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<<Haechan! Haechan!>> Nel buio più totale Donghyuck sentì qualcuno urlare il suo vero nome

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<<Haechan! Haechan!>>
Nel buio più totale Donghyuck sentì qualcuno urlare il suo vero nome.
Si chiese se stava forse sognando.
Si alzò ed andò alla piccola grata che c'era sulla porta di quella sua cella.
<<Mark>>
Era strano.
Mark era il male, lui lo aveva portato fino lì, ma in quel momento era felice di vederlo, perché, ad ogni modo, era l'unico volto "amico", o quantomeno conosciuto.
<<Abbiamo poco tempo, loro non sanno che sono qui>>
Mentre parlava, Mark, continuava a guardarsi attorno, con le sue mani fisse sulle sbarre della grata.
<<Che hai fatto al labbro?>>
Il labbro, e diversi altri punti del volto di Mark, erano stati rotti, forse a causa di alcuni pugni ricevuti.
<<Non ha importanza ora. Tra poco verranno a prenderti, tu non devi rivelare niente, ok? Non dire assolutamente niente. Io sarò lì, penserò a tutto io. Tu non dire niente. Non ammettere di avere alcuna sorta di potere. Non farlo. Ti prego>>
Donghyuck lo guardò.
Come sapeva del suo potere?
<<Lo so e basta, ok? È una storia troppo lunga da spiegare>>
<<Tu mi hai letto nella mente?>>
Mark spostò lo sguardo prima a destra e poi a sinistra, ripetutamente, focalizzandoci per poco tempo sul volto di Donghyuck.
<<L'ho sempre fatto. Ora tocca la mia mano>>
Mark fece passare il suo polso sottile tra quelle sbarre.
Donghyuck si tolse il guanto e toccò la mano di Mark.
La stessa scena che aveva visto la prima volta in cui l'aveva toccato si ridipinse nella sua mente, poi tutto cambiò.
Due bambini, questa volta, ai quali venne insegnato a combattere, l'uno contro l'altro, nonostante avessero solo pochi anni.
<<Bravissimo Haechan>>
Sentì una voce che proveniva dal suo sogno, ma che sembrava così reale.
Dalla penombra uscì un uomo che lo guardò sorridendo.
I due bambini, non appena lo videro, si inchinarono, intonando ad un solo tono "signor Kim".
La scena si affievolì a poco a poco e quella che arrivò dopo fu ancora più spaventosa della prima, perché Donghyuck riconobbe Mark, proprio come era ora.
Mark era seduto su una sedia, legato a mani e piedi.
Difronte a lui degli uomini, gli stessi dell'ingresso, che lo picchiavano.
Gli zigomi di Mark sanguinavano, così come il suo labbro inferiore.
<<Forse non siamo stati abbastanza chiari. Il signor Kim vuole qui Haechan. Farai meglio a tornare con lui, altrimenti, non tornare affatto>>
Dal volto di Mark scesero delle lacrime, le prime che Donghyuck vide versare da parte sua.
<<Ora capisci perché l'ho dovuto fare?>>
Donghyuck annuì.
<<Cosa vogliono da me, Mark?>>
Sul volto del più piccolo iniziarono a scendere delle piccole lacrime salate e calde.
<<Questo non posso dirtelo, ma tu devi fidarti di me. So che l'ultima volta che te l'ho chiesto, alla fine, ti ho mentito, ma questa volta non lo farò. Ti farò uscire da lì, Haechan>>
La mano di Donghyuck era ancora su quella di Mark e poté vedere un'ultima scena che, forse, non avrebbe dovuto vedere.
Il signor Kim camminava trionfante per dei corridoi, ai lati dei quali erano poste delle teche, con dentro una sorta di liquido, e immersi dei ragazzi, tutti aventi quel tatuaggio.
Una sola teca era vuota.
Sul piccolo foglietto al lato di essa era riportato il nome "Haechan".
Donghyuck staccò la mano da quella di Mark.
I suoi occhi erano fuori dalle orbite e la paura che aveva in sé continuava a crescere.
<<Un esperimento?>>
Mark annuì.
Comprese al volo ciò che Donghyuck aveva visto.
<<Tu sei l'ultima parte del puzzle. Ecco perché dobbiamo andarcene>>
<<Altrimenti?>>
Mark non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 21, 2020 ⏰

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