Chapter 2.

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La mattina successiva mi svegliai in ritardo dato che eravamo tornati tardi dalla festa.

"Guarda che occhiaie che hai."disse mia madre quando entrai in cucina.

"Buongiorno."dissi mettendomi a sedere. Cercai di prendere un pancake, ma mia madre mi guardò male.

"Vuoi mettere su peso proprio adesso?"mi chiese.

Sospirai e afferrai lo yogurt greco.

"Ti aspettavo ieri sera a cena."dissi.

"Scusami. Hanno organizzato una cena all'ultimo momento."

Annuii.

"Non ci sono neanche stasera..."afferrò la borsetta. "Ti lascio la carta di credito così potrai andare a fare shopping."disse lasciandola sopra il tavolo. "Adesso scappo, ciao."e se ne andò.

Finì lo yogurt e poi andai a scuola. Salì le scale per raggiungere l'aula di letteratura quando svoltando l'angolo andai a sbattere contro qualcuno. Barcollai all'indietro, ma qualcosa di solito e robusto mi cinse la vita, impedendomi di cadere.

"Charly...tutto apposto?"

Alzai lo sguardo verso di lui e il mio cuore mancò un colpo. I suoi occhi erano molto belli: marroni con cerchi verdi. Scossi la testa riprendendomi dal momento di shock.

"Lasciami andare!"

Occhi marroni abbassò subito il braccio. Mi spostai i capelli dal viso.

"Stai attento quando cammini."dissi e poi raggiunsi l'aula.

Ci mancava anche che uno sfigato mi facesse fare del male.

"Girano voci che ieri Veronica si sia sentita male alla festa."disse Emily.

"Quella Veronica?"dissi io sedendomi al tavolo.

"Sì, quella. Aveva bevuto tropo."

"Un ragazzo però l'ha aiutata e l'ha portata a casa."disse Nadia.

"Peccato, doveva vomitarsi sopra i capelli."dissi. Vidi il ragazzo di stamani entrare in mensa. "Quello chi è?"chiesi. Si girarono a guardarlo.

"Noah Centineo."disse Ivy. "Ragazzo molto carino, peccato che esce con un gruppo di sfigati."

Mi guardarono. "Perché volevi saperlo?"disse Emily.

"Quel cretino stamani ha rischiato di farmi cadere."

"È lui."disse Emily. "È lui il ragazzo che ha aiutato Veronica."

"Ovviamente..."

"Che guardi?"mi chiese Jack sedendosi accanto a me.

"La bruttezza della gonna di Sasha."

Rise. "Neanche mia nonna si veste così male."mi lasciò un bacio sulla guancia. "Ho casa libera oggi."mi sussurrò all'orecchio.

"Mamma mi ha lasciato la carta di credito e con le ragazze avevamo detto di andare a fare shopping."

"Non ci ave..."le tirai un calcio sulla gambe. "Eh sì."

"Okay, se fate presto mi trovi a casa."disse baciandomi.

"In quale negozio andiamo per primo?"chiese Nadia.

"Adidas, ho bisogno di nuove felpe."

Ne acquistai una bordeaux e grigia classica e poi una nera con la scritta bianca anche sulle maniche. Poi andammo da Motel e presi un vestito blu con dei fiori; da NA-KD una tutina rossa, dei pantaloni color caco e un top corto bianco e poi dei trucchi da Chanel e Mac.

"Salve ragazze."disse mia mamma appena entrammo in casa.

"Signora Andrews."dissero loro sorridendo.

"Vi fermate qui a mangiare?"chiese.

"Io non posso, ormai mia mamma ha già preparato la cena anche per me."disse Emily.

"Io invece posso rimanere."disse Ivy.

"Cosa offre la casa di buono?"chiese Nadia.

"Arrosto con patate."disse Dorota.

"Uhm certo che resto."

Sorrisi.

"Ho visto che hai fatto shopping."disse mia mamma guardando le buste che avevo in mano. "Posso vedere?"chiese sbirciando.

"Sì."

Si mise a vedere le cose. "Qui qualcuno è ingrassato."disse guardando la taglia dei pantaloni.

"Ho solamente preso la taglia più grande per averli più larghi."dissi.

"Uhm, stai attenta che a prendere un chilo ci metti poco."

"Possiamo posare le cose in camera tua?"chiese Nadia.

Guardai mia mamma e poi andai di sopra in camera.

"Mettetele pure per terra."dissi posando le buste. Mi guardai allo specchio. "Sinceramente ragazze...sono ingrassata?"chiesi.

"Macché, guarda che fisico che hai."disse Emily.

"Ti conosco dalle medie e non ti ho mai vista ingrassare anche solo di un chilo, e si per questo ti odio."disse Nadia.

Mia mamma era talmente ossessionata dal peso che ogni mese mi misurava per vedere se ero ingrassata, se lei era in casa mi faceva mangiare solamente cose sane e mi faceva fare tanta attività fisica se le mie cosce si ingrossavano anche di un centimetro. Diceva che lei da piccola aveva sofferto di bullismo a causa del suo peso e non voleva che ciò capitasse anche a me.

Aprì la mia cabina armadio e mi cambiai indossando dei pantaloni corti rossi con le strisce laterali bianche, una canotta nera e le ciabatte con il pelo nere.

"A tavola."urlò mamma.

Scendemmo di sotto e cenammo. Quando c'erano delle mie amiche mia mamma tendeva a parlare molto più con me, a interessarsi alla mia vita. Agli occhi degli altri dovevano essere una famiglia perfetta, nonostante mia padre non ci fosse....e lo eravamo. Tutte mi invidiavano per la mia vita da 'ricca e popolare' senza sospettare minimamente tutte le brutte cose che avevo dovuto sorpassare e con le quali combattevo ancora.

SPAZIO AUTRICE
Ciao Beautiful People!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se credete che questa storia meriti di essere conosciuta anche da altre persone, cliccate la stellina!🙏🏻❤️

Xoxo Stockinggoals💋

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