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Nei giorni a seguire non rividi più Benjamin e con Kate non si parlò più di lui, ogni sera facevamo una passeggiata sulla spiaggia ma non appena vedevamo il falò in lontananza ci gravavamo senza dire niente, e per il momento mi andava bene così. In fin dei conti anche se potevo comprendere in qualche modo il comportamento di Benjamin era stato maleducato e di certo non avevo intenzione di fare un primo passo.

Mi convinsi che in fondo avevo preso solo una cotta e che a lui di me proprio non importava niente, alla fine ci siamo scambiati solo poche parole in tutto. Non mi doveva delle scuse e io non le dovevo pretendere.

Finalmente arrivò il sabato e Bob mi diede il mio primo stipendio per la prima settimana di lavoro. Devo ammettere che non parlammo di soldi quando mi assunse, a me bastava avere un lavoretto, quindi rimasi a bocca nel vedere tutte quelle banconote nelle mie mani. Lui se ne accorse e scoppiò a ridere.

<<C'è una piccola mancia, te la sei meritata. Continua così Celine!>>

Lo ringraziai mille volte e continuai a lavorare senza più pensare a niente, finalmente potevo comprarmi quel vestito.

Il giorno dopo alle 9 del mattino ero già davanti al negozio. Ricordo che spesi tutti i soldi guadagnati al Blue Moon e aggiunsi pure qualche risparmio ma ne valeva la pena.

Era nero, con il corpetto di pizzo e arrivava fino a metà coscia. Tenevo stretta quella borsetta pensando solo al momento in cui l'avrei indossato, fino a quando non andai a sbattere contro a qualcosa, o meglio a qualcuno.

Alzai lo sguardo e mi ritrovai a fissare gli occhi vispi e simpatici di Louis.

<<Ehi Celine, scusa ti sei fatta male?>> mi chiese premuroso.

<<No, no anzi scusa te, stavo pensando ad altro>>

Stavo per salutarlo e continuare per la mia strada quando mi richiamò.

<<Ehi, senti, volevo chiederti, stasera hai impegni?>>

Rimasi sorpresa dalla sua domanda, voleva chiedermi di uscire?

Penso che Louis notò la mia espressione e si avvicinò guardandosi i piedi.

<<No, ecco, stasera c'è una festa, volevo chiederti se ti andava di venire, ci saremmo un po' tutti>>

Ok, ora ho bisogno di spiegarvi cosa mi passò per la testa in quel momento, tanto per farvi capire quanto ero immatura.

La parola festa in quel momento per me significava solo poter mettere il mio fantastico vestito nuovo.

<<Certo, vengo volentieri! Dimmi dove e a che ora!>>

Restai qualche minuto con Louis che mi spiegò dove si sarebbe svolta la festa e ci salutammo.

Arrivata a casa chiamai subito la mia amica Leila e le raccontai della festa e la supplicai di venire con me, dopo un po' di lamentele visto che 'domani c'è scuola', 'non ho finito di studiare chimica', 'sono stanca', riuscì a convincerla con la promessa che le avrei detto di si qualsiasi cosa mi avrebbe chiesto in futuro.

Sembra esagerato tutto questo solo per mostrare un vestito, non trovate?

Beh in quel momento mi sembrava così importante andare a quella festa e subito dopo pranzo inizia a prepararmi.

Feci una lunga doccia, mi feci i capelli un po' mossi e mi misi un trucco leggero. Quando infilai il vestito ricordo che stetti mezz'ora davanti allo specchio ad ammirarmi.

Non giudicate la Celine di 16 anni, non ero una ragazza vanitosa, ma davvero quel vestito significava una piccola conquista. Me lo ero guadagnato e in ogni caso era vero, mi stava benissimo.

MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora