Il giorno dopo raggiunsi casa di Jack.
"Dobbiamo parlare."gli dissi entrando in casa sua.
"Adesso vuoi parlare?"
"Sì...e non provare a fare l'incazzato con me perché l'unica che deve essere incazzata sono io dopo quello che hai fatto."
"Tu mi conosci, non l'avrei mai fatto se fossi stato in me. E poi ho visto che non l'hai presa tanto male. Te ne sei andata con il tuo amico Noah."
"Gli avevi tirato un pugno, avresti voluto che ti denunciasse?"
"Che ci provi quello sfigato a denunciarmi."
"Hai già abbastanza denunce per risse...vediamo di non aggiungerle altre."
"Ci stava provando con te, avevo tutto il diritto di prenderlo a pugni."
"Non ci stava provando con me, smettila."
Sospirò. "Mi dispiace."
"Per cosa?"doveva essere più chiaro.
"Per aver insistito che tu facessi sesso con me."
Sorrisi.
"Ero talmente arrabbiato per aver perso, per non aver fatto neanche un punto che la rabbia ha preso il sopravvento e poi cazzo...sei talmente figa che non riesco a resisterti."disse avvicinandomi a lui. "Non succederà mai più una cosa del genere, promesso."lo baciai e poi facemmo sesso.
"Sono ancora molto giù per la partita...avremmo bisogno di qualcuno di forte in squadra oltre me, anche se ieri non ero in forma."
"Noah mi ha detto che aveva provato a entrare in squadra, ma che tu non l'hai voluto...era scarso?"
"A dire il vero non tanto, però non voglio averlo in squadra."
Risi. "Perché? Hai paura?"
"Io paura di quello? Ma non farmi ridere."
"Allora prova a farlo entrare in squadra. Magari riuscite a vincere la prossima di partita..."
"Non lo so."
"Eddai, tu sei più forte di lui."
Sorrise. "Vedremo."
Lo baciai. "Se io ho fatto entrare in squadra Taylor e Veronica, tu puoi fare entrare chiunque."
Rise. "Ancora sconvolto sono...soprattutto per Taylor."
"Se la cava bene quindi non ho potuto fare altrimenti. Ho cercato di farle fare cose difficili così magari sbagliava e si rompeva qualche ossa...ma così purtroppo non è stato."
Rise sempre di più. "Io ti amo!"disse baciandomi.
Passai l'intera giornata da lui e tornai a casa dopo cena.
"Potevi avvertire che non saresti tornata a casa."disse mia madre.
"Pensavo non ci fossi..."
"E invece ci sono e questo tuo comportamento non mi piace."
"Va bene."feci per andare di sopra, ma mi bloccò.
"Se tu fossi una brava ragazza non avrei dubitato di te, ma siccome so i casini che fai..."
Continuai a salire. "Sono una criminale, hai ragione scusa."dissi e andai in camera mia chiudendo la porta a chiave.
Ma guarda cosa mi toccava sentire...
Passò una settimana e, nonostante non parlassi minimamente con mia madre, le cose stavano procedendo bene. Con Jack era tornato tutto come prima, aveva fatto entrare Noah in squadra e le ripetizioni e il film stavano andando bene.
"Ci credo che le persone non portano i cani qui."dissi guardando il canile della madre di Noah. Era buio e i colori dell'arredamento erano scuri. "E' depresso questo posto."
"Non possiamo permetterci di meglio."disse Noah.
"Avanti questa è la tua scusa?"dissi ridendo.
"Non tutti veniamo da una famiglia miliardaria."
"Per avere buon gusto non c'è bisogno di soldi."dissi guardandomi intorno. "Esistono negozi vintage e ti assicuro che potrai trovarci cose molte carine. L'altro giorno ho comprato degli occhiali a 15 dollari risparmiando così ben 500 dollari."
"Penso di essermi addormentato a metà storia."disse sistemando i guinzagli.
"Ah ah ah...sto solo dicendo che probabilmente avreste molti più clienti se il canile fosse un po' più elegante."
"L'apparenza non conta."
"Disse il ragazzo con i capelli peggio di un cane."
"Studia da sola per astronomia."mi disse.
Risi. "No, ho bisogno di te. Finalmente ci capisco qualcosa."mi misi a sedere al bancone.
Dopo poco arrivò un cliente e portò un cane. Adesso ce n'erano cinque.
"Comunque prima ero seria. Se mi date l'okay vi aiuterò a far splendere questo posto."
"Se prenderai un bel voto ad astronomia."mi disse avvicinandosi a me.
"Se non ci riesco è colpa tua."ridemmo.
Ci mettemmo a ripassare un po' e poi portammo a spasso i cani.
"Che succede se ne fregassi uno?"chiesi.
"Beh riceverai sicuramente una denuncia."
"Mh...potrei seriamente rischiare."
Rise. "Quale ti piace?"chiese.
"Il tuo."dissi ridendo. "Tra questi invece il beagle."
"Se spariscono saprò chi venire a cercare."ridemmo.
Il giorno dopo arrivai a scuola prima dato che astronomia era alle prime due ore.
"Sei pronta?"mi chiese Emily.
"Penso di sì..speriamo che metta cose semplici."
Il professore ci consegnò il compito e scrisse alla lavagna il tempo massimo di consegna. La verifica non era né semplice né così difficile. Certi esercizi e domande le volai completamente mentre altre ci misi un po' di più per risolverle.
Noah consegnò solo dopo un'ora mentre io circa un quarto d'ora prima della fine del tempo. Diciamo che a scuola me la cavavo bene a tutte le materie e fortunatamente solo con astronomia avevo problemi.
"Com'è andata?"mi chiese Noah quando uscimmo di classe.
"Penso, spero bene."
"Gli argomenti che ti ho spiegato c'erano tutti quindi la colpa non sarà mia."disse alzando le mani in aria.
"E invece sì perché vuol dire che non me le hai spiegate bene."
"L'ho detto fin dall'inizio questo che non ti assicuravo niente."
"Scherzavo infatti, tranquillo."
Vidi Taylor vedere verso di me. "Ciao."mi disse sorridendo.
"Mh cosa vuoi?"chiesi.
"Volevo solamente dirti che sono stata eletta Blossom Queen anche io."disse sorridendo.
"Papino ha sganciato dei soldi per questo?"
Mi guardò male. "Perderai e sai perché?"
"No, illuminami tu."
"Perché io sono migliore di te!"
Risi. "Tu? Ma per favore tu sei solo una mia copia riuscita male. Tu sei la prova vivente che la classe non può essere comprata."dissi e poi me ne andai. Lungo il corridoio sentì la risata di Noah.
Davvero si credeva migliore di me quella?

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Popular Girl
FanfictionCharlie Jordan, una delle ragazze più popolari della East High School. La sua vita è così perfetta agli occhi delle altre ragazze: possiede un sacco di auto, moto, vestiti alla moda, una villa gigantesca, un'autista personale... Dal fuori appare la...