Capitolo 7

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Aaron mi stava facendo male, mi stava torturando... e godeva nel vedermi soffrire!

Almeno questa volta non ero legata.

<<Perché?>>era una domanda stupida, ma mi era venuta spontanea.

Ma stranamente arrivò la risposta.

<<Semplice...così il tuo fidanzatino ti sentirà, e sarà distratto dalle tue grida di dolore...>>

Le stava pensando davvero a tutte questo stronzo!

Ero a terra dolorante, mi girai di lato e provai ad alzarmi. Facevo fatica, respiravo affannosamente.

Mi tirai su con tutte le mie forze e guardai Aaron più arrabbiata che mai.

<<Fatti sotto pezzo di merda!>> e lo invitai a venire, e lui non se lo fece ripetere due volte, ancora umano si scaglio su di me con una tale furia da sbattermi contro la parete alle mie spalle. Sbattei la testa, che mi provocò un dolore terribile.

Una lacrima scese lungo il mio viso.

Mi guardava con un sorriso beffardo.

Non avevo nulla da perdere... afferrai i suoi capelli e mi misi a tirarli, il più forte possibile. Tanto che gli piegai la testa dilato.

Pian piano i capelli di Aaron si accorciavano e diventarono foto pelo.

Si era trasformato!

Non avevo più la presa, Aaron si staccò e con il muso mi spostò.

Mi ringhiava e io avevo una paura folle. Avevo paura e non sapevo come fare a fermarlo. Guardai a in giro e vidi la porta.

Scattai di lato.

Iniziai a correre più forte che potevo, sentivo il suo fiato addosso. Non feci nemmeno a tempo ad avvicinarmi a quella porta che Aaron mi prese e mi gettò violentemente a terra.

Tremavo...ma dovevo farmi forza.

Raccolsi tutte le forze e tutto il coraggio che mi rimaneva e lo affrontai.Gli diedi un pugno, il più forte che potevo. Lo colpii dritto sotto all'occhio.

Aaron gridò.

Almeno qualcosina gli avevo fatto.

Anche lui mi colpi, tanto che rimasi per qualche momento stordita a terra.Faceva male e le orecchie mi fischiavano.

Quando pian piano, ancora stordita mi rialzai, Aaron era li in piedi davanti a me. Di nuovo umano, e sul viso un orribile sorriso.

Barcollavo,mi reggevo in piedi a fatica. Tutto girava e avevo un brutto senso di nausea.

Ero così debole che non avevo più le forze per contrastare Aaron.

Ero una stupida e debole umana.

Barcollavo qua e la, senza una vera meta, dato che non capivo dove ero.

E lui... mi seguiva tutto sorridente.

Per me era finita qua!

Non ero più in grado di reagire.

Caddi a terra nuovamente, e qualche lacrima iniziò a rigarmi il viso.

Mi veniva da vomitare.

Aaron mi prese e mi girò verso di lui.

Lo vedevo doppio.

<<Eva,Eva... Eva. Lo sai vero cosa sta per succedere ora?>>

Secondo lui ero davvero in grado di capire cosa stava per fare?

<<Eva mia cara... ti vedo assente. Come mai?>>

Lo guardavo con aria assente, capivo a malapena cosa mi stava dicendo.

<<Micene ti ha sentita... e sicuramente farà un passo falso! La sua disperazione porterà tutto il branco in crisi. E finalmente avrò lamia vendetta!>> e rise forte.

Mi prese in braccio... il mio corpo si afflosciò, il braccio a penzoloni e la testa buttata all'indietro. Le lacrime cadevano a terra.

Tutto il corpo mi doleva, e la testa mi scoppiava.

Percorremmo vari corridoi, fino a quando arrivammo in una stanza con una porta che mi faceva tanto ricordare quella di un cavò di sicurezza.

Mi posò su un lettino malandato e mi lasciò li, mentre lui si allontanava verso un tavolo, iniziò a trafficare qualcosa.

Non riuscivo a vedere bene cosa stava facendo.

Dopo qualche minuti tornò da me, tutto sorridente, non che prima non avesse quel sorriso maligno addosso.

Mi guardò e si avvicinò.

<<Tu sei solo stata molto sfortunata Eva. Sei capitata in una faida. Ti sei trovata in mezzo perché tu e Micene vi siete innamorati. Lui ti ha fatto innamorare! La colpa è sua... >>

Lo guardai con un tale odio...

La colpa non era nostra, non era nostra perché ci eravamo innamorati!Ma sua... sua perché non era stato in grado di accettare la grandezza di Atreo.

Mi accarezzò il viso, mentre continuavo a guardarlo con tanto odio!

E poi mi diede un bacio in fronte.

Si alzò e mi guardò ancora.

Mi prese il braccio che era caduto a penzoloni dal tavolo e lo tirò su.

Con le dita percorse le vene del mio braccio e inaspettatamente mi impiantò un ago nel braccio. Faceva male, bruciava da morire!

Mi voltai a guardare era una siringa enorme, così come l'ago.

Il mio cuore iniziò a battermi forte, tanto forte da uscirmi dal petto,e avevo paura, una paura folle.

Le lacrime iniziarono ad uscire e strinsi gli occhi più forte che potevo.

Sapevo benissimo cosa mi stava facendo.

Il terrore e il panico mi stavano facendo scoppiare il cuore!

Iniettò tutto il liquido che c'era dentro la siringa.

Aprì violentemente gli occhi e li sgranai... non riuscii a trattenermi e urlai!




<<MICENEEEEE!!!>>

Solo Tu - Saga Occhi BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora