-Tish, vorrei presentarti Ivana- Alvise si avvicina a me con un sorriso imbarazzato dipinto sul volto. Una ragazza, avvolta in un vestito rosa cipria, l'affianca.

Le lunghe ciglia rese nere dal mascara proteggono due zaffiri e i lunghi capelli biondi incorniciano il volto.

Cavolo, se è bella.

Le sorrido e allungo la mano nella sua direzione che lei prontamente stringe.

-È un piacere conoscerti, Ivana- le dico cortesemente.

-Anche per me, Alvise mi parla spesso di te- un sorriso timido tinge anche il suo volto e le guance si colorano di un candido rosso.

Faccio un occhiolino nella direzione di Alvise e un cenno di capo.

Ha la mia approvazione, gli dico in silenzio.

Il mio amico, capendo il significato dei miei gesti, tira un sospiro di sollievo.

Cominciamo a parlare del più e del meno, di come si sono conosciuti.

Ivana è una modella e si sono incontrati durante un evento. Da lì, non si sono più lasciati. Tutte cose che, in fin dei conti, Alvise mi aveva raccontato un pomeriggio di quest'estate.

Saluto poi alcuni dei ragazzi che hanno partecipato alla mia stessa edizione di Amici. Ci sono un po' tutti.

Jefeo, Vincenzo, addirittura Rafael da Cuba è venuto a Milano per Mario ed Alessandro è più emozionato dello stesso sposo. 

Sebbene non faccia parte del nostro gruppo, so il bene che Alessandro prova per Mario, ci sono sempre stati l'uno per l'altro. 

C'è anche Rudy, quel dolce pelatone che mi ha adottato ormai come una figlia tutta sua. Ha sempre cercato di farmi partecipare a tutti gli eventi che organizzava, non ha mai perso occasione di chiedermi come andassero gli esami. E, in quel modo strano che hanno gli adulti di fare, ha provato a starmi accanto quando io ed Alberto ci siamo lasciati.

-Tish! Ti prego vieni, toglimi il cuore... Cioè la cravatta, sto soffocando- Mario interrompe la mia conversazione con Rudy riguardo il prossimo disco e mi scuso con lui. Roteo gli occhi e vado verso l'altare.

La chiesa è interamente decorata da fiori bianchi e lavanda, il fiore preferito di Paola. È uno spettacolo, è pura eleganza. Un tappeto bianco percorre la navata mentre il sole filtra dalle vetrate colorate e il volto agitato del mio migliore amico è reso porpora dai colori del vetro.

Mameli mi concede uno sguardo pieno d'ansia e il vestito nero gli fascia perfettamente il corpo magro. 

Gli sorrido rassicurante ma egli sembra sul punto di avere una crisi di nervi.

-Ho l'ansia- mi confessa.

-E quando mai- rido e gli accarezzo il braccio.

-No, Tish, mi sta venendo un infarto- ribatte e cerca di allargarsi il nodo della cravatta che gli stringe il collo.

-Non ti permettere, ho scritto un discorso e ho preparato una canzone. Ora se non ti sposi, ti strozzo io, altro che la cravatta.-

-È in ritardo- commenta poi.

-Ti do un informazione che è risaputa da tutti, tranne dagli sposi, la sposa è sempre in ritardo- lo prendo in giro.

-C'è addirittura la Berté che mi fissa, l'ho dovuta pure salutare. Ci credi che mi ha fatto per la prima volta le congratulazioni?- si lamenta.

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