CAPITOLO 11

10 2 2
                                    

Adam si svegliò prima di Jamie, quella mattina. Il loro gatto ne fu contento, così che potesse mangiare un po' prima del solito e calmare il suo appetito.

Non aveva fatto nessun incubo, a dirla tutta, solo che continuava a essere turbato per il fatto che il fratello non aveva per niente reagito alla notizia della sua sospensione. Sia lui che Anne si erano aspettati una reazione esagerata, mentre Jamie aveva reagito come sestesse bevendo un bicchiere d'acqua. La cosa non lo preoccupava poi così tanto, solo che gli sembrava strano. Sapeva che il fratello stava covando qualcosa, ma non aveva idea di cosa fosse il cosa. Arrivò, prima delle sette di mattina, alla conclusione che Jamie nascondeva qualcosa di grosso, e preferiva controllare le reazioni perché sapeva che Adam ne avrebbe avuta una esagerata.

Passò poi tutto il tempo che aveva impiegato a radersi a pensare a cosa il fratello avesse combinato di così grosso, ma gli era sembrato sempre così innocuo che gli sembrava impossibile immaginarlo in una qualsiasi situazione così fuori dalla sua portata. Finì poi per stringersi nelle spalle, dopo aver sciacquato il viso e aver scrutato a lungo i suoi occhi, e pensare che prima o poi l'argomento sarebbe uscito allo scoperto.

Jamie si alzò con l'odore del caffè nelle narici. Si trascinò pigramente in cucina, dove il fratello era ancora in pigiama, e sbadiglio sonoramente.

«Oggi penso di passare da Anne dopo pranzo. Magari stamattina pulisco un po' casa» cominciò Adam. «Del resto, non ho più molto da fare»

Jamie annuì. «Se vai al supermercato, prendi anche un po' di latte, mi sa che sta finendo». Scrutò l'orologio, si rese conto che per i suoi standard era ancora presto persino per andarsi a lavare.

I due si guardarono negli occhi, Adam distolse lo sguardo.

«Mi dispiace» disse alla fine, cercando di apparire fermo e composto.«Non dovevo farmi sospendere»

Jamie sorrise. «Avrai avuto le tue ragioni. Ti ho detto, proverò a fare qualcosa. Solo che vorrei capire perché lo hai fatto. E, tra l'altro, cosa hai fatto?»

Adam sospirò. «Ieri non me lo avevi chiesto, però»

«Ieri sera ero stanco, sai quanto odio dover parlare a così tante persone». Jamie emise un rantolo, come a indicare il suo disappunto riguardo al suo lavoro. «Non ti sto mica attaccando, ma voglio avere una ragione. Tutto qui»

«Lo so, ma sembra quasi che tu voglia farlo»

«Beh,bnon è così. Cosa è successo, Adam?»

Il fratello gli raccontò tutto con estrema cautela. Non aveva capito bene se Jamie fosse o no arrabbiato, ma decise di andarci piano. Gli descrisse tutto, per filo e per segno. Disse persino che non si era difeso davanti alla preside, e che non aveva fatto storie. Espresse il suo rammarico per il gesto compiuto, poi socchiuse gli occhi. Aveva paura della reazione del fratello, più che mai.

Jamie invece si sentì sollevato. Inspiegabilmente e incredibilmente sollevato.

Nonostante temesse come non mai che Adam venisse bocciato per un altro anno, capì che non aveva fatto niente di male. Se Game Of Thrones gli aveva insegnato qualcosa, quel qualcosa era il rispetto per la famiglia, e il doverla difendere nonostante tutto. Del resto, Ned Stark non era un traditore, si era soltanto opposto a un mandato. Eppure, la sua famiglia gli era rimasta accanto, fino alla fine, e anche dopo di essa.

E così aveva fatto Adam. Aveva difeso loro madre, e gli era grato persino di aver tirato un pugno in faccia a quel ragazzino.

«Hai fatto bene». Si alzò e, senza preavviso, abbracciò il fratello in un abbraccio sincero.

Nessuno è soloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora