<<Mark, davvero, cosa ci facciamo qui? Non mi piace>>
Donghyuck si guardava attorno, deglutendo lentamente, come se avesse avuto paura che un semplice rumore, flebile, potesse far crollare quella vecchia catapecchia.
<<Vuoi ritrovare il tuo amico? - Donghyuck annuì- allora stai zitto e seguimi>>
Scontroso, ma sicuro era stata la frase giusta per mettere a tacere le preoccupazioni dell'altro.
Che poi, le preoccupazioni non si mettono mai realmente a tacere, specie se tutti i tuoi sensi ti stanno suggerendo di invetrire il senso di marcia ed andartene. Forse le riponiamo, semplicemente, in un piccolo cassetto del quale nemmeno noi conosciamo realmente l'esistenza.
Camminare su quei piccoli frammenti che giacevano in terra era bruttissimo.
Senza contare il fatto che un posto del genere faceva salire un angoscia tremenda, il rumore, quel piccolo scricchiolio, era fastidioso.
Donghyuck continuava a chiedersi se fosse davvero nascosto lì, da qualche parte, Chenle. Al solo pensiero del suo amico che passava la notte in quel posto buio e desolato, e magari era anche imprigionato, lo faceva rabbrividire e alcune lacrime minacciavano di uscire.
Ma poi si ripeteva che doveva essere forte, trovarlo e riportarlo a casa, sano e salvo.
Come poteva andare a letto sapendo che uno dei suoi migliori amici era solo e in pericolo? Non sarebbe mai riuscito a perdonarmelo.
Chenle era parte di lui, così come lo erano tutti i suoi amici, avrebbe dato tutto per loro.
Camminava seguendo Mark, poggiando i piedi nello stesso identico punto in cui il più grande li aveva posato precedentemente.
Teneva d'occhio ogni suo movimento, perché in cuor suo aveva una specie di timore nei confronti di quel ragazzo.
Tutt'un tratto un forte rumore di passi li raggiunse, veniva da dietro di loro.
Donghyuck venne sopraffatto dall'ansia.
Mark era davanti a lui, calmo. Si girò e controllò alle spalle di quel piccolo ragazzo che stava, letteralmente, tremando.
Lo guardò negli occhi per un secondo e capì ciò che stava provando.
No, non poteva fargli una cosa del genere.
Gli prese un braccio e lo tirò verso di lui, iniziando a correre.
<<<Andiamo, sbrigati>>
Mark precedeva Donghyuck, ed era di gran lunga più veloce di lui.
Tra i due non c'era contatto, Mark aveva lasciato il braccio dell'altro non appena si era reso conto che correre tenendo la mano di qualcuno era molto difficile e poco produttivo.
Ogni passo di Donghyuck era tenuto sotto controllo dal canadese, che non aveva nessuna intenzione di perderlo.
Donghyuck, però, era meno veloce e in poco tempo la distanza fra di loro aumentò.
Le sue gambe provavano a correre più veloce e le sue mani si protendevano in avanti, nella vana speranza di riuscire a toccare Mark.
Sentì una mano afferrargli una gamba, e cadde a terra, con un tonfo sordo.
<<Mark!>>
Fù l'unica frase che riuscì a dire.
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(🍑) Agathokakological||Markhyuck
De Todo《Non lo trovi buffo?》 《Cosa?》 《Questo》 Donghyuck indicò il suo tatuaggio e quello del ragazzo difronte a lui. Mark non rispose. No, non lo trovava buffo. ****** Mark sembrava così giusto, eppure così sbagliato. In lui c'era qualcosa che non and...