School.

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- Sto camminando da circa 10 minuti, e sai una cosa? Sono già stanca! - invio un messaggio a Sierra e, prima di mettere il telefono in tasca, guardo l'ora: 7.30.

Dio mio, non voglio.

No, non voglio assolutamente entrare là dentro, perchè so per certo che non ne uscirò viva! Quindi meglio scomparire prima, no?

Sento vibrare il mio telefono e accetto la chiamata di Sierra:

- Dimmi che non stai pensando al suicidio già di prima mattina! - dice con tono accusatorio.

- Troppo tardi... - sospiro afflitta.

- Forza, sarà divertente! Non fare così! - risponde ridacchiando.

- Senti, evita di dire queste cose! Sono solo le 7.30 del mattino, per l'Angelo! - dico sbuffando.

- Esagerata come al solito - risponde piccata, - comunque, dove sei? Io sono già davanti al cancello! -

- Non gridare! - mi lamento, - e per la cronaca, sto per arrivare - preciso.

- Bene, ti aspetto al muretto, solito posto. Smuoviti, non c'è neanche Dam qui e da sola mi sento troppo esposta! - Non posso vedere il suo viso, ma so per certo che avrà un'espressione sconvolta.

Ridacchio e chiudo la chiamata, mettendo il telefono in modalità "silenzioso" per evitare certi problemi in classe.

Cammino per altri 5 minuti, per poi girare l'angolo e ritrovarmi davanti quello che per tutta l'estate ho evitato di guardare; quell'edificio dove la pazzia supera il normale; dove i ragazzi cercano in tutti i modi di scappare: il manic... la scuola!

Rido in modo isterico e mi avvicino a Sierra che è seduta sul muretto con, ovviamente, il telefono fra le mani.

"Piccoli passi, Zoey, piccoli passi..." continuo a bisbigliare a testa bassa.

"Buongiorno!", sento gridare da una voce familiare, che identifico subito dopo come quella di Sierra.

"Mi scusi, lei è?", le chiedo, con un grande cipiglio sul volto.

"Ti riferisci ai capelli?", mi chiede sorridendo, "Volevo cambiare ed il risultato è questo!" indica i suoi lunghi capelli castano scuro con qualche ciocca rossa.

"Ah, sei tu. Sierra, vero?", la prendo in giro.

"Sei pessima!" ridacchia, abbracciandomi.

Ricambio l'abbraccio e la guardo divertita:

"Allora... dov'è Dam?"

"Oh, smettila!", risponde, "e non guardami in quel modo!" dice ridendo.

"Quale modo?", dico con aria indifferente, per poi scoppiare a ridere.

"Senti ma tu sai.." mi chiede Sierra, ma viene interrotta dal suono della campanella.

"Va bene, andiamo!", grida lei, tirandomi per un braccio, mentre io dico no con la testa.

"Non puoi farmi questo!" le dico.

"Sta zitta e cammina."

Sbuffo e la seguo, entrando nel grande edificio. È perfettamente come lo ric... no, non è vero. Non mi ricordo assolutamente niente, neanche dov'è la mia classe. E meno male che c'è Sierra con me, perché se non fosse stato così avrei girato inutilmente per tutta la scuola, entrando in fine in una classe a caso.

"Ehi Zo, ci sei?" mi chiede la mia amica.

"Ah si, scusami!" rispondo, guardando poi in giro, accorgendomi di essere nella mia vecchia classe.

"Andiamo a sederci lì" mi indica l'ultimo banco della fila di destra, vicino alle finestre.

"Ok." Annuisco, andandomi a sedere.

Poso lo zaino sul banco e sospiro. Bene, sono ancora viva. Wow, se mi avessero detto che sarei rimasta viva dall'entrata fino alla mia classe, mi sarei messa a ridere.

Esagerata? Forse...

Ridacchio, mentre alcuni miei compagni entrano in classe, guardandomi come se fossi pazza, ma non gli do molta importanza.

Vedo una testa bionda entrare in classe e venire verso di me, o meglio, verso Sierra.

"Dam!" grida lei, abbracciandolo di slancio, per poi allontanarsi un pò per baciarlo.

Faccio finta di vomitare e sento due ragazzi nel banco davanti al mio ridere.

"Siamo in un luogo pubblico, per certe cose ci sono gli hotel se proprio dovete!" dico ai due piccioncini, che si staccano e mi guardano divertiti.

"E tu quale ci consiglieresti?" mi chiede Dam.

"Appena arrivo a casa scrivo qualcosa. Sta tranquillo, ti arriverà tutto per posta!" gli faccio l'occhiolino e lui alza gli occhi al cielo ridendo.

"Bene, signorina Hamilton, signorino Bower, avete altro su cui discutere?" ci chiede il professore di matematica.

Non ho niente contro la materia che insegna, ma lui è da ricovero, e su questo non ho dubbi.

"Oh no, tutto risolto, grazie per l'interesse" rispondo sorridendo, mentre Sierra mi da una gomitata.

"Vedo che in questi 3 mesi di vacanze non è cambiata per niente, Hamilton" risponde, posando la sua vecchia cartella sulla cattedra.

"È un male?" chiedo innocentemente.

"Questo è da vedere..." risponde, rimanendo sul vago.

Sorrido mentre prendo un quaderno ed una penna dal mio zaino.

"Bene, ragazzi..." dice il prof, mentre la porta si apre, "questo sarà il vostro nuovo compagno di classe."

Il ragazzo si avvicina alla cattedra, guardandosi in giro. Sembra un tipo abbastanza strano, eppure quei suoi occhi... mi sembrano familiari.

"Ciao a tutti, mi chiamo Evan Miller, ho 18 anni e mi sono trasferito qui da New York" dice il ragazzo.

"Bene, Miller, siediti lì" il professore indica un posto libero in prima fila, vicino a Jenny, che con quegli occhi pieni di matita e mascara nero lo guarda come se lo volesse mangiare.

Ridacchio e mi porto una mano alla bocca, mentre il professore mi lancia un'occhiataccia.

Il resto delle 2 ore passano velocemente, e quando suona la campanella sento il professore gridare: "State fermi, non avevo finito di parlare!"

Come se qualcuno l'ascoltasse!

Quando metto un piede fuori da quell'inferno, sono quasi tentata di baciare il marciapiede, ma una vocina dentro la mia testa mi dice di non farlo, ed io mi ritrovo a darle ragione.

Pov's Evan:

La fisso. Non so precisamente il perchè, so solo che quegli occhi mi ricordano qualcosa, qualcosa di profondamente sbagliato.

Mi basterà muovermi con cautela, in modo normale, e lei non capirà niente.

Angolo autrice:

Ehi! Finalmente sono tornata con un nuovo capitolo ed adesso sono curiosa di sapere un paio di cose:

vi piace la piega che sta prendendo la storia?

E Sierra? Vi sembra una buona amica?

Mentre Evan, secondo voi, cosa starà complottando?

Se vi va, fatemelo sapere scrivendo un piccolo commento e votando la storia!

Al prossimo capitolo, bye. :*

-Collins.

Drunk in love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora