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Il giorno dopo mi presentai al chiosco con un sorriso enorme, seguito da una palpitazione dopo aver visto che seduto ad un tavolino c'era Benjamin con un suo amico.

Mi misi il grembiule e con disinvoltura andai da loro con il mio blocchetto in mano.

<<Ciao, volete ordinare?>> poi alzai la testa dal foglio bianco e finsi un'espressione sorpresa.

<<Ah, siete voi! Ciao ragazzi!>> non so se ero stata credibile, col senno di poi penso proprio di no. Infatti Benjamin fece una risatina dolce, non voleva prendermi in giro, ma mi fece capire che non credette alla mia finta innocenza.

<<Si, portaci due birre per favore Celine>>

Dopo un sorriso e un cenno di assenso con il capo girai i tacchi e corsi al bancone, ricordo come fosse ora che il mio cuore quasi usciva dal petto. Ero felice solo al sapere che si ricordava il mio nome. Mi sentivo una stupida ragazzina ma quel ragazzo mi trasmetteva qualcosa di mai provato prima.

Portai le birre ai due ragazzi e poi cercai di concentrarmi sul lavoro, non volevo di certo fare brutta figura il secondo giorno. Ovvio che ogni tanto, ok, molto spesso, mi ritrovavo a fissare Benjamin. I sui capelli brillavano al sole e immaginavo di rivedere i suoi occhi dietro quei buffi occhiali verdi.

Verso le sette vidi Benjamin alzarsi e venire verso di me, in quel momento ero al bancone a fare cassa per dare un po' il cambio a Kate. Iniziai a tremare. Dovevo cercare di stare calma.

<<Allora Celine, come ti trovi nel chiosco?>>

<<Benissimo!>> e mi accorsi subito di averci messo troppa enfasi e cercai di ricompormi come meglio potei.

<<Si, voglio dire, tuo padre è simpaticissimo e tua..>>

<<Non è mio padre>> disse Benjamin con durezza e se ne andò senza salutarmi.

Non mi era chiaro quel che era successo, restai li impalata davanti al suo amico non sapendo cosa fare o cosa dire. Dentro la mia testa giravano un sacco di pensieri, come faceva Bob a non essere suo padre? Kate me lo aveva presentato come suo fratello e lui lo aveva chiamato sorellina. Ne ero sicura. Insomma cosa mi ero persa?

La mia testa si fermò solo quando sentii una voce riportarmi alla realtà, il suo amico era ancora di fronte a me con le banconote in mano. Di sicuro si era accorto che in quel momento non ero più sulla terra.

<<Scusalo, la loro storia è un po' complicata, magari fattela raccontare da Kate>>

Scossi leggermente la testa ritornando alla realtà e annuendo e accennando un piccolo sorriso gli diedi il resto e lo salutai.

<<Comunque sono Louis, spero di rivederti stasera, canti davvero bene>>

Gli sorrisi un po' più convinta e se ne andò.

Continuai a lavorare ma niente mi toglieva dalla testa lo sguardo di Benjamin, l'avevo visto per poco tempo è vero, ma mi sembrava così dolce e tranquillo che mai avrei pensato di vedere nel suo volto un'espressione del genere, finché parlavo mi ero accorta come in una frazione di secondo la sua risata si spense e di come strinse la bocca, ma ormai era tardi per fermarmi e in ogni caso davvero non potevo immaginare.

Finito il mio turno salutai frettolosamente Bob e mentre mettevo i pattini vidi Kate avvicinarsi. Volevo davvero sapere i fatti loro? Si che lo volevo, ma forse non me la sentivo in quel momento. Insomma li avevo appena conosciuti, sono io la pazza romantica che crede nell'amore a prima vista, ma non penso sia il caso che qualcuno mi dia delle spiegazioni su un argomento così delicato.

MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora