"La fine è parte del viaggio."

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Pegaso volava velocemente mentre io proteggevo, dall'alto, il corpo di Peter Parker. Quando lo vidi fermarsi dietro ad alcune macerie feci atterrare il cavallo e, prima di proferire parola al ragazzo, creai uno scudo protettivo intorno a noi.
Mi guardò scioccato come se davanti a lui ci fosse un fantasma. "Tu sei Nora Stark" disse con il guanto fra le braccia, ancora rannicchiato su se stesso per terra, "Lea Stark, in realtà. Finalmente conosco il giovane apprendista di mio fratello" risposi sorridendogli, con ancora le mani occupate a tenere in vita la bolla violacea. Carol scese in terra, alzando un po' di polvere qui e la, mi sorrise e poi guardò il ragazzo.
"Ciao, io sono Peter Parker" disse il giovane, sempre per terra, un po' frastornato e confuso sicuramente. "Ciao Peter Parker. Hai qualcosa per me?" disse Carol sorridendo all'uomo ragno. La folla di Thanos iniziò a correre nella nostra direzione e sapevo che lo scudo non avrebbe resistito.

"Non so come riuscirai a farcela" disse Peter cedendo il guanto a Carol, ma dietro di lui arrivarono diverse ragazze in nostro soccorso

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"Non so come riuscirai a farcela" disse Peter cedendo il guanto a Carol, ma dietro di lui arrivarono diverse ragazze in nostro soccorso.
"Non preoccuparti" disse la ragazza dai capelli rossi e dalle mani altrettanto rosse. Aveva anche lei dei poteri, forse un giorno avrei potuto allenarmi insieme a lei. "Ha chi l'aiuta" disse un'altra donna, una guerriera del Wakanda che aveva aiutato Nat con le ricerche dei dispersi. Il solo pensiero rivolto alla mia amica mi fa venire voglia di combattere, per vendicarla.
Annullai lo scudo e incanalai tutta l'energia nelle mani, pronta a combattere con le mie compagne.

Annullai lo scudo e incanalai tutta l'energia nelle mani, pronta a combattere con le mie compagne

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Eravamo una decina di donne molto incazzate e determinate a vincere, e così fu. Io rimasi indietro con Peter al mio fianco, pronta a proteggere la mia squadra con i miei scudi, mentre le altre iniziarono a combattere con i mostri. L'importante era proteggere il guanto.
Mentre alcuni di noi combattevano, Carol fischiò in mia direzione e così la racchiusi in una bolla e con l'altra mia mano libera riuscii a creare uno spazio apposito per far passare tutte noi; in direzione dell'uomo viola, pronte per fargli il culo.

Mentre le altre combattevano io rimasi concentrata sui corpi delle mie alleate per proteggerle ma qualcosa andò storto perché qualcuno mi colpì in testa, facendomi cadere al suolo e impedendomi di aiutarle. La botta subita mi impediva di vedere chiaramente, e soprattutto di collaborare, fino a quando qualcuno mi prese da sotto le braccia e mi trascinò lontano da lì. "Starai bene" disse e sorrisi capendo che il giovane ragazzo mi stava proteggendo, quando avrei dovuto fare totalmente il contrario.

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