Potion.

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Leggete l'angolo autrice, è importante!


Pov's Zoey

Ho sempre creduto in quell'attimo sfuggente che ti attrae ad una persona, che sia per la sua bellezza, per il suo carattere, per il suo modo di esporsi, mostrando ogni parte di sé alla persona che ha davanti, trasferendo a quest'ultima dei sentimenti contrastanti fra di loro, sentimenti che è pronto a mettere a confronto, scegliendo quello migliore, quello più adatto a quel tipo di situazione, ma ho comunque sbagliato.

Ho solo capito troppo tardi che la vita è composta da momenti.

Sfaccettature di ogni genere, della nostra vita passata, appaiono dinanzi a noi come piccole lucciole che alla luce del sole scompaiono, facendo tornare tutto normale nella tua solita routine, ma che la notte ti stupiscono, mostrandosi a te senza paura... o almeno questo è quello che si crede.

Momenti allegri, tristi, angoscianti, rivelatori, agghiaccianti, noiosi... un miscuglio di emozioni pronte a scoppiare dentro la tua testa.

Fermiamoci un attimo a riflettere, fotografiamo nella nostra mente uno di quei momenti che ti ha fatto provare emozioni contrastanti, che ti ha mandato in tilt il cuore, la testa, che non ti ha fatto più ragione.

La ragione la perdi quando sei arrabbiata col mondo intero, pronta a scagliare maledizioni senza perdono sulla prima persona che avesse avuto solo il coraggio di guardati negli occhi, pronto a giudicarti; quando sei triste, sola, isolata, amareggiata, pronta a buttare tutto e lasciare per sempre quel mondo che tanto odi; quando sei allegra, spensierata, con la testa fra le nuvole e il cuore che palpita ad ogni parola amorevole ricevuta dal primo che capita con la sola intenzione di portarti a letto.

Hai trovato quel ricordo, quel momento che racchiude in sé almeno una di queste tre categorie? Si, so che è così.
A chi non è mai capitato di perdere il controllo? Di non seguire le regole che ti eri posta o che ti erano state poste da persone a te care?

A chi non piace essere indipendente, libera da ogni sorta di ancora che ti tiene attaccata a quella tua piccola parte di razionalità, rimasta chissà dove in una parte remota della tua mente?

Una ribellione.

Ti liberi da tutto e tutti, e puoi finalmente dire: "Io faccio quello che cazzo mi pare!"

Sfoghi la tua rabbia su un oggetto, su una persona; cerchi di superare quello stato di depressione ferendo te stessa, psicologicamente e fisicamente; aiuti te stessa a superare un altro colpo scagliato dall'ennesimo tradimento, dall'ennesimo pezzo d'anima che è stata lanciata via come immondizia; cerchi qualcuno che ti aiuti, ma sai anche tu che non ci sarà nessuno pronto a leccarti le ferite.

O forse si? Se si, allora, per quanto tempo? E una risata sarcastica fuoriesce dalla mia bocca.

Qui subentra la paura, la cosiddetta paranoia: mi lascerà? Si stancherà di me? Avrà un'altra?
Si, si, si e ancora si.

Non è cattiveria, è solo la realtà. Nulla è per sempre. E se lo è, di sicuro non è come te lo immaginavi. Ad alcune basta questo, basta solo la metà, la parte scheggiata di un sogno che piano piano verrà distrutto in miliardi di pezzettini. E no, la vita non è un puzzle, non sarà mai come prima.

Perdi un pezzo? Il gioco è finito. Lo ricompri? La cosa ti potrà pur soddisfare, ma sai dentro di te che non è uguale. Potrai anche non trovarlo quel pezzetto, e a quel punto... cosa fai?

È qui che impazzisci, e in un modo o nell'altro capisci che la via verso  l'irrazionalità è sempre aperta. Come lo è per te, per me, per le persone che leggeranno tutto questo e tante altre.

E quando, nella tua mente, nel tuo corpo, subentra, riesce a farsi spazio fra quei miliardi di pezzi di vetro, la tua parte razionale?

Quando ti calmi, quando capisci di aver sbagliato, quando tutto quello che hai fatto, che hai provato, riesce ad entrare dentro di te, con forza, sussurrando queste parole:"Hai sbagliato tutto."

A quanta verità... a quanta commiserazione porta tutto questo?

"Accettalo. Accettalo. Accettalo."
E se io non volessi farlo?

Dovrai farlo. E passiamo all'ultima fase del nostro percorso psicologico, se così si può chiamare: accettazione.

Settimane, mesi, anni... quando si arriva a questa conclusione? Dipende dalla persona, dal tuo modo di vivere, di pensare, di ragionare.

C'è chi lo supera e chi no, ed io sono fra questi.

Nel mio caso è arrivato anche il destino a bussare alla mia porta, entrando senza un preavviso.

Il destino... che colpo al cuore, che gran cavolata! Lo è sempre stato, per me, e lo è tuttora, anche dopo quello che ho passato. E mi sento quasi una stupida a dire questo, ma nonostante tutto, nonostante gli anni, non sono cambiata, e così le mie idee.

Pazzia, amore, passione e... destino.

La combinazione perfetta per una pozione ingerita troppo velocemente, con l'aggiunta di sangue e incubi dimenticati.

Così bella esteticamente, che ti incita a provarla, cadendo poi in tentazione, in un baratro di peccati.

Angolo autrice:

Salve a tutte! Mi dispiace di avervi fatto aspettare ma ho avuto degli impegni. :c

Questa cosa - si, chiamiamola così - mi è uscita fuori di testa a mezzanotte e beh, eccola qui. Non lo so, giudicate voi! Della serie: chi capisce... capisce!
Spero vi sia piaciuto comunque.

Attenzione:
Per chi volesse pubblicità alla sua storia, può scrivere nei commenti il nome e io l'aggiungerò nel prossimo capitolo e anche nei successivi. c:

Al prossimo capitolo. ××


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